Lucio Corsi, tra musica e tradizione maremmana: il cantautore toscano racconta le sue radici anche attraverso il ristorante di famiglia.
Chi lo conosce lo sa: Lucio Corsi non è un artista qualunque. Classe 1993, nato e cresciuto a Grosseto, ha fatto della sua terra e del suo immaginario una firma inconfondibile. I suoi dischi – da Bestiario musicale a La gente che sogna – non sono solo canzoni, ma piccoli racconti sonori che mescolano poesia e folklore, rock e fiaba, realtà e sogno.
Lucio è uno di quei rari cantautori capaci di dare forma alla nostalgia, di trasformare le immagini della Maremma in versi e accordi che sembrano venire da un tempo indefinito. Un talento fuori dagli schemi, che si muove tra le pieghe della provincia con uno stile che è al tempo stesso antico e modernissimo.
Ecco dove si trova il ristorante della famiglia di Lucio Corsi
Ma c’è un altro pezzo della sua storia che vale la pena raccontare. Perché la musica, nel caso di Lucio, è solo una parte di un legame profondo con le sue origini. Il resto passa dalla campagna maremmana, tra gli ulivi e le strade sterrate di Macchiascandona, una piccola frazione a una manciata di chilometri da Grosseto. Lì, dove il tempo sembra rallentare e ogni dettaglio ha il sapore della verità, c’è il ristorante di famiglia: la Trattoria Macchiascandona.
Gestito dalla nonna Milena Marchetti insieme ai genitori di Lucio, Nicoletta e Marco, questo angolo di Toscana autentica è molto più di un semplice locale. È un luogo che racconta la storia di una famiglia, ma anche quella di una terra. La cucina, come si può facilmente immaginare, è un tributo alla tradizione. Qui si viene per ritrovare i sapori veri, quelli che non passano mai di moda, perché nascono da ingredienti locali e ricette tramandate da generazioni.
Tra i piatti che meglio rappresentano l’identità del posto ci sono i tortelli al ragù, pasta fresca ripiena che viene condita con un sugo di carne denso, avvolgente, capace di riportarti immediatamente a un pranzo della domenica in campagna. E poi c’è il cinghiale in umido, una vera e propria istituzione in Maremma, preparato secondo le regole antiche, senza scorciatoie, con quella lentezza che oggi sembra quasi rivoluzionaria.
Per Lucio, tutto questo ha un valore speciale. Quella cucina, quei profumi, quelle tavolate con vista sulle colline maremmane non sono solo ricordi d’infanzia, ma parte integrante del suo modo di raccontare. I suoi testi, spesso, sembrano usciti proprio da quei luoghi, come se ogni canzone fosse il prolungamento di una conversazione iniziata a tavola, davanti a un piatto fumante.
E così, mentre Lucio continua a portare la sua visione musicale sui palchi di tutta Italia, a Macchiascandona la sua famiglia tiene viva una tradizione che profuma di casa, di terra, di verità. In un’epoca in cui tutto corre, il ristorante dei Corsi è un invito a rallentare, ad ascoltare, a ricordare da dove veniamo. Anche senza musica in sottofondo, lì, ogni cosa suona vera.
Source: Sounds blog