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Il fenomeno delle truffe e delle frodi alle assicurazioni

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di  Romano dalla Chiesa
“Su circa 45 milioni  di auto esistenti in Italia, oltre tre milioni circolano senza assicurazione auto, quando non addirittura col contrassegno contraffatto”. 
E’ quanto affermato nel mese scorso dal Ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani nel corso del question time alla Camera dei Deputati.
Il dato sopra riportato, frutto dell’incrocio tra le informazioni provenienti dalla Motorizzazione e i dati forniti dalle Compagnie di Assicurazione evidenzia un fenomeno assai preoccupante, che assurge a grave emergenza sociale per il nostro Paese e determina tra l’altro i rincari assicurativi.
Non a caso l’Italia è il Paese con il più alto costo della polizza di assicurazione auto in Europa.
Il problema, peraltro, si estende anche agli altri rami seppur con incidenze diverse, ma non per questo meno preoccupanti.
A fronte di tale situazione il Ministro Romani ha proposto la costituzione di un organismo che dovrebbe svolgere attività investigativa finalizzata a individuare chi circola senza l’obbligatoria copertura assicurativa, determinando tra l’altro una diminuzione dei premi delle polizze.
Il Ministro ha annunciato, inoltre,  innovazioni sia per quanto riguarda la deperibilità  del contrassegno assicurativo che per quanto concerne la sua gestione informatica.
Permane il problema dell’evasione dall’assicurazione che, secondo il rapporto dell’Istituto di Vigilanza (ISVAP) è in costante aumento: “i premi sono sempre più elevati e in certi casi addirittura insostenibili, soprattutto in certe zone d’Italia, dove in alcuni casi sono stati richiesti 8.500 euro per una copertura, tali da indurre a evitare l’acquisto della stessa”:
L’Istituto ha inoltre evidenziato il caso delle cosiddette “compagnie fantasma”, non autorizzate a operare nel nostro Paese, ma che ugualmente collocano polizze con premi assai vantaggiosi per successivamente scomparire quando devono liquidare il risarcimento a fronte di un incidente.
Al riguardo l’Isvap invita a contattare direttamente la sede dell’Istituto a Roma o a consultare l’Albo delle imprese anche sul sito internet www.isvap.it.
Occorre quindi scegliere una compagnia assicurativa riconosciuta e autorizzata a operare in Italia, affidandosi a operatori seri.
L’Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici (ANIA), dal canto suo, con riferimento all’Agenzia Antifrode per il comparto RC auto durante l’audizione in Senato, avvenuta a metà di aprile, ha espresso la sua contrarietà poiché così come proposta, l’Agenzia costituirebbe soltanto un apparato amministrativo e ha sottolineato l’esigenza di giuste competenze e risorse umane e tecniche per contrastare il fenomeno della frode assicurativa.
Il Direttore Generale dell’ANIA Alessandro Garonna nel particolare lo ha definito “non un vero organismo antifrode, del tipo di quelli operanti nei Paesi più avanzati, ma semplicemente un gruppo di lavoro a composizione prevalentemente amministrativa e addirittura con incarichi a tempo determinato, che dovrebbe presiedere, senza alcuna struttura dedicata e qualificata, ad una serie di attività complesse”.
E’ del 20 maggio 2011 la notizia che il provvedimento che istituisce l'agenzia antifrode assicurativa nel settore della RC Auto rischia di ricevere uno stop inatteso, che potrebbe rallentare di molto i tempi di avvio della nuova struttura. 
Infatti il testo approvato dalla commissione Finanze della Camera con consenso bipartisan , già vistato dalla commissione Giustizia, è stato bloccato.
Il Ministero della Giustizia a sorpresa ha bocciato la norma che prevede l'obbligo per le compagnie di assicurazione di presentare querela in caso di sinistri ritenuti sospetti, accogliendo così i dubbi dell’ANIA.
Il richiamo dell’ANIA a quanto già realizzato in Europa conferma che l’istituzione di nuove banche dati antifrode e l’utilizzabilità di quelle esistenti ha un indubbio impatto determinante nella lotta alle truffe, sia con riguardo alla RC auto che negli atri rami.
In Germania l’attività antifrode è realizzata da Autorità pubbliche e organismi privati. Le Compagnie hanno uffici antifrode interni e esiste un organismo antifrode nel contesto dell’Associazione Nazionale degli Assicuratori Tedeschi (GDV). In essa è operativo un dipartimento che gestisce un database relativo al crimine e alla frode assicurativa, diffondendo obiettivi di prevenzione e cultura antifrode.
Il database di cui si avvale UNIWAGNIS (Hinweis- und Informationssystem der Versicherungswirtschaft - Indicatore del sistema assicurativo e sistema di informazione ) consente alle imprese di scambiare notizie rilevanti su assicurazioni e attività fraudolente, effettuando incroci sistematici su qualunque transazione e controlli immediati dei casi di sospetta frode. 
Il tutto ovviamente in piena conformità alla legge tedesca sulla data protection.
In Francia il contrasto alle frodi assicurative viene attuato sia dalle pubbliche autorità che dalle strutture private. Le Compagnie di assicurazione hanno generalmente un loro ufficio antifrode. Esiste, peraltro, un organismo, ALFA, che combatte la frode per conto del mercato assicurativo, avvalendosi di due associazioni, AGIRA e ARGOS.
Le imprese di assicurazioni presenti sul mercato francese sostengono i costi relativi a dette associazioni con un contributo annuale all’attività dell’ALFA che gestisce un database per lo scambio di informazioni fra le imprese di assicurazione su possibili sinistri sospetti e un sistema di contatto diretto fra imprese e forze dell’ordine su casi sospetti. 
ALFA predispone inoltre  documentazione tecnica e assicurativa, che viene pubblicata e distribuita, illustrando i casi di frode. Gestisce un annuario di investigatori antifrode assicurativa certificati e fornisce assistenza giuridica alle Imprese.
Per concludere questa breve disamina della situazione in alcuni dei più significativi mercati assicurativi europei,  non era possibile non gettare lo sguardo su quanto avviene in Gran Bretagna.
Se, infatti, in Italia il problema riveste la preoccupazione ampiamente evidenziata, in Gran Bretagna, culla dell’assicurazione, recentemente è stato reso noto che le Compagnie Assicurative britanniche hanno scoperto quotidianamente circa 335 denunce false di sinistri, per un valore medio di circa 2.7 milioni di euro (2.3 milioni di sterline).
Tale ricerca, effettuata dall’Association of British Insurers, ha inoltre evidenziato che sono circa 170 al giorno le false denunce per furti o danni causati a mobili o tappeti etc., da una tubatura rotta o da acqua fuoriuscita.
Spesso, rileva l’Association of British Insurers, i danni in questione sono stati causati deliberatamente allo scopo di ottenere il risarcimento e cambiare l’arredamento.
Quanto alle polizze auto il valore delle truffe è di circa 1.3 milioni di euro (1.1 milioni di sterline) e al pari di quanto avviene in Italia, il costo delle frodi viene distribuito su tutti gli assicurati e per avere un’idea, negli ultimi tre mesi del 2010 vi è stato un incremento del 6,4% che ha rappresentato per il guidatore medio inglese circa cinquanta sterline in più all’anno.
Quale attività di contrasto, le singole Compagnie sono strutturate per svolgere investigazioni sulle frodi, ad esse, quale supporto, si affiancano:
- il General Insurance Anti Fraud Committee, comitato costituto all’interno dell’Association of British Insurers (ABI);
- il Motor Insurers Anti Fraud and Theft Register 2 (MIAFTR 2);
- il Vehicle Identity Checks (VIC), finanziato dal Vehicle and Operator Services Agency (VOSA);
- l’Health Claims Register (HCR), un database relativo a sinistri di varie coperture assicurative quali perdite pecuniarie, malattie, infortuni etc.
Il problema è senz’altro diffuso e seppur con sintesi si è voluto fotografare la situazione e nel contempo analizzare i provvedimenti presi nelle singole realtà limitandoci a Germania, Francia e Gran Bretagna, ma è evidente che la questione riguarda tutta l’Unione Europea.
Un quadro che non può certo consolarci, ma che suggerisce un’attenzione a livello comunitario, potendo Bruxelles contare sull’Ufficio Europeo per la lotta alla frode (OLAF) che, forte della propria esperienza e dei successi ottenuti nell’ambito della propria attività, potrebbe allargare la sua sfera di competenza anche a tale problematica.
Ne guadagnerebbero cittadini e imprese.

Avv. Romano dalla Chiesa
Giornalista
Agente Allianz Ras in Roma
Membro dell’Unione Europea Assicuratori (UEA), già rappresentante degli Agenti Italiani presso il BIPAR (International Bureau of Insurance and Reinsurance Producers).

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