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L’Ambasciatore Nelli Feroci nuovo Commissario Europeo

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di CFC
L’Ambasciatore Ferdinando Nelli Feroci è stato nominato, a seguito dell’approvazione da parte del Parlamento Europeo, Commissario all’Industria, sostituendo Antonio Tajani.
Noto su Sguardoeuropeo come Presidente dell’Istituto Affari Internazionali, Nelli Feroci è stato diplomatico di carriera dal 1972 al 2013, rappresentante permanente d’Italia presso l’Unione europea a Bruxelles (2008-2013), capo di gabinetto (2006-2008) e direttore generale per l’integrazione europea (2004-2006) presso il Ministero degli Esteri.
In precedenza aveva prestato servizio a New York presso le Nazioni Unite, ad Algeri, a Parigi e a Pechino. E’ anche stato consigliere diplomatico del vice-presidente del Consiglio dei Ministri (1998), docente a contratto all’ Istituto Universitario Orientale di Napoli (1989) e fellow presso il Center for International Affairs, Harvard University, (1985-86).
È attualmente docente alla School of Government della LUISS. E’, inoltre, autore di numerosi articoli e saggi in materia di relazioni internazionali, affari europei e scienze politiche.
Significativo e molto apprezzato il Suo intervento, che pubblichiamo in basso, nel corso della sua audizione pubblica, al Parlamento Europeo di Strasburgo, il 14 luglio scorso.
Al neo Commissario Nelli Feroci, la Redazione di Argilnews porge i migliori auguri di buon lavoro, certo che le sue competenze e qualità umane e professionali terranno alto il nome dell’Italia in Europa e contribuiranno a continuare il lavoro della Commissione Europea a favore della crescita, del nuovo rinascimento industriale e, soprattutto, delle piccole medie imprese.
Il suo intervento al Parlamento Europeo di Strasburgo del 14 luglio scorso.
“Signor Presidente della Commissione,
Onorevoli Deputati,
Signore e Signori,
prima di presentarmi brevemente, vorrei formularvi i miei migliori auguri di buon lavoro, all'inizio di una legislatura che si presenta come decisiva per il futuro dell'Europa.
Come alcuni di voi sapranno, l’impegno europeo è stato un filo conduttore della mia precedente esperienza professionale.
A varie riprese, ho avuto modo di seguire gli sviluppi del progetto europeo, sia pure da un'altra postazione e come rappresentante di un governo: da ultimo, in particolare, come Rappresentante permanente d’Italia presso l’UE, incarico che ho lasciato un anno fa.
Oggi mi presento a voi per questa audizione in una veste diversa, come Commissario europeo designato, con responsabilità per l’Industria e l'imprenditoria.
Sono pienamente consapevole del mio nuovo ruolo e delle mie nuove responsabilità; e di ciò che questo comporta in termini di indipendenza e di autonomia.
Sono anche consapevole delle mie precise responsabilità nei confronti del Parlamento. E colgo l'occasione per esprimervi fin d'ora la mia piena disponibilità a mantenere con voi un dialogo costante, aperto, leale e trasparente.
Sono, inoltre, consapevole che il mio mandato è a termine, destinato cioè a durare fino alla conclusione del mandato della Commissione attualmente in carica. Intendo peraltro onorare questo mandato con il massimo impegno, in uno spirito di piena continuità con il lavoro avviato dal mio predecessore, Antonio Tajani, che ringrazio per quanto ha fatto nella sua precedente veste di Vicepresidente della Commissione.
Signor Presidente,
La crisi, nata come crisi della finanza e del debito pubblico, ha colpito duramente anche l’economia reale.
In questi anni, l’Europa ha perso quasi 4 milioni di posti di lavoro nell’industria, e 350 miliardi di investimenti.
Le misure adottate per garantire la sostenibilità dei conti pubblici e il consolidamento fiscale, hanno permesso di stabilizzare l’eurozona. Ma hanno avuto un impatto negativo sull'economia reale. Vi è oggi una diffusa consapevolezza che le priorità dell'agenda europea devono concentrarsi sulla crescita e sulla lotta alla disoccupazione, in particolare quella giovanile.
Sotto questo profilo, industria e impresa possono e devono svolgere un ruolo decisivo.
Il futuro dell’Europa dipende anche dalla sua capacità di riassumere la leadership in campo industriale. Occorre quindi un impegno determinato e condiviso che consenta all'Europa di recuperare il terreno perduto in materia di contributo dell'industria al PIL europeo, attraverso un ambizioso programma di rilancio dell'industria e di recupero di competitività.
Conclusioni Consiglio di marzo e roadmap
Il Consiglio europeo di marzo ne ha preso atto.
L’Europa ha ripreso a guardare, con una nuova consapevolezza, all’economia reale.
Sta emergendo un ampio consenso sulla necessità di rivedere le priorità di un'agenda europea, che aveva finora privilegiato l'obiettivo della disciplina di bilancio, e una narrativaprevalentemente concentrata sugli aspetti macro-economici, lasciando poco spazio alla dimensione micro, per sua natura più vicina alle imprese e all’economia reale.
Ed è particolarmente significativo, in questo senso, che il Consiglio europeo abbia riconosciuto la centralità della base industriale, che è stata indicata come motore essenziale di crescita e occupazione, accogliendo le proposte della Commissione.
E vorrei sottolineare che questo processo è stato sostenuto dai vostri predecessori, in Commissione ITRE, a seguito dell’eccellente rapporto dell’Onorevole Bütikofer.
Il vertice di marzo ha indicato un percorso chiaro.
Un primo esito è la richiesta rivolta alla Commissione di preparare una roadmap dettagliata che definisca le iniziative e le misure concrete, necessarie per dar seguito alle indicazioni del Consiglio europeo. Questa roadmap sarà presentata dalla Commissione europea agli inizi del 2015.Ma la Commissione attualmente in carica sta già preparando questo lavoro.
Mi auguro che il Parlamento possa partecipare e contribuire a questo esercizio, nelle forme che riterrà più opportune.
La roadmap si dovrebbe articolare attorno a 4 assi:
1. Accesso ai mercati;
2. Accesso alle risorse;
3. Innovazione e Smart Industry;
4. Quadro regolamentare più favorevole alle imprese.

1. Per accesso ai mercati pensiamo sia al mercato interno, che ai mercati internazionali.
Malgrado gli straordinari progressi realizzati finora, il mercato interno deve tuttora esserecompletato con misure destinate a rimuovere le barriere residue che costituiscono altrettanti ostacoli alla competitività e alla crescita dimensionale delle imprese.
Intendiamo proseguire nell'azione di standardizzazione dei prodotti, intensificare l’integrazione dei servizi alle imprese e avanzare con maggiore determinazione nella creazione di un mercato interno digitale.
In parallelo, va promossa un’efficace strategia per l’internazionalizzazione e l’accesso ai mercati dei Paesi terzi da parte delle imprese europee.
Un ruolo importante potranno avere in questo contesto gli accordi di libero scambio che l'Unione europea sta negoziando con alcuni significativi partners.
Farò il possibile per assicurare che, nell'ambito di questi accordi, vengano valorizzate le opportunità di un migliore accesso delle imprese europee ai mercati di Paesi terzi, e presi in conto gli interessi difensivi dell'industria europea.
Intendiamo rafforzare sempre in questo contesto l’Enterprise Europe Network (EEN), che consiste in una capillare rete di centri d’informazione e supporto all’impresa, di cui fanno parte 580 organizzazioni locali di 50 Paesi diversi.
Infine, vorrei citare le varie iniziative avviate dal mio predecessore, come le Missioni per la Crescita, destinate a sostenere la presenza delle imprese europee all'estero.

2. Accesso alle risorse
Sotto il profilo dell'accesso alle risorse è intenzione della Commissione di mettere a disposizione delle imprese europee, strumenti idonei per facilitare l'accesso al credito (in particolare attraverso i programmi Cosme e Horizon 2020).
Sono ugualmente consapevole della necessità per l'industria europea di disporre su base stabile e prevedibile delle necessarie materie prime e di disporre di fonti energetiche con costi sostenibili, con l'obiettivo di ridurre il vantaggio competitivo di cui godono, in termini di costo, importanti concorrenti internazionali. La Commissione intende operare su più fronti, rafforzando l'efficienza energetica, riducendo la dipendenza dall'estero e completando il mercato interno dell'energia.
Ed infine, la Commissione è impegnata a promuovere la disponibilità di figure professionali con competenze adeguate per le industrie e le imprese, sviluppando il programma Erasmus per i giovani imprenditori, anche valorizzando i sistemi di educazione e formazione duale che hanno già dato ottimi risultati in alcuni Stati membri.

3. Innovazione e Smart industry
Oltre alle varie iniziative di sostegno all’innovazione finanziate in particolare dal programma Horizon 2020, questo terzo asse include la promozione e diffusione delle Tecnologie chiave abilitanti (KETs) tra cui lo sviluppo del manifatturiero avanzato che, nei prossimi anni saranno tra i principali motori d’innovazione e competitività industriale.
Inoltre sono previsti 100 miliardi provenienti dai fondi strutturali, per il periodo 2014-2020che dovrebbero consentire alle regioni di sviluppare innovazione industriale, in particolare tramite clusters e progetti dimostratori.

4.Business friendly environment
Sotto il profilo della qualità della regolamentazione e nel contesto dell'azione avviata con REFIT,mi impegno, in particolare a rafforzare tutti quegli strumenti che consentiranno di ridurre l'eccesso di regolamentazione e gli oneri amministrativi a carico delle imprese. Penso in particolare ad un uso più sistematico ed efficace delle valutazioni di impatto, allo strumento del competitiveness proofing, alla valutazione sugli effetti cumulativi e ai test d'impatto sulle PMI, che dovranno essere utilizzati sia per la normativa europea che per quella nazionale.
Con questi strumenti intendiamo dare applicazione al principio del mainstreaming, a quel criterio che dovrebbe consentirci di garantire che l'obiettivo della competitività venga sistematicamente preso in conto nella elaborazione della normativa europea.
In questo senso intendiamo dare piena attuazione ai principi e alle misure dello Small Business Act (SBA).
Vi annuncio fin d'ora che, a breve, lanceremo una consultazione pubblica sullo stato di attuazione dello Small Business Act, anche in vista di possibili futuri sviluppi in questo contesto.
Il sostegno alle PMI
Ho citato, in precedenza, l’importanza di una nuova e maggiore attenzione nei confronti dell’economia reale.
Ma una efficace strategia di rinascita industriale dovrà necessariamente coinvolgere le PMIche oggi contribuiscono per circa il 26% al PIL europeo dando lavoro ad 87 milioni di persone. Oltre a migliorare il quadro normativo - con una specifica attenzione al fattore dimensionale - la Commissione europea dispone ora di nuovi e più importanti strumenti per il sostegno finanziario alle piccole e medie imprese.
Vorrei citare in proposito il programma Cosme e alcuni aspetti del programma Horizon 2020.
Cosme dispone di 1,4 miliardi per strumenti di facilitazione dell’accesso al credito.
Altri 900 milioni di euro sono destinati a coprire in particolare interventi di sostegno alla competitività, all’internazionalizzazione e al turismo.
La prossima settimana firmeremo con il Fondo europeo per gli investimenti (FEI) della BEIl’accordo delega che renderà operativo il programma Cosme.
Per parte sua, Horizon 2020 prosegue, ma innovandolo profondamente, il precedente Programma quadro per la ricerca e l’innovazione, con un'attenzione particolare al sostegno allaricerca applicata e all’innovazione per la competitività industriale.
Degli 80 miliardi disponibili, circa la metà sarà dedicata a finanziare ricerca applicata e innovazione anche attraverso strumenti dedicate a facilitare l’accesso al credito.
E complessivamente il 20% di questi fondi, per espressa volontà del Parlamento, saranno dedicati alle PMI.
Diverse componenti di Horizon2020 sono di diretta competenza della Direzione generale dell’Industria:
- Spazio (1,4 miliardi di euro),
- Sicurezza (1,2 miliardi di euro),
-
Infine, materie prime (600 milioni), un altro tema sul quale la Commissione ITRE hainsistito molto.
Settori strategici e di base
La Commissione ha dedicato una particolare attenzione in questi ultimi anni ad alcuni settori industriali “maturi” che hanno subito in maniera più evidente gli effetti della concorrenza dall'estero, e che costituiscono una componente essenziale della base industriale europea. Nei prossimi mesi dovremo dare piena attuazione ai piani di rilancio strategico per acciaio, auto,cantieristica, costruzioni.
Questi settori, sottoposti a forte pressione competitiva, sono accomunati da un vasto e profondo impatto sulle altre industrie manifatturiere. L’Europa non può privarsene.
La Commissione è impegnata a sostenere i processi di innovazione tecnologica, facilitare il dialogo con i partners internazionali e accompagnare i processi di ristrutturazione.
Spazio - Galileo, Copernicus
Vorrei infine fare un breve, ma a mio avviso necessario accenno alla politica dello spazio e a due programmi particolarmente qualificanti.
Con Galileo e Copernicus, l’Unione europea si è dotata di programmi d’interesse strategico, basati su infrastrutture e tecnologie interamente europee, destinati a produrre importanti ricadute, non solo sul fronte dello sviluppo di tecnologie di punta, ma anche sul piano occupazionale.
Oggi disponiamo di un quadro regolamentare definito e di un finanziamento garantito nel quadro della programmazione finanziaria 2014-2020, pari a complessivamente 11 miliardi di euro e stiamo rispettando la tabella di marcia per la realizzazione dei due programmi.
Per quanto riguarda Galileo vi informo che presto, a fine agosto, saranno messi in orbita dalla base di Kouru (Guyana francese), due nuovi satelliti cui seguirà, entro fine anno, un ulteriore lancio. La fase cosiddetta dei primi servizi sarà operativa già entro il prossimo anno.
Ugualmente importante, il programma di osservazione della terra noto come Copernicus. Con il lancio nell'aprile scorso del primo satellite europeo Sentinel 1-A abbiamo avviato una nuova fase del programma, che non dovrà più dipendere da satelliti privati per l'acquisizione dei dati.

Signor Presidente,
Nel pieno della crisi economica, i cittadini europei hanno percepito l’Europa come distante e non sufficientemente consapevole dei loro problemi e delle loro preoccupazioni. Nel corso della prossima legislatura le Istituzioni dell'Unione dovranno impegnarsi per recuperare un sostegno più convinto attorno al progetto europeo da parte delle opinioni pubbliche nazionali.
Ritengo che un programma di lavoro centrato su una maggiore attenzione all'economia reale e un rinnovato sostegno all'industria europea, possa e debba contribuire a questo recupero di consensi per il progetto europeo.
Intendo operare sulla base di questo impegno e sono fiducioso nella piena collaborazione della vostra Commissione, con l’obiettivo condiviso di rafforzare la competitività industriale.
Consideratemi fin d'ora a vostra piena disposizione in uno spirito di leale e costruttiva collaborazione fra Commissione e Parlamento europeo."
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