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Dialogo NATO-Russia. Da Pratica di Mare a Lisbona

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di Pier Vittorio Romano
La NATO nel suo processo di trasformazione, dopo la caduta del Muro di Berlino avvenuta il 9 novembre del 1989, ha avuto tra le sue principali preoccupazioni quella di includere la Russia nel dialogo Transatlantico. Il processo di cooperazione e dialogo con la Russia inizia con il Vertice di Londra del 1991 in cui la Nato dichiara di non considerare più un nemico l’URSS ma un partner a cui offrire la mano tesa. Successivamente nel vertice Nato di Roma del 1991 si da concreta attuazione al foro di dialogo e cooperazione nei confronti della Comunità degli Stati Indipendenti. Di rilevante importanza è il Vertice Nato di Parigi del 1997 nel quale viene firmato il Founding Act, sulle Reciproche Relazioni, Cooperazione e Sicurezza tra la Nato e la Federazione Russa, che istituisce un Permanent Joint Council.
In questo quadro storico – politico, durato oltre 10 anni, la Nato si è preoccupata di mantenere aperti canali di dialogo, cooperazione ed inclusione della Russia nel quadro delle relazioni strategiche dell’Alleanza. L’importanza di tale canale di dialogo diveniva sempre più crescente quando la Nato iniziava lo storico processo di allargamento del Patto Atlantico ad Est e cominciava ad annoverare tra le sue priorità militari la difesa contro i missili balistici e di teatro; temi nei confronti dei quali la Russia mostrava diffidenze e ritrosie di natura politica e strategica.
La svolta nelle relazioni Nato – Russia si avranno con la costituzione, al Vertice di Roma – Pratica di Mare nel maggio del 2002, del Consiglio Nato – Russia (NRC) che sostituisce e supera il precedente Permanent Joint Council. Nel nuovo Consiglio la Nato e la Russia siedono come partner alla pari e le decisioni sono prese per consenso. L’agenda sui problemi della sicurezza annovera 8 settori d’azione: lotta al terrorismo; cooperazione contro la proliferazione delle armi di distruzione di massa; controllo degli armamenti e misure di fiducia; difesa contro i missili di teatro, ricerca e salvataggio in mare; cooperazione tra militari e la riforma della difesa; emergenze civili e nuove sfide e minacce, quali il controllo civile e militare dello spazio aereo, cooperazione scientifica e altri settori. 
I lavori del Consiglio avranno una storia difficile, saranno sospesi nel 2003, per decisione Russa, a seguito della crisi in Iraq e nuovamente interrotti dalla Nato nel 2008 in conseguenza della reazione della Federazione Russa durante la guerra in Georgia. Tuttavia la collaborazione tra Nato e Russia riprese a seguito della normalizzazione dei rapporti, cosiddetto “Processo di Corfù” nel 2009; la cooperazione a livello NRC fu ribadita nel primo Summit a livello ministeriale lo stesso anno. Merito dei rappresentanti è l’aver concordato sulla necessità di migliorare i metodi di lavoro del Consiglio, per renderlo politicamente più rilevante e aver deciso il lancio di una joint review  sulle sfide alla sicurezza comune del XXI secolo.
L’importanza che la Nato assegna al dialogo e la cooperazione con la Russia risulta ancora più evidente quando, durante il Vertice di Lisbona del novembre del 2010, viene svolta una sessione straordinaria del Consiglio Nato – Russia, alla presenza del Presidente della Federazione Russa Medvedev nel corso della quale viene concordata: la ripresa di un partenariato vero, strategico e modernizzato; l’adozione della joint review sulle minacce comuni; la ripresa della collaborazione sulla difesa balistica di teatro e soprattutto l’analisi per una cooperazione nell’ambito della difesa missilistica. Vengono inoltre concordate iniziative per la stabilizzazione dell’Afganistan e della regione centro asiatica, la formazione e l’addestramento nella lotta anti narcotici, la cooperazione nella lotta al terrorismo e la manutenzione della flotta elicotteri Afgana. Infine la Russia ha manifestato il suo sostegno all’operazione Active Endeavour di pattugliamento del mediterraneo e la cooperazione nella lotta alla pirateria. 
Occorre infine evidenziare l’importanza attribuita al ruolo del Consiglio Nato –Russia per la sicurezza e la stabilità dell’area Transatlantica, tanto che esso trova esplicito riscontro anche all’interno del Nuovo Concetto Strategico dell’Alleanza (Lisbona 2010).
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