Europa - News and Society

European News Portal

  • Full Screen
  • Wide Screen
  • Narrow Screen
  • incrementa grandezza carattere
  • Default font size
  • Riduci grandezza carattere

I Templari a Ceprano – Insediamenti dell’Ordine del Tempio nel Lazio meridionale

E-mail Stampa PDF

di Pier Giorgio Monti (Direttore del Museo Archeologico di Fregellae - Ceprano FR)
Nei tragici anni dello scisma che videro la Chiesa di Roma contrapposta agli antipapi fedeli all’imperatore Barbarossa (1160-1180), il papa Alessandro III si rifugiò spesso a sud di Roma nelle sedi pontificie di Anagni, Ferentino, Segni e Veroli. Questa situazione di costante pericolo indusse il papa a riordinare le difese ed il controllo del confine meridionale, fondamentale per i collegamenti via terra tra i territori della Chiesa ed il Regno di Sicilia. Fu per questo motivo che si rese necessario ricorrere all’aiuto dell’Ordine Templare la cui organizzazione di tipo militare era l’unica che potesse garantire un’adeguata difesa del confine. Nato ufficialmente nel 1129, l’Ordine era formato da monaci combattenti  il cui scopo principale era quello di difendere i pellegrini che si recavano in Terrasanta. Ben presto, grazie anche alle loro capillari e raffinate attività finanziarie, i Templari sarebbero riusciti a diventare anche una “ multinazionale” economica e finanziaria di tutto rispetto. Ma torniamo all’argomento di questo breve scritto. Il primo documento storico della presenza di un insediamento templare nel Lazio meridionale è datato all’8 febbraio 1173. In quel giorno il “papa Alessandro venne a Segni e donò la chiesa di San Paterniano con tutte le sue pertinenze ai Templari”. Questa chiesa sorgeva a Ceprano, poco fuori dell’abitato, lungo il percorso dell’antica via Latina, ed era famosa perché il 29 giugno del 1080 il papa Gregorio VII vi aveva conferito a Roberto il Guiscardo l’investitura a duca di Puglia, di Calabria e di Sicilia, mentre il 17 ottobre del 1114, durante un sinodo il papa Pasquale II vi aveva nominato re di Sicilia Guglielmo I d’Altavilla. Questa donazione, la prima di una chiesa ai Templari da parte di un pontefice, rientrava chiaramente nel proposito di garantire la sicurezza del confine meridionale del territorio della Chiesa, vista la notevole funzione strategica rappresentata da Ceprano, da sempre cardine fondamentale del controllo del ponte sulla via Latina. D’altronde, proprio in quegli anni, il percorso della via Appia, alternativo per raggiungere il regno di Sicilia, era divenuto impraticabile nel tratto della pianura Pontina. Dunque, la Via Latina e il suo controllo rivestivano la massima importanza sia dal punto di vista militare che commerciale. Questa politica di rafforzamento del confine si concretizzò poco più tardi con la donazione all’Ordine Templare di altre due chiese nella stessa zona: S Angelo al Cannuccio e S.Egidio del Pantano. Queste donazioni non passarono certo sotto silenzio, anzi molte polemiche scoppiarono in ambienti ecclesiastici locali contrari alla diminuzione delle loro prerogative. Ma l’influenza dell’Ordine del Tempio in ambiente vaticano era, allora, così forte che ogni contestazione venne messa a tacere. Tuttavia, la presenza templare a Ceprano non rivestiva solo un carattere militare. Infatti, la grande organizzazione militare, logistica, navale che i Templari avevano messo su in Terrasanta necessitava di continui rifornimenti in viveri e denaro, necessario per acquistare o forgiare armi, costruire navi, ospizi per pellegrini, partecipare alle Crociate e mantenere tutte le loro residenze e fortezze in Medio Oriente. Il loro grande possedimento fondiario cepranese garantiva dunque, assieme a tutte le altre attività rurali e commerciali in Europa, una discreta rendita in termini materiali e commerciali. Con il declino militare in Terrasanta anche in Italia, e più in generale in Europa, la fortuna dell’Ordine del Tempio volse alla fine. Il 5 gennaio 1296 il papa Bonifacio VIII revocava il possesso di San Paterniano ai Templari. Di lì a poco, dal 1307 fino al 1314 una terribile repressione, ordita dal re di Francia Filippo IV, il Bello, d’intesa con il papa Clemente V, probabilmente per impossessarsi delle ancora immense ricchezze dell’Ordine, pose fine all’epopea militare e, soprattutto, economica dei Templari.
You are here