E\\\\\\\\\\\\\\\' l\\\\\\\\\\\\\\\'inviato di guerra moderno: freelance, lavora per molte testate e racconta le frontiere calde del mondo organizzandosi i viaggi da solo, a proprie spese, perché molti grandi giornali in nome delle economie di produzione, lasciano a casa i loro redattori. E allora ci sono i reporter coraggiosi come Cristiano Tinazzi, che rischiano la vita per raccontare scenari di guerra, ma devono anche fare i conti su quanto scrivere per rientrare nelle spese. Tinazzi ha seguito la guerra in Libia per il Messaggero e il Mattino, collaborando con molte altre testate, per la radio e la televisione. Quando è stato annunciato il primo bombardamento di Tripoli, con tanti inviati richiamati dai loro giornali, Tinazzi ha detto: \\\\\\\\\\\\\\\"Io resto\\\\\\\\\\\\\\\". E ha raccontato la guerra con i suoi occhi, tra stupore e pietà.
