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Campione d’Italia, un po’ d’Italia in Svizzera

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di Lorenzo Pisoni
Campione d'Italia  è un comune italiano di 2.121 abitanti della regione Lombardia.
E’ un pezzo d’Italia nel territorio del Canton Ticino dentro la Svizzera. E’ un'exclave separata dal territorio italiano. Da qui non è possibile raggiungere l'Italia senza passare nelle acque territoriali svizzere.
La denominazione storica della località è Campione, dovuta alla presenza di un castello fortificato d'epoca tardo-romana che prese il nome di Castello di Campiglio o Campilionum. L'attuale nome fu dato in periodo fascista con regio decreto n. 1959 del 18 dicembre 1933.
Il comune è integrato dal punto di vista economico e amministrativo con la Svizzera. Qui si utilizza il franco svizzero, la rete telefonica è quella svizzera Swisscom, i sistemi postali utilizzati sono quello elvetico ed italiano. Campione è sottoposto al regime doganale elvetico. Per questo il confine è aperto.  La zona extradoganale  è rappresentata dalle acque italiane  del lago di Lugano. Qui e nel comune di Campione d'Italia non si applica la normativa doganale italiana.
Le targhe automobilistiche sono svizzere e non italiane. Le patenti nautiche ottenute a Campione hanno valore in tutto il Canton Ticino.
Il comune ha un’estensione che rappresenta il doppio della Città del Vaticano e le montagne che degradano ripidamente verso il lago rendono possibile l'urbanizzazione su una superficie minore. La larghezza del territorio va dai pochi metri all'estremità nord ai circa 650 m (in linea d'aria) di quella meridionale. L'estensione lineare nord-sud del territorio è di circa 2,5 km, mentre la lunghezza della linea di confine è di circa 7 km dei quali 3,4 km terrestri. I cittadini residenti a Campione  sono equiparati a quelli svizzeri, compresi coloro che sono domiciliati nei paesi confinanti ed è stata istituita una commissione paritetica permanente tra il comune di Campione e il Canton Ticino.
I primi insediamenti sulle coste del lago di Lugano risalirebbero al I secolo a.C. quando le guarnigioni romane installarono lì un posto di guardia per fronteggiare la discesa dei Reti lungo le valli alpine. Nel Medioevo i Longobardi si insediarono a Campione. Questo popolo si convertì presto al Cristianesimo e lasciò alla Chiesa di Roma numerosi lasciti e donazioni in questa zona. Un documento del 756 e riguarda la donazione di un uliveto in favore della locale basilica di San Zenone di Campione. Nel 769 un’altra donazione di un altro uliveto sempre alla stessa basilica. Nel 777  muore Totone da Campione, appartenente a una ricca famiglia locale di origine longobarda,  che nel testamento nomina erede universale dei suoi terreni la chiesa e il monastero di Sant'Ambrogio di Milano.
Da quel  momento Campione divenne un feudo dell'abbazia di Sant'Ambrogio di Milano. In seguito divenne la culla dei Maestri Campionesi, plasticatori, pittori, capomastri, architetti e ingegneri attivi nei principali centri della Lombardia. Poi  entrò nell'orbita dei Visconti e del Ducato di Milano sin a partire dalla sua fondazione nel 1395, pur mantenendo sempre il suo status di autonomia, quale feudo imperiale concesso agli abati di Sant'Ambrogio di Milano.
Nel 1521 i cantoni confederati svizzeri occuparono tutto il  Canton Ticino, ma Campione non fu annesso alla Svizzera grazie al suo status. Il 2 febbraio 1797 Campione fu incorporato nella Repubblica Cisalpina. In seguito vi fu l'occupazione austriaca. La Repubblica Cisalpina fu restaurata nel 1800, e trasformata nel 1801 in Repubblica Italiana. La Repubblica italiana divenne il Regno d'Italia con la corona a Napoleone nel 1804. Campione fu occupata dai francesi, mentre  i Cantoni svizzeri iniziarono a rivendicare il suo territorio senza alcun risultato positivo. Non ebbe seguito  anche la  proposta nel 1800 della Confederazione svizzera di scambiare Campione con il villaggio di Indemini, situato tra il lago di Lugano ed il lago Maggiore. Quando  nel 1815, a seguito della sconfitta di Napoleone, la Lombardia passò gli austriaci divenne parte del Regno Lombardo-Veneto, incorporato nella provincia di Como. I Campionesi,  dopo le Cinque Giornate di Milano (marzo 1848) e lo scoppio della prima guerra di indipendenza italiana (marzo-agosto 1848) chiesero il 29 marzo 1848 al governo svizzero l'annessione, per evitare l’unione al Regno di Sardegna in caso di occupazione del Regno Lombardo-Veneto. Il governo della Confederazione elvetica respinse per opportunità politica la richiesta, per conservare la neutralità. La Convenzione del 5 ottobre 1861 tra  Austria e il Regno d’Italia, stabilì per quanto riguarda Campione,  che venisse ceduto alla Svizzera il territorio della Costa di San Martino e della Casaccia, situati sulla riva opposta a Campione. Non ci furono più ulteriori variazioni e nel 1923 la nuova demarcazione migliorò semplicemente quella del secolo passato. Nel 1943 Campione fu l'unico comune del Nord Italia a non aderire alla Repubblica Sociale Italiana. Oggi Campione d'Italia costituisce un comune della Provincia di Como.
Campione d’Italia è famoso per la chiesa di San Zennone, quella di Santa Maria dei Ghirli e quella di San Pietro e per il suo casinò ricostruito nel 1999.

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