di Sebastiano Russo
Continua il braccio di ferro tra il mondo occidentale e l’Iran sulla questione del programma di arricchimento nucleare iraniano.
I ministri degli Esteri dei 27 paesi europei hanno annunciato al mondo il graduale embargo contro l’Iran che prevede il divieto, per tutti i paesi membri, di acquistare il greggio da Teheran.
L’embargo ha decorrenza immediata per ciò che riguarda i nuovi contratti mentre per i contratti in essere avrà decorrenza dal prossimo primo luglio per consentire ai paesi membri di trovare altre fonti di approvvigionamento del prezioso “oro nero”.
Sono stati inoltre congelati i beni della banca centrale iraniana e vietato “il commercio di oro, metalli preziosi e diamanti con enti pubblici iraniani e la banca centrale”.
La reazione iraniana non si è fatta attendere.
Come si ricorderà lo scorso 27 dicembre Teheran minacciava l’Occidente di voler chiudere lo stretto di Hormuz, principale crocevia del traffico mondiale del greggio. La minaccia venne accompagnata da una imponente esercitazione militare proprio nelle acque a Est dello stretto di Hormuz.
L’importanza di quella striscia di mare sta nelle sue coordinate geografiche: lo stretto di Hormuz infatti divide l’Iran dall’Oman, e, congiungendo il Golfo Persico al Mar Arabico, rappresenta l’unica via di accesso al mare aperto per i grandi esportatori di petrolio che si affacciano sul Golfo.
La risposta americana fu altrettanto tempestiva e la quinta flotta americana ( con base in Bahrein) ha mostrato i muscoli stanziando proprio in quell’area con la benedizione del presidente americano Obama che ha comunicato senza mezzi termini al presidente Ahmadinejad che non verrà tollerata la chiusura dello stretto di Hormuz.
A seguito della dichiarazione d’embargo da parte dei 27, l’Iran, per il tramite del vice presidente della commissione parlamentare per la sicurezza nazionale e la politica estera Mohammad Kowsari, ha annunciato la chiusura dello stretto di Hormuz come rappresaglia per la mancata vendita del greggio iraniano.
Dunque si aprono scenari difficili per quell’area e per le relazioni internazionali.
L’italia, in questa difficile battaglia politico/economica, gioca un ruolo da protagonista. Il ministro degli Esteri, Terzi, ha annunciato che “La pressione continuerà affinché l'Iran torni al tavolo dei negoziati e sospenda il programma di arricchimento del nucleare".
Dal canto suo l'Iran risponde alla comunità internazionale annunciando di aver cominciato a produrre "munizioni intelligenti"capaci di colpire obiettivi mobili con un alto grado di precisione, come ha spiegato il ministro della Difesa, Ahmad Ahidi.
I ministri degli Esteri dei 27 paesi europei hanno annunciato al mondo il graduale embargo contro l’Iran che prevede il divieto, per tutti i paesi membri, di acquistare il greggio da Teheran.
L’embargo ha decorrenza immediata per ciò che riguarda i nuovi contratti mentre per i contratti in essere avrà decorrenza dal prossimo primo luglio per consentire ai paesi membri di trovare altre fonti di approvvigionamento del prezioso “oro nero”.
Sono stati inoltre congelati i beni della banca centrale iraniana e vietato “il commercio di oro, metalli preziosi e diamanti con enti pubblici iraniani e la banca centrale”.
La reazione iraniana non si è fatta attendere.
Come si ricorderà lo scorso 27 dicembre Teheran minacciava l’Occidente di voler chiudere lo stretto di Hormuz, principale crocevia del traffico mondiale del greggio. La minaccia venne accompagnata da una imponente esercitazione militare proprio nelle acque a Est dello stretto di Hormuz.
L’importanza di quella striscia di mare sta nelle sue coordinate geografiche: lo stretto di Hormuz infatti divide l’Iran dall’Oman, e, congiungendo il Golfo Persico al Mar Arabico, rappresenta l’unica via di accesso al mare aperto per i grandi esportatori di petrolio che si affacciano sul Golfo.
La risposta americana fu altrettanto tempestiva e la quinta flotta americana ( con base in Bahrein) ha mostrato i muscoli stanziando proprio in quell’area con la benedizione del presidente americano Obama che ha comunicato senza mezzi termini al presidente Ahmadinejad che non verrà tollerata la chiusura dello stretto di Hormuz.
A seguito della dichiarazione d’embargo da parte dei 27, l’Iran, per il tramite del vice presidente della commissione parlamentare per la sicurezza nazionale e la politica estera Mohammad Kowsari, ha annunciato la chiusura dello stretto di Hormuz come rappresaglia per la mancata vendita del greggio iraniano.
Dunque si aprono scenari difficili per quell’area e per le relazioni internazionali.
L’italia, in questa difficile battaglia politico/economica, gioca un ruolo da protagonista. Il ministro degli Esteri, Terzi, ha annunciato che “La pressione continuerà affinché l'Iran torni al tavolo dei negoziati e sospenda il programma di arricchimento del nucleare".
Dal canto suo l'Iran risponde alla comunità internazionale annunciando di aver cominciato a produrre "munizioni intelligenti"capaci di colpire obiettivi mobili con un alto grado di precisione, come ha spiegato il ministro della Difesa, Ahmad Ahidi.
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