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Il “saccheggio” dell’ Erario attraverso le frodi nei finanziamenti secondo la relazione anticorruzione 2010

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di Paolo Luigi Rebecchi (consigliere della Corte dei Conti)
Il rapporto 2010 del “Dipartimento della Funzione pubblica – SAET- Servizio anticorruzione e trasparenza”(1), recentemente pubblicato sul sito www.anticorruzione.it  riferisce delle attività svolte dal Servizio , sia in sede normativa che organizzativa e  la “mappa della corruzione” in Italia, con interessanti considerazioni circa i criteri di misurazione e il rapporto con le analisi periodicamente pubblicate in sede internazionale    (OCSE, Transparency International, ONU). Il SAeT sottolinea come il dato più significativo ed obiettivo   per una corretta analisi del fenomeno “corruzione” vada ricavato dalle statistiche delle denunce dei reati contro la pubblica amministrazione e dei provvedimenti giudiziari, sia per quanto attiene ai provvedimenti di rinvio a giudizio, sia per quanto attiene alle condanne. Il rapporto contiene inoltre richiami all’attività giurisdizionale della Corte dei Conti. In particolare viene ricordato  (pag . 103) che nel 2008 le procure regionali della Corte hanno emesso citazioni per importo di euro  69.013.083,11 sotto la voce “corruzione, tangenti, concussione ed altri reati”, fronte di  euro 1.386.038.981,65 relativi a fatti di “cattiva amministrazione “ non rilevanti sotto il profilo penale. In tal modo “…emerge, nella sua dimensione registrata, qui dalla Corte dei Conti, il tema della cd. Maladministration, che mina l’efficienza del “sistema PA” e l’allocazione ottimale delle risorse 
pubbliche…”(2).
La relazione annuale SAeT, sottolinea inoltre come una notevole percentuale dei reati complessivamente commessi in danno della pubblica amministrazione sia costituito da fattispecie di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato (art. 316 bis c.p.) e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche  (art. 640 bis. c.p;) titolando il capitolo 3.1 “Una Pubblica 
Amministrazione “saccheggiata” (pag. 96) ed osservando che “…Nella Relazione 2009 è già stato diffusamente analizzato il dato di picco registrato nel 2006,con 5.498 reati contro la PA intercettati dalle forze di polizia: la causa di quei 2 mila delitti in più, … era stata individuata nelle violazioni accertate relativamente a due fattispecie, quelle p. e p. dagli artt. 316 ter e 640 bis c.p., che in quella annualità …registrano un significativo, analogo aumento… Si tratta di violazioni che possono essere consumate da “chiunque”, non sono cioè “reati propri” che richiedono una determinata qualifica in capo al soggetto attivo: qui, … non ci sono infedeltà del dipendente pubblico o mercimonio della pubblica funzione. C’è semplicemente una Pubblica Amministrazione che non si sa difendere a dei ladri che la depredano, un “saccheggio” sistematico che condiziona, evidentemente, l’operatività della Pubblica Amministrazione e l’allocazione ottimale delle risorse pubbliche: negli ultimi 7 anni, i due delitti pesano, infatti, complessivamente quasi il 42% del totale dei reati contro la P.A., con 10.614 casi registrati su 25.537 denunce complessive. Una fenomenologia criminale che in alcune delle annualità esaminate assume dimensioni ancor più vaste: • il 38 %, nel 2004, con 1.276 denunce sulle 3.403 totali registrate contro la PA; • il 42 %, nel 2005, con 1.491 denunce su 3.550; • il 66 %, nel 2006, con 3.583 denunce su 5.448;• il 35 %,nel 2007, con 1.171 denunce su 3.367; • il 32%,nel 2008, con 1.104 denunce su 3.413; • il 30 %, nel 2009, 977 denunce su 3.230; • il 33 %, nel 2010, 1.002 denunce su 3.076 delitti…..
Nel periodo in esame non si rilevano particolari variazioni su base regionale dei risultati conseguiti dalle Forze di Polizia e dalla Magistratura nella repressione delle due fenomenologie illecite: dopo gli inattesi dati di picco registrati da alcune Regioni nell’anno 2006, già evidenziati nella Relazione 2009, le 4 regioni Obiettivo Convergenza, area geografica prioritariamente interessata da fondi, misure e finanziamenti per lo sviluppo, ritornano a presentare il maggior numero di denunce per queste due violazioni: • dell’art. 640 bis cp: 446 casi su 747 nel 2009, quindi quasi il 60% del totale dei delitti registrati in Italia, 402 su 782 nel 2010, cioè oltre il 50%; • dell’art. 316 ter cp: 86 casi su 230 nel 2009, 83 su 220 nel 2010, con percentuali lievemente inferiori per le violazioni di quest’ultimo articolo del codice penale…”. Un dato obiettivo circa la rilevanza finanziaria del fenomeno “frodi nel settore finanziamenti pubblici” si può inoltre ricavare dai dati della Corte dei Conti sulla attività nel settore ,  da cui risulta che le sentenze emesse nella materia, nel corso del 2010 in primo grado risultano emesse complessivamente 93 sentenze (nel 2009 – n. 60 sentenze), per un importo di condanne pari a 75 milioni 706.200,81 di euro (nel 2009 – euro 24 milioni 561.891,51). Le sezioni di appello hanno emesso , nel complessivo  settore dei finanziamenti pubblici  n. 16 sentenze, con condanne complessive di circa 2 milioni di euro. Per quanto attiene agli atti di citazione delle Procure regionali, risulta complessivamente, nella materia,  l’emissione di 159 atti di citazione per l’importo di euro 152 milioni 632.126,57 (nel 2009 - 145 atti di  citazione  per 
l’importo di euro  136 milioni 260.993,02 - nel 2008,  92 atti di citazione per  67,02 milioni di euro; nel 2007 n. 57 atti di citazione per 15,5 milioni di euro). I dati globali dell’ultimo triennio 2008-2010, risultano i seguenti. Per le sentenze di primo grado emesse risultano complessive 163 (93 nel 2010 – 60 nel 2009 – n. 10 nel 2008), per un importo di condanne pari a totali euro 102 milioni 813.801,00 (nel 2010 – 75 milioni 706.200,81 di euro, nel 2009 – euro 24 milioni 561.891,51, nel 2008 – 2.545.708,68).
 
Grafico 1

Per le citazioni emesse risultano complessive 396 citazioni (159 nel 2010 – 145 nel 2009 – 92 nel 2008), per un importo totale pari a euro 355 milioni 913.119,59 (nel  2010  – euro 152.632.126,57, nel 2009 – euro 136.260.993,02, nel 2008 – 
euro 67.020.000,00) 

Grafico 2

Note
(1) Il Servizio è costituito presso il Dipartimento della funzione pubblica al quale con il  decreto 2 ottobre 2008 del Presidente del consiglio dei ministri state trasferite le funzioni  dell’ “Alto commissario per la prevenzione ed il contrasto della corruzione nella pubblica amministrazione” soppresso con  il d.l. 112/2008. Il Dipartimento della Funzione Pubblica è stato poi individuato dalla 
legge nr. 116 del 3 agosto 2009 di ratifica della Convenzione ONU contro la corruzione del 2003,  quale Autorità Nazionale Anticorruzione oggi competente per la promozione e attuazione di misure legislative e amministrative dirette a prevenire e combattere la corruzione oltre a  collaborare con altri Stati e Istituzioni e Organizzazioni europee e internazionali in questo campo.
 
(2) La relazione richiama S. CASSESE, Maladmistration e rimedi, in “Foro Italiano” 1992, e D. DELLA PORTA, Lo scambio occulto, Il Mulino, Bologna, 1992 - “…tutto quel complesso fenomeno di disfunzioni che va dalle resistenze al cambiamento, al formalismo, all’indifferenza verso l’efficienza, all’ostilità verso la tecnologia, all’over staffing…”.Nel rapporto vengono anche riportati i dati dell’attività dell’ispettorato per la Funzione pubblica circa le  “…Indagini effettuate, percentuale di attività lavorative non autorizzate con relativi importi da recuperare ai dipendenti e da versare da parte dei committenti in 
favore dell’Agenzia delle Entrate, nel periodo “ 2009 - I Semestre 2010” che hanno consentito di individuare “…Un fiume di denaro, quindi, con diversi “affluenti”. Come quello intercettato dalla Corte dei Conti relativamente ad 
alcuni studi privati che hanno richiesto 438.992,29 euro per le protesi di 452 anziani socialmente deboli al posto dei 33mila euro spettanti per le cure prestate a 33 pazienti. Come quelli ( evidenziati da L. ANTONINI, Sussidiarietà e federalismo: il ruolo delle autonomie locali, intervento al convegno “I valori del territorio”, Cortina d’Ampezzo, 18 settembre 2010 )- di un concorso bandito da una Azienda sanitaria per l’assunzione di 28 cuochi quando il servizio è completamente esternalizzato; o di ospedali che continuano a rimanere aperti (29 posti letto con 149 dipendenti e 20 posti letto con 94 dipendenti) nonostante si 
trovino a distanza di 16 chilometri l’uno dall’altro, con indici di inefficienza fotografati da questi dati riferiti all’anno 2008: costi, rispettivamente, di 9,95 Meuro e 8,685 Meuro, a fronte di prestazioni per 1,595 Meuro e 1,496 Meuro. Oppure quello che faticosamente l’INPS sta sottraendo ad un numero impressionante di delinquenti che vivevano di indebiti sussidi, false pensioni o invalidità con Comuni dove gli “assistiti” superano il 50% dei residenti… 500 arresti, 6 mila denunce, 600 Meuro sottratti alla criminalità organizzata, migliaia di cause civili doppie o triple nell’interesse del medesimo soggetto o di soggetti deceduti o inesistenti, sono i numeri, a dir la verità impressionanti, di due anni di controlli mirati. Non si tratta, quindi, solo di sprechi, nel senso tecnico del termine, ma anche di maggiori costi o minori entrate, oppure di casi nei quali l’Ente pubblico non esercita, come dovrebbe, il proprio potere autoritativo anche attraverso l’imposizione di costi ai privati, il più delle volte a causa della sempre più accentuata insipienza tecnica delle Pubbliche Amministrazioni, incapaci quanto a strutture ed expertise di reggere il confronto con il settore privato, mentre il cronico ritardo nei pagamenti da parte delle Pubbliche Amministrazioni elimina dal mercato quelle imprese che decidono di non assumersi l’onere di un “pagamento a data incerta”…”.
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