Europa - News and Society

European News Portal

  • Full Screen
  • Wide Screen
  • Narrow Screen
  • incrementa grandezza carattere
  • Default font size
  • Riduci grandezza carattere

L’incontro di Monaco: le religioni forza del convivere

E-mail Stampa PDF

di Gianfranco Grieco
Alla vigilia del viaggio apostolico internazionale di Benedetto XVI in Germania  (22- 25 settembre) e in preparazione alla  commemorazione del XXV anniversario della preghiera mondiale per la pace di Assisi, che avrà luogo nel prossimo 27ottobre , il pontefice ha inviato alla comunità di sant’Egidio, promotori dell’evento, un messaggio carico di speranza per la pace nel mondo. Il tema dell'incontro: "Bound to live together"/ "Convivere - il nostro destino", è carico di attualità. Questo vivere insieme – ricorda papa Benedetto - è in fondo <una semplice predisposizione, che deriva direttamente dalla nostra condizione umana. È  nostro compito darle un contenuto positivo. Il vivere insieme può trasformarsi in un vivere gli uni contro gli altri, può diventare un inferno, se non impariamo ad accoglierci gli uni gli altri, se ognuno non vuole essere altro che se stesso. Ma aprirsi agli altri, offrirsi agli altri può essere anche un dono. Così tutto dipende dall'intendere la predisposizione a vivere insieme come impegno e come dono, dal trovare la vera via del convivere. Tale vivere insieme, che un tempo poteva rimanere confinato ad una regione, oggi non può che essere vissuto a livello universale. Il soggetto del convivere è oggi l'umanità tutta intera. Incontri come quello che ebbe luogo ad Assisi e quello di Monaco sono occasioni nelle quali le religioni possono interrogare se stesse e chiedersi come diventare forze del convivere>.
Nel messaggio Papa Benedetto ricorda che dobbiamo imparare a vivere non gli uni accanto agli altri, ma gli uni con gli altri e gli uni per gli altri. Dobbiamo imparare ad aprire il cuore agli altri, a permettere che i nostri simili condividano le nostre gioie, le nostre speranze e le nostre preoccupazioni. <… Se la religione fallisce l'incontro con Dio, se abbassa Dio al nostro livello invece di elevare noi verso di lui, se lo rende, in un certo senso, una nostra proprietà- avverte-  allora in tal modo può contribuire alla dissoluzione della pace. Se essa invece conduce al divino, al creatore e redentore di tutti gli uomini, allora diventa una forza di pace>. Il papa non ha paura di rilevare come anche nel cristianesimo ci sono state distorsioni pratiche dell'immagine di Dio, che hanno portato alla distruzione della pace. A maggior ragione – rivendica - siamo tutti chiamati a lasciare che il Dio divino ci purifichi, per diventare uomini di pace. Non dobbiamo mai venire meno ai nostri comuni sforzi per la pace. Per questo le molteplici iniziative in tutto il mondo, come l'incontro annuale di preghiera per la pace della comunità di  sant 'Egidio, e altre simili, hanno un così grande valore.  Nel messaggio vi è un concetto che merita di essere riproposto:  la pace non può semplicemente essere "fatta", deve essere anche "donata". Dal primo incontro di Assisi, 25 anni fa, si sono svolte e si svolgono molte iniziative per la riconciliazione e per la pace, che riempiono di speranza. Purtroppo- annota con dolore papa Benedetto - ci sono state anche molte occasioni perdute, molti passi indietro. Terribili atti di violenza e di terrorismo hanno ripetutamente soffocato la speranza della convivenza pacifica della famiglia umana all’alba del terzo millennio, vecchi conflitti covano sotto la cenere o scoppiano nuovamente e ad essi si aggiungono nuovi scontri e nuovi problemi. Tutto questo  ci mostra che la pace è un mandato permanente a noi affidato e contemporaneamente un dono da invocare. In tal senso, l'incontro per la pace di Monaco e i colloqui che si sono avuti contribuiranno indubbiamente a promuovere la reciproca comprensione e la reciproca convivenza, preparando così alla pace una via sempre nuova.

You are here