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Le terme di Fregellae

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di Piergiorgio Monti
Quando si parla di terme romane antiche il pensiero vola subito alle grandiose Terme di Caracalla a Roma, oggigiorno luogo di estive delizie operistiche. Oppure si pensa a tutti gli altri grandiosi edifici termali che il turismo archeologico e i film tanto di moda alcuni decenni fa ci hanno abituato a conoscere. Ma quando si parla di Fregellae, la colonia romana di diritto latino fondata nel 328 a.C. e distrutta nel 125 a.C., riesce difficile immaginare che già in quei secoli così “antichi” si potessero realizzare degli edifici termali completamente organizzati e “da manuale”. Anzi, nel caso della “ciociara” colonia di Roma, di edifici termali ne troviamo addirittura due: uno sopra l’altro; il superiore in sostituzione dell’inferiore. E quando si parla di Fregellae si deve, per onestà cronologica, parlare per forza del “primo esempio” di qualche cosa, trattandosi della più antica città di ambito romano sinora venuta alla luce. Siccome la fase più recente del grandioso impianto termale fregellano si data alla prima metà del II secolo a.C. e la prima fase, sempre di dimensioni monumentali, si data al III secolo a.C., siamo quindi in presenza delle più antiche terme di ambito romano mai scavate! E’ vero, non si tratta di edifici grandiosi come le terme imperiali a Roma; i materiali con cui vennero costruite a dir poco si potrebbero definire “poveri” se paragonati alla profusione di marmi e di mosaici dei loro pronipoti imperiali. Ma come potremmo definire un edificio pubblico con un fronte stradale di quasi venti metri e una profondità di quasi sessanta, una ricercata eleganza nella decorazione pavimentale e decorativa -di cui sono splendidi testimoni i telamoni conservati nel museo archeologico di Ceprano - e, soprattutto, una intelligente progettazione che permetteva a uomini e donne, contemporaneamente ma in ambienti  separati, di usufruire delle comodità di queste terme pubbliche? Le terme erano ampie, fornite di stanze per svestirsi, per il sudatorium – che oggi definiremmo sauna - , per rinfrescarsi e per lavarsi. Una palestra all’aria aperta permetteva poi di praticare giochi e attività ginnica all’aperto. Era anche possibile usufruire di una sorta di osteria, come ci dimostra il ritrovamento di molte suppellettili da tavola. Il tutto molti anni prima che l’impero romano conquistasse tutto il mondo occidentale e parte di quello orientale allora conosciuto. Le prime terme a Fregellae furono costruite già dalla prima metà del III secolo a.C. mediante infrastrutture e tecnologie molto avanzate per le quali si sono proposti interessanti confronti con situazioni simili della Magna Grecia e della Sicilia. Mentre alcune soluzioni tecniche della seconda fase, come la copertura a tutto sesto in opus figlinum o la realizzazione di un ipocausto per il riscaldamento del pavimento e delle pareti del sudatorium,  dimostrano chiaramente il progresso tecnologico raggiunto già in tempi così “antichi”.

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