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Il NEUES MUSEUM di Berlino riceve il massimo riconoscimento europeo per l’architettura

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di Simona Corsetti
È il NEUES MUSEUM di Berlino a vincere l’edizione 2011 del premio dell’Unione europea per l’architettura contemporanea / premio Mies van der Rohe. Lo annuncia la Commissione europea l’11 aprile scorso, premiando l’architetto David Chipperfield per la realizzazione di quella che è stata definita «un'importante dichiarazione di come un intervento architettonico contemporaneo possa contribuire a riutilizzare un patrimonio architettonico del passato migliorandone le qualità funzionali e introducendo nuovi elementi architettonici di squisita qualità progettuale, in modo da restituire l'edificio alle sue finalità museali», secondo quanto detto dal presidente della giuria Mohsen Mostafavi. Un importante riconoscimento va anche a Ramon Bosch e Bet Capdeferro, che si sono visti assegnare la “menzione speciale per architetti emergenti” per la casa Collage a Girona, in Spagna. 
In entrambi gli edifici premiati Androulla Vassiliou, commissario europeo responsabile per l'istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù, riconosce la volontà di dar vita a un’architettura contemporanea in grado di fondere il passato con il presente, realizzando edifici in cui i due estremi temporali si combinano armoniosamente. 
È proprio quanto accade con il Neues Museum: da molto tempo la capitale tedesca era in attesa di veder tornare all’antico splendore il complesso dell’Isola dei Musei nella sua interezza, dopo che a partire dal 1939 l’edificio venne chiuso a causa della guerra. Riaperto nel 2009, il suo restauro ha rappresentato una tappa importante nel processo di riunificazione tedesca, restituendo a berlinesi una parte importante del loro patrimonio storico e artistico. Chipperfield riesce nell’impresa integrando le parti distrutte dai bombardamenti con materiale moderno e allo stesso tempo recuperando attraverso accurati restauri gran parte delle decorazioni parietali superstiti. In questo modo l’esigenza di preservare la memoria storica si realizza grazie a una soluzione che non cancella lo scorrere del tempo, ma rende manifesta la perdita di qualcosa che non c’è più. 
Attraverso i riconoscimenti resi a progetti come questo, il premio intitolato a Mies van der Rohe intende sancire il ruolo ricoperto dagli architetti europei nella definizione di  nuove idee e tecnologie per lo sviluppo urbano. Nato nel 1987, è al giorno d’oggi il premio europeo più prestigioso nell’ambito, e testimonia l’importanza che ricopre l’architettura per l’economia comunitaria: parte importante delle industrie culturali, l’architettura trova uno spazio importante all’interno del programma “Cultura” che, nel periodo 2007-2013, sostiene progetti di cooperazione nel suo campo e in quello del patrimonio culturale.

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