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Torino incontra Parigi con una grande mostra su Renoir

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di Massimo Boccaletti 
Dal 23 ottobre al 23 febbraio Torino ospita alla Galleria di Arte Moderna (Gam),  i capolavori di un grandissimo esponente dell’Impressionismo francese: Pierre Auguste Renoir, dopo aver accolto nel 2012 una mostra su Degas alla Promotrice delle Belle Arti, in apertura dell’iniziativa “Torino incontra Parigi”, conclusasi con la Mostra di Renoir.
Scaturita dalla collaborazione con il Musée d’Orsay di Parigi e Skira Editore,  curata da Sylvie Patry, Conservatore Capo del Musée in collaborazione con Riccardo Passoni, vice Direttore della GAM, la mostra si suddivide in nove sezioni varianti dal periodo bohémien (1862) dopo l’ammissione all’Ecole des Beaux Arts, fino alle “Bagnanti”, l’ultimo capolavoro di Renoir realizzato a Cagnes-sur- Mer (Provenza) dove il pittore si ritirò sotto l’assillo di un’artrite reumatoide,  che lo costrinse a farsi legare i pennelli alle dita, per dipingere. 
Amico di artisti come Alfred Sisley, Frédéric Bazille e Claude Monet, condivise con loro il piacere di dipingere “en plein air”. Sparso a piccole macchie il colore crea un effetto di luce solare attraverso il fogliame, costituendo una delle massime espressioni di questo tipo di pittura, al punto da suggerire ad Emile Zola  un brano del suo romanzo “ Una pagina d’amore”. Tra i bei ritratti femminili, il celebre volto di  Madame Charpentier, quello di delicate fanciulle con veletta, di una giovane assorta nella lettura di un libro, che lasciano spazio d’ispirazione per Incantevoli  giardini,  piante suggestive ed  affascinanti acque scorrevoli: dalle  “Chiatte sulla Senna” (1869)  fino al “paesaggio a Cagnes “ uno degli ultimi dipinti (anno 1915)  quattro anni prima della morte. 
Renoir trae anche ispirazione dal volto di bambini dolcissimi, quei volti che accoglieranno migliaia di spettatori (se ne prevedono 200)  in arrivo alla mostra: dal figlioletto di Renoir, Pierre, allattato dalla moglie Alina, a Claude, l’altro figlio del pittore,  vestito da clown, fino  ai volti dei bimbi degli amici come la deliziosa Geneviève Bernheim de Villers o la piccola Julie Manet con il gatto in braccio. Ci sono anche i divertimenti dei parigini, i balli e le gite in campagna, quelli che  attribuiranno a Renoir la definizione di pittore della “Joie de vivre”. L’opera più famosa, prescelta come emblema stesso della manifestazione,  quello dove una dama fine 800  si dondola sull’altalena, sotto lo sguardo di un uomo e di una bimba 
Concludono la rassegna cinque tele di nudi, capolavori dipinti tra il 1906 e il 1917, tra cui le celebri “Bagnanti”, quasi un testamento artistico del pittore. La grande manifestazione “Torino incontra la Francia” articolata in un anno in oltre 140 eventi sulla cultura di questo Paese, darà luogo ad un’altra importante rassegna, per la quale Torino…… incontrerà Berlino. Lo ha annunciato lo stesso sindaco Piero Fassino, che ha inaugurato la mostra di Renoir assieme all’ambasciatore di Francia in Italia, Alain Leroy.
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