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La Russia entra nell'Organizzazione mondiale per il commercio

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di Giovanna Mellano
Il 22 agosto scorso, la Russia è entrata a far parte dell'Organizzazione mondiale per il commercio, Wto, è il 156esimo stato membro. Il Wto, diretto dal francese Pascal Lamy, conta 157 stati con la Repubblica di Vanuatu e il 97% degli scambi globali.
Dopo 18 anni di negoziati è stato firmato a Ginevra il 16 dicembre 2011, il via libera all'ingresso della Russia nel Wto e nello scorso luglio il presidente Vladimir Putin ha firmato una legge federale che autorizza l'entrata in vigore del protocollo.
La Russia ridurrà i dazi, anti-crisi, all'importazione e si prevede un calo dei prezzi dei beni sia importati sia prodotti nel paese.
La Banca mondiale stima che l'ingresso nel Wto porterà alla Russia un aumento del pil del 3,3% l'anno per i primi tre anni, fino a raggiungere un 11%  nel lungo termine.
Per i suoi agricoltori la Russia ha ottenuto la possibilità di concedere sussidi per 9 miliardi di dollari l'anno, oltre due volte l'importo consentito agli altri membri Wto.
L’adesione é particolarmente importante per l’UE in quanto principale partner commerciale della Russia che, a sua volta, è il terzo partner commerciale dell’UE. Per la prima volta, Russia e UE saranno vincolate da norme e obblighi multilaterali negli scambi reciproci.
Le principali esportazioni UE verso la Russia secondo rilevazioni della commissione europea, sono: autovetture (7 miliardi di euro), medicinali (6 miliardi di euro), parti di autovetture (3,5 miliardi di euro), telefoni e loro accessori (2,5 miliardi di euro) e trattori (1 miliardo di euro). Le importazioni UE dalla Russia riguardano soprattutto materie prime e in particolare: petrolio (greggio e raffinato: 130 miliardi di euro) e gas (24 miliardi di euro). Per queste e per altre importanti materie prime, la Russia si è impegnata a limitare i dazi all’esportazione. Ridurrà anche i dazi, anti-crisi, all'importazione e si prevede un calo dei prezzi dei beni sia importati sia prodotti nel paese.
Per ora non sembra ci siano allarmismi per questo ingresso come invece avvenne per la Cina: membro dall'11 dicembre 2001, dopo quasi 15 anni di negoziati e forti preoccupazioni per un paese culturalmente molto differente, che necessitava di una riforma del sistema giuridico esistente e di nuove leggi nel rispetto dell'accordo Wto.
Nel settore agricolo, la Cina si impegnò a non mantenere e non introdurre sovvenzioni all'esportazione dei prodotti agricoli ed accettò di limitare i sussidi alla produzione agricola all'8,5% del valore della produzione stessa.

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