Europa - News and Society

European News Portal

  • Full Screen
  • Wide Screen
  • Narrow Screen
  • incrementa grandezza carattere
  • Default font size
  • Riduci grandezza carattere

Immigrazione, al di là dell’emergenza

E-mail Stampa PDF

 

 

 

di Andrea Maresi
Integrazione al di là dell'emergenza, in attesa di una politica europea comune dell'immigrazione. Questo, in sintesi, il messaggio al termine di una giornata di dibattito sull'emergenza immigrazione venerdì 14 novembre a Catania nel Monastero dei benedettini. Dal dramma degli sbarchi in Sicilia, alle soluzioni per una condivisione a livello europeo della politica dell'immigrazione. Più di trecento persone hanno partecipato anche attivamente con #immigrazionCT e interventi durante il dibattito che ha coinvolto operatori delle associazioni in prima linea, giornalisti, accademici ed eurodeputati che si sono alternati e animando i tre panel nei quali era divisa la giornata organizzata dall'ufficio del Parlamento europeo in Italia. Dalla gestione dell'emergenza alle politiche dell'immigrazione, dalle soluzioni politiche a livello nazionale a quelle a livello europeo. Una situazione definita dal sindaco della città siciliana Enzo Bianco "il più grande fenomeno di trasformazione di massa", con una "certificata incapacità dell'Europa" di assumersi le sue responsabilità. Flussi migratori che l'Unione europea continua a non riuscire a gestire in modo equo fra i vari Stati Ue, sotto il segno del "principio fondatore dell'Ue, quello della solidarietà", come denunciato dall'eurodeputata del M5S Laura Ferrara. Un allarme ripreso dalle "accuse" del giornalista d'inchiesta di Repubblica Francesco Viviano sul modo di gestire in mare l'emergenza e il lavoro in prima linea testimoniato dal Comandante della Guardia Costiera Maggio, che ha ricordato come solo nel 2014 sono state 37.000 le persone salvate dai loro interventi assieme agli oltre 200 mercantili coinvolti. Lavoro portato avanti anche dalla Marina Militare italiana, rappresentata nel dibattito dal Contrammiraglio Mario Culcasi, che ha ricordato l'impegno quotidiano per salvare vite umane dall'operazione Mare nostrum e oltre. L'emergenza immigrazione "sta assumendo sempre di più il volto dei morti che non ce l'hanno fatta", così l'eurodeputata del Pd Michela Giuffrida, che ha sottolineato assieme ad Alessandro Bertani di Emergency ed Elena Santiemma di Amnesty International, come la staffetta Mare Nostrum-Triton metta a rischio il salvataggio di migliaia di vite che sfidano il Mediterraneo ed oltre scappando dalle guerre in cerca di un futuro. Un'alternanza che non può abbassare la guardia a beneficio del traffico di esseri umani, come ricordato dall'europarlamentare Salvatore Pogliese di FI, che ha ricordato come dopo Mare nostrum gli sbarchi sono aumentati dell'823%. Mentre per Giovanni La Via, eurodeputato dell'NCD, occorre "mettere in piedi centri al di la del mare" per una soluzione di lungo termine. Appassionato l'intervento dell'ex ministro Kashetu Kyenge oggi eurodeputata che ha messo in guardia dal rischio di "alimentare contenitori del disagio" per quelli che usano "parole cariche di violenza", come avviene quando il disagio dell'accoglienza dei migranti si scontra con l'emergenza della crisi che colpisce tutti, come nel caso di Tor Sapienza a Roma. "Senza conoscere il contesto immigrazione" rischiamo  un "paradosso microscopio", come l'ha definito nel suo intervento Mons. Domenico Mogavero, Vescovo di Mazara del Vallo, che ricorda come "ogni minuto di silenzio rappresenta una sconfitta". Il terzo panel che ha concluso la giornata, il sondaggio dell'Istituto Piepoli di ottobre, che ha fornito ulteriori spunti sulla percezione dell'immigrazione e delle politiche del governo italiano per gestire il fenomeno. In sintesi, i dati confermano come nel nostro Paese a fronte degli oltre 150.000 immigrati sbarcati nel 2014, emerga una netta divisione del 50% fra i sostenitori delle misure per gestire l'ondata migratoria e quelli le condannano. Ma il tema della sicurezza si conferma in testa alle preoccupazioni degli italiani, seconde solo a quelle per la crisi economica. In sintesi, la giornata ha confermato come la soluzione da mettere in campo per gestire quello che ieri era un'emergenza ed oggi una quotidianità sembra debba passare obbligatoriamente dalla porta della condivisione a livello europeo di costi e opportunità. 

 

You are here