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Economia e lotta alle frodi: l’importanza della Rete dell’Olaf

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di Gino Falleri
L’attenzione dei cittadini europei è puntata sull’economia, sul saliscendi dello spread, sul collocamento dei Bot a breve o lungo termine, sulla crisi che sta coinvolgendo piano piano l’intera Unione e sulle misure suggerite da Bruxelles o dalla Merkel per arginarla. Misure volte ad aumentare l’imposizione fiscale, che immancabilmente si tradurranno nella stagnazione e poi nella recessione. E’ il quadro che stanno tracciando autorevoli professori di economia. Se non si spende si contraggono i consumi e di conseguenza non si produce. Non si cresce.
L’attenzione è anche rivolta all’euro: se la moneta unica rimarrà o sarà destinata ad essere sostituita nei prossimi tempi dalle monete nazionali. Una moneta che, con tutto il rispetto per coloro che l’hanno auspicata e sostenuta, avrà senz’altro portato benefici al mondo economico e finanziario, ma ha fatto raddoppiare tutti i prezzi al consumo e non le retribuzioni. E che serpeggi un malessere per l’incerta situazione economica lo attestano quegli episodi di violenza che hanno visto nei passati giorni come bersaglio banche ed Equitalia.
Bruxelles impone le sue ricette per riportare i conti in ordine di chi ha speso più di quello che aveva prodotto e si è indebitato fin sopra la testa. Niente da eccepire. E’ il come si deve farlo a suscitare divergenze di vedute. Tuttavia a fianco di queste ricette, lacrime e sangue tanto per adoperare una locuzione giornalistica, ci sono pure le valutazioni del Fondo monetario internazionale. Non condivide le ricette e richiama quanto a suo tempo andava dicendo il Keynes, un grande economista inglese. Ha citato il caso della Grecia. Le cose stanno andando peggio di prima. Allora?
Anche la stretta imposta dalla cura Monti ha ridotto i consumi e c’è molta preoccupazione. Se l’economia non gira la disoccupazione aumenta. I consumi a Natale, come hanno riportato i giornali a diffusione nazionale, sono andati a picco e le previsioni per il 2012 non sono rosee. Si ipotizza un Pil in picchiata mentre il piano di rilancio annunciato dal governo incomincia con una nuova tegola fiscale per i soliti noti: la rivalutazione degli estimi.
Il mondo dell’informazione non ha finora lesinato spazio ai problemi economici, alla crisi, che non nasce nel 2011 a causa del governo Berlusconi. Ha radici ben lontane e le regioni non vanno esenti da censure per la maniera come vengono impiegate le risorse fornite dai cittadini. Ci sono delle assurdità.
Che sia stato dato spazio va bene. Tuttavia qualche altro argomento od evento avrebbe dovuto avere la sua collocazione in pagina. Uno di questi è costituito dalla lotta alle frodi, che vede impegnata a livello europeo l’Olaf, diretta dall’italiano Giovanni Kessler, come in Italia la Guardia di Finanza cerca di stanare coloro che si sono ben guardati dal pagare le tasse. C’è un elevato tasso di evasione, ma c’è purtroppo anche una pressione fiscale opprimente, troppi consulenti e servizi pubblici oltremodo scadenti. Per non accennare ai tanti “portoghesi” che viaggiano sui mezzi pubblici.
Il delinquere è presente in tutte le latitudini e si può presentare in varie forme. Si possono spacciare come rispondenti alle regole medicinali e giocattoli o ci si può intrufolare, con false attestazioni, nei programmi comunitari per l’ambiente, la ricerca e la cultura o per il sostegno all’agricoltura. Quando ci sono di mezzo risorse da distribuire, che altro non sono che soldi, le tentazioni esistono. L’Unione europea iscrive a bilancio grandi somme di denaro per i programmi volti a far crescere le varie economie. A contrastare le frodi, e non sono poche, c’è l’Olaf ed in prima linea per i risultati conseguiti l’Italia, sebbene in compagnia della Bulgaria abbia il primato nell’aggirare leggi e regolamenti.
Il recente meeting di Berlino della Rete dei comunicatori dell’Olaf, che ha visto anche la partecipazione del Gus, il gruppo giornalisti uffici stampa che ha sollecitato il ripristino della lingua italiana e spagnola, è passato praticamente sotto silenzio. Per i contenuti e gli spunti di riflessione avrebbe meritato qualcosa. Forse potrebbe esserci stato un difetto di comunicazione. Non tutti parlano un fluente inglese come vorrebbe tra il serio ed il faceto Dennis David Jones del Serious Fraud Office del Regno Unito  o lo scrivono come docenti di Oxford.
A proposito di Jones, e delle sue battute non proprio in sintonia con la collaudata tradizione del Foreign Office sull’inglese parlato dagli italiani, si potrebbe ricordargli con quali metodi i suoi antenati hanno imposto lingua e  democrazia in India o come in Sud Africa hanno trattato i nativi all’epoca dei Boeri. Ci sono fotografie illuminanti. Non per niente il tema del seminario berlinese è stato “La forza delle immagini”.
Il seminario, svoltosi nella sede dell’attuale ministero delle Finanze,  ha puntato su di una domanda connessa al tema che caratterizza l’undicesimo incontro dei comunicatori dell’Olaf, che altro non sono che addetti stampa. Quali iniziative per coinvolgere i cittadini europei nella lotta contro le frodi? Un fenomeno che per la sua consistenza non può passare sotto silenzio e reca inoltre non pochi danni all’intera Unione. Colpisce tutti i paesi membri e non va a vantaggio di nessuno. L’ultimo rapporto riferisce che sono stati scoperti 500 casi di utilizzo improprio dei fondi strutturali, sono stati recuperati circa 68 milioni di euro ed altri 351 milioni nell’ambito del follow-up finanziario.
Per avere successo non bastano le indagini dell’Olaf e la sua forza deterrente. Occorre dell’altro e questo è costituito dalle iniziative studiate e messe in campo dalla Rete per sollecitare la collaborazione dei cittadini. Ora confida anche sulla forza delle immagini. Tv e fotografie un medium freddo ed uno caldo, secondo MacLuhan, possono essere quanto mai utili assieme ad una valida comunicazione, come ha sottolineato Kessler nel discorso pronunciato nella giornata d’apertura.
Caius Titus rivolgendosi ai senatori romani ha detto verba volant scripta manent. I progetti rimangono mentre le parole si librano nell’aria. Con i primi è possibile organizzare campagne di sensibilizzazione e questo è stato fatto. Si punta su uno spot che ruota su immagini e musica. Muto e che faccia riflettere. L’appuntamento berlinese ha visto succedersi alla tribuna per saluti e relazioni tra gli altri il ministro delle Finanze del governo presieduto da Angela Merkel, Algirdas Semeta commissario europeo con un messaggio in video, Paul Warmers e Raymond Maxwell.
Il prossimo sarà a Roma nel 2012. C’è un particolare da riferire. La sede che ora ospita il ministero delle Finanze prima era a disposizione del maresciallo dell’aria Hermann Goring, capo della Luftwaffe. Sui muri sono ben in vista pannelli alti alcuni metri con personaggi del Terzo Reich a dimostrazione che la storia non può essere cancellata.
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