di Lorenzo Pisoni
La città di Beirut è la perla del Medio oriente. Capitale di uno stato che ha vissuto innumerevoli travagli riacquista giorno dopo giorno il suo sguardo cosmopolita e che è vicino a un popolo che soffre quello siriano.
La capitale del Libano affascina per la sua eterna giovinezza. Il suo volto una volta sbarcati all’aeroporto appare fresco e invitante. Qui siamo nel Mediterraneo all'incrocio di tre continenti: L'Europa, l'Asia e l'Africa in un paese di 10452 Kmq, dimora storica dei Fenici, commercianti semiti la cui attività marittima è durata più di 2000 anni . Qui passarono parecchi popoli, dai Babilonesi, Assiri, Egiziani e Persiani fino agli Ottomani ed ai Francesi passando per i Greci, Romani, Bizantini, Mammalucchi e Crociati. La terra dei cedri è stata quindi crocevia di popoli e culture diverse e di questi si conservano le tracce.
Questa terra è stata più volte conquistata, ma mai sottomessa: i Libanesi si sono sempre ribellati contro i governi dispotici. All’inizio abitavano in città costiere poiché la parte interna era coperta da boschi. Durante i periodi greco, romano e bizantino nelle città della Fenicia fiorivano attività economiche ed intellettuali di grande rilievo. Si svilupparono particolarmente grazie alla “ Pax Romana” durante la quale gli abitanti di Byblos, Beryte, Sidone, e Tiro beneficiarono della cittadinanza romana.
Il Libano diventò presto il rifugio per molti popoli che fuggivano il dominio dei conquistatori. Dopo la caduta dell'Impero ottomano (alla fine della Prima Guerra Mondiale), la Lega delle Nazioni stabili le frontiere attuali del Libano sotto il mandato francese. In quel periodo, i libanesi cominciarono a rivendicare la loro indipendenza ed elaborarono nel 1926 la Costituzione che concesse la parità dei diritti politici alle varie comunità religiose del Paese.
Nel 1943 il Libano divenne indipendente e già da allora si registrano agitazioni politiche. Beirut crebbe sempre più come centro regionale per la finanza e il commercio. Gli anni 1940-50 vengono segnati da numerose rivolte; e solo negli anni sessanta il Libano conobbe un periodo di calma relativa, durante la quale Beirut ha conosciuto una certa prosperità nei settori turistici e bancari. Questa prosperità sembra volerla ritrovare anche oggi questa città che accoglie il visitatore più curioso con un’alea di mistero. La sua anima respira vari linguaggi e il suo cuore pulsa più forte che mai richiedendo attenzione per la sua vivacità.
Nella città esplosero focolai di tensione nel 1970 nuovamente, che portarono nel 1975 alle ostilità e alla guerra. Da allora Il Libano fu trascinato in un circolo vizioso di conflitti regionali ed internazionali fino al 1990, anno dell' avviamento della ricostruzione del Paese.
Distrutta e rinata dalle proprie ceneri ” La città che non muore mai", Beirut è sopravvissuta. La ricostruzione della città rappresenta un simbolo di rinascita all'inizio del XXI secolo.
Ma Beirut è anche storia antica. Vari scavi archeologici permisero di scoprire vestigia inestimabili che risalgono ai periodi fenicio, romano, persiano, bizantino ed ottomano. Tra queste figurano le terme romane dietro la via delle Banche, le colonne romane a ovest della Cattedrale di San Giorgio ed il muro Cananeo-fenicio di fronte al porto di Beirut, non ultime le rovine dell'antica Scuola di Diritto di Beryte distrutta dal sisma del 551,
Oggi Beirut è tornata ad essere vita notturna animata che attrae turisti e gente del posto. Ristoranti, bar, teatri, sale cinematografiche e centri commerciali sono di casa in questa città che non dorme per cosi dire mai. Hotel lussuosi, accolgono persone in cerca di un soggiorno rilassante nel Paese.
Passeggiare per la strada panoramica, “al-Manara” (il faro), tra Raouche e Ras-Beirut vicino alla Grotta dei piccioni, é un modo piacevole per arrivare ad un luogo di incontro popolare, “la Corniche” che è tutto un pullulare di ristoranti e di caffé in una zona ritmata da un viavai dei venditori di caffé, di mais o di gallette tradizionali.
Il viale del Generale De Gaulle è la via dei passeggiatori, dei corridori e degli sportivi in genere. Di fronte al promontorio roccioso si drizza la Grotta dei piccioni, simile a due sentinelle che proteggono la sponda. Staccati dal promontorio in seguito ad un violento terremoto che scosse la regione, queste celebri rocce sono ancorate nel mare e devono la loro forma all'azione incessante delle onde.
Il Museo Nazionale di Beirut è la testimonianza più viva della storia dei popoli e delle antiche civiltà del paese.
Nella Beirut attuale l’Agenzia delle Dogane italiana ha vinto un gemellaggio della durata di due anni bandito dall’Unione Europea. Gli esperti italiani collaboreranno con gli omologhi libanesi all’ammodernamento della dogana libanese. E allora buon lavoro a tutti.
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