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Kaliningrad la città sospesa tra Polonia e Lituania

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di  Lorenzo Pisoni
Incuneata tra la Polonia e la Lituania, questa città, che ora conta mezzo milione di abitanti, nel 1945 venne assegnata all’Unione Sovietica. Kaliningrad (in russo: Калинингра́д, in tedesco: Königsberg) è una città della Federazione Russa, capoluogo e centro principale dell'Oblast di Kaliningrad, enclave russa tra Polonia e Lituania con accesso al mar Baltico, di cui è uno dei maggiori porti. 
L'oblast di Kaliningrad comprende all'incirca il terzo settentrionale dell'antica regione storica tedesca della Prussia Orientale (escluso il Territorio di Memel), passato all'Unione Sovietica nel 1945 e ha un'estensione di 15.100 km2 e con una popolazione di 968.200 abitanti, comprendente un territorio pianeggiante e uniforme attraversato dai fiumi Pregolia e Neman.
Prima della seconda guerra mondiale la città si chiamava Königsberg, ed apparteneva alla Prussia orientale, regione persa dalla Germania.
Quando nel corso della propria offensiva verso Berlino alla fine della seconda guerra mondiale cominciò ad occupare la Prussia Orientale, l'Armata Rossa trovò un territorio quasi completamente spopolato a causa della fuga della popolazione tedesca, che temeva rappresaglie ed episodi di pulizia etnica. 
I pochi civili rimasti andarono incontro a violenze e deportazioni e ben presto le autorità sovietiche ribattezzarono dapprima la regione Kenigsbergskaja oblast, per poi introdurre la denominazione attuale in seguito alla ridenominazione del capoluogo in "Kaliningrad". Circa 2.280 località non vennero più ripopolate e sono pertanto scomparse, mentre le rimanenti 2.520 vennero ripopolate con persone provenienti da varie regioni dell'Unione Sovietica, in gran parte russi, e ribattezzate con nomi russi senza alcuna correlazione con gli antichi toponimi originari. Tuttora vivono nell'Oblast' di Kaliningradi 8.340 tedeschi che sono solo lo 0,87% della popolazione.
Sebbene la città sia stata gravemente danneggiata durante il secondo conflitto mondiale, Kaliningrad conserva monumenti come la cattedrale medioevale sull'isola Kneiphof, sul fiume Pregel, o la Casa dei Soviet, costruita negli anni cinquanta al posto dell'antico Castello di Königsberg. Altri monumenti di una certa importanza sono la Cattedrale del Cristo Salvatore, costruita nel 2005, e le Porte della città.
La città è diventata oggi  una zona economica speciale all’interno della Federazione Russa, l’amministrazione Putin ha riservato a Kaliningrad un trattamento di favore: sua moglie è nata qui. Grazie all’afflusso di fondi federali e ai ricavi generati dalla vendita di petrolio, la città è stata testimone di un eccezionale boom edilizio e ora si cominciano a restaurare i vecchi resort che punteggiano la costa, un tempo meta di villeggiatura dei turisti tedeschi.
L'agricoltura (patate, barbabietole, orzo e segale), l'allevamento (bovini da latte e suini), la pesca e lo sfruttamento forestale sono le principali risorse della oblast'. Nella regione si trovano numerosi giacimenti della famosa e pregiata ambra del mare del Nord, che viene estratta da miniere a cielo aperto.
In seguito all'adesione della Polonia e della Lituania all'Unione Europea, l'enclave russo di Kaliningrad è stata al centro di negoziazioni diplomatiche tra la Russia e l'Unione. In effetti,  con gli accordi di Schengen, le frontiere dell'enclave da luglio 2003 sono diventate frontiere esterne dell'Unione Europea, rendendo dunque difficili i collegamenti diretti da Kalinigrad verso il resto della Russia.
Un accordo è stato concluso nell'aprile 2004 tra la Russia e l'Unione Europea, riguardante l'esenzione dai dazi doganali per i flussi in transito attraverso il territorio lituano, che permette un corridoio di collegamento di Kalinigrad con la Russia, mediante la rete stradale e quella ferroviaria lituana, che in Lituania ha lo stesso scartamento (scartamento largo di 1520 mm) dei territori russi.
Oggi la gente del posto paragona Kaliningrad all’America, all’Australia o a Singapore. È un insieme di nazionalità e culture che, con il suo porto libero dai ghiacci artici, rappresenta una mescolanza confusa di vecchio, nuovo, ricostruito e immaginato: statue di Karl Marx, fontane, anziani tenaci e fuoristrada dai vetri oscurati. Per Kaliningrad il passato si sta trasformando in un affare su cui investire, accontentando così l’interesse locale e i centinaia di nostalgici tedeschi che ogni anno vengono qui a passare le loro vacanze. Il museo vicino alla Porta di Friedland offre un tour virtuale nella vecchia Königsberg; mentre in un bunker, vicino all’università, è possibile vedere la stanza dove nel 1945 i nazisti consegnarono la città ai sovietici. Nella zona ovest, l’atmosfera borghese dell’antica città si avverte chiaramente tra le strade acciottolate e ricoperte di foglie, costeggiate da appartamenti e ville fatiscenti di inizio secolo. La penisola di Curlandia (Curonian Spit) è la perla più preziosa di ogni visita. Una sottile lingua di sabbia sul Mar Baltico inserita dall’Unesco tra i Patrimoni dell’Umanità, che dista soltanto un’ora di macchina dal centro di Kaliningrad e che ricorda più il deserto del Sahara che la gelida Europa nord-orientale. Lungo un lato della penisola enormi dune deserte si estendono per chilometri e chilometri, mentre sull’altro lato infinite distese di sabbia sono popolari mete turistiche soprattutto tra i turisti provenienti dalla città. Coperto di fitti boschi per assicurare la stabilità del terreno, l’istmo ospita anche la “Foresta Danzante”, un bosco misterioso dove gli alberi crescono attorcigliati, alcuni hanno persino tronchi perforati e nessuno scienziato è ancora riuscito a trovare una spiegazione per questo fenomeno. 
Kalilingrad ovvero il futuro della Federazione Russa.
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