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Tavola rotonda «Il ruolo del giornalista nel processo di unificazione europea»

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di Alessandro Butticè
Prima della consegna dei riconoscimenti della terza edizione del  Premio Giornalistico Internazionale “Argil: uomo europeo” si è tenuta, nella Sala delle Bandiere dell’Ufficio per l’Italia del Parlamento Europeo, una vivace tavola rotonda su «Il ruolo del giornalista nel processo di unificazione europea» con la partecipazione attiva, tra gli altri, di due giornalisti, Paolo Di Giannantonio, del Tg Uno Rai, e Fabio Morabito, de Il Messaggero, con interventi di Alessandro Butticè, Consigliere della Commissione Europea .
Il dibattito si è subito animato grazie a Di Giannantonio: «Il ruolo del giornalista nell’integrazione europea non esiste» ha detto, avvertendo: «Non è compito del giornalista promuovere l’Unione europea». Morabito ha definito il giornalista «un testimone e un tramite».
Su come poco abbia risalto l’Europa nei giornali italiani, Di Giannantonio ha sottolineato come viene percepita la burocrazia dell’Unione europea: «Lenzuolate di regolamenti».
Morabito ha poi detto che anche negli altri Paesi dell’Unione le notizie di Bruxelles sono considerate «poco seducenti» ma che non è vero che di Europa non si parla mai: «Si parla di Unione europea quando ci sono questioni importanti di politica estera, come il voto all’Onu sulla Palestina stato membro. Se ne parla molto da noi quando c’è qualcosa che riguarda l’Italia. Manca l’Unione europea raccontata come realtà in sé».
Tra gli interventi nel dibattito, anche quelli di due importanti voci del governo e della Chiesa. Massimo Vari, sottosegretario allo Sviluppo economico del governo Monti, ha riportato la discussione nella sua attualità, sottolineando come «l’integrazione europea è un processo lento e faticoso». Padre Gianfranco Grieco, capo ufficio del Pontificio Consiglio per la famiglia, ha ricordato che l’Europa unita non è solo quella degli Stati ma anche quella dei Popoli, riaffermando le comuni «radici cristiane».
Alessandro Butticé, Consigliere per l'anti-frode e la sicurezza alla Direzione Generale dell'Impresa e dell'Industria della Commissione Europea, ha annunciato il lancio, da parte del Vicepresidente Antonio Tajani, di una campagna di informazione della Commissione che invita cittadini europei a non acquistare prodotti industriali contraffatti. Tali prodotti, infatti, danneggiano l'economia del nostro continente, distruggono posti di lavoro e spesso arrecano un rischio alla salute ed alla sicurezza dei consumatori.
Alessandro Butticé, membro della giuria del premio Argil, ha infine ricordato Franz Hermann Bruener, primo direttore generale dell'Olaf, l'ufficio europeo per la lotta alla frode, scomparso nel 2010, del quale è stato portavoce per dieci anni. Il compianto Bruener, del quale Butticé ha ricordato l'equilibrio, la signorilità e l'integrità, é stato un grande estimatore e sostenitore della rete Oafcn dei comunicatori anti-frode dell'Olaf, creata, presieduta e animata da Butticé dal 2000 alla fine del 2009.
"Franz Hermann Bruener era un grande magistrato e un grande servitore delle istituzioni, che rifuggiva da ogni sorta di protagonismo personale, incompatibile col suo essere al servizio della legge nel rispetto dei diritti di tutti", ha ricordato Butticè. "aveva però un grande rispetto per la trasparenza ed il diritto di informazione dei cittadini, cui le istituzioni, nel rispetto della presunzione di innocenza e dei diritti fondamentali di tutti, sono chiamate a dare conto delle proprie attività. In questo ruolo, la rete dei comunicatori dell'Olaf è stata un esempio unico al mondo e palestra di confronto sul piano etico e deontologico dei responsabili della comunicazione istituzionale dei servizi investigativi europei". 

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