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Italia: fra Merkel e Monti spera in Hollande

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di Aroldo Barbieri
Non resta che sperare in una vittoria del socialista francese Hollande e la rottura dell’asse Merkel/Sarkozy. Può sembrare paradossale, ma solo con il naufragio del rigido patto sul pareggio di bilancio voluto dalla Germania e il rafforzamento del ruolo della Francia si aprirebbe qualche spazio per il rilancio dell’Europa, diversamente condannata ad essere germanizzata, ovvero impoverita a vantaggio dei soli tedeschi.

L’Euro sopravvalutato fa comodo a Germania e Usa

L’Euro è ampiamente sopravvalutato sul dollaro. Una condizione questa che avvantaggia in Europa la Germania, l’unico Paese del continente che, al momento, sia in grado di esportare con la moneta forte e degli Stati Uniti cui la debolezza del dollaro permette di rialzare la testa, seppure con non poche difficoltà. Un dollaro debole favorisce la ripresa negli USA ed è la migliore garanzia per il presidente Obama di essere rieletto per il secondo mandato. A soffrire della situazione gli altri Paesi d’Europa, in particolare quelli della fascia mediterranea con la Grecia praticamente fallita, Portogallo, Spagna e Italia in grave difficoltà. Un discorso a sé merita la Francia, il cui indebolimento ha finito per avvantaggiare la Germania, che con i transalpini costituisce da anni il nocciolo duro della UE. Se in Francia Hollande dovesse vincere le elezioni presidenziali, certamente Parigi sarebbe costretta a farsi sentire al di là del Reno ben più di quanto abbia fatto Sarkozy, in particolare sulla revisione del patto sul pareggio di bilancio, concepito in modo talmente rigido da condannare l’Europa al declino. Il vecchio continente ha bisogno disperato di concordare interventi sulle infrastrutture, sia materiali che immateriali, escludendone le relative spese dal rapporto deficit/PIL, trattandosi di investimenti destinati a rendere il continente più competitivo e a dare ossigeno alla occupazione e alla domanda interna.      
C’è poi il problema maggiore da risolvere: quello della riduzione dello stock del debito. E’ noto che un debito superiore al 70% del PIL è considerato pericoloso da parte delle istituzioni economiche internazionali. Al momento, a causa della crisi degli anni 2008-2009 tutti i grandi stati europei sono ben al di sopra di questa percentuale, Germania compresa. Per non parlare dell’Italia, che sta oltre il 120%. Pensare di riassorbire questo gap, anno dopo anno, solo riqualificando la spesa, anche questo equivale a condannare quasi tutta l’Europa al declino per difetto di domanda interna. E’ evidente che è indispensabile pensare a manovre più drastiche, meglio se concordate. L’unica strada possibile appare quella di una patrimoniale straordinaria sulle grandi fortune, come proposto per l’appunto da Hollande.

Il caso Italia: taglio alla spesa e “oro alla patria”

L’operato del governo Monti, che si è sin qui distinto per l’aumento della pressione fiscale e per la lotta all’evasione, ha chiaramente dimostrato che queste misure da sole non bastano al rilancio dell’economia, alla crescita, che sola garantisce gli investitori internazionali della sostenibilità del debito nel tempo. La stessa lodevole lotta all’evasione, al netto dell’esportazione clandestina di capitali, non incrementa la torta nazionale. Per avviare a soluzione durevole il problema Italia servono quattro cose: riqualificare la spesa, ivi compresi i tagli al mantenimento della varie caste, in primis quella che vive di politica; intensificare la lotta all’evasione fiscale per ristabilire un corretto rapporto anche tra i vari operatori economici; una tornata di privatizzazioni; una patrimoniale straordinaria sulle grandi fortune, che permetta di abbattere il debito sotto il 100% del PIL in poco tempo. A quest’ultimo proposito va detto che l’operato del Governo Monti: riforma delle pensioni, tasse sulla casa, aumento del costo dei carburanti, ha colpito la massa e quindi più i meno abbienti che i ricchi. Per grandi fortune intendiamo i patrimoni al di sopra del milione e mezzo di Euro.  Diversamente si continuerà a campicchiare ed ad attendere dall’estero la salvezza. 
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