Radiomessaggio

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di Romano dalla Chiesa

“Un ufficiale dei carabinieri  parla  ai carabinieri”
 
Il 12 settembre, ad appena 4 giorni dall'armistizio si costitui' a Bari il “Comando Carabinieri Italia Meridionale”, con funzioni di comando generale sui reparti dell'arma della Puglia, Basilicata, Calabria e delle province via via liberate.
Il nuovo comando, retto dal  colonnello Romano dalla Chiesa, comandante della regione di Bari, fu subito chiamato a svolgere una intensa attività per organizzare i complessi servizi di polizia nelle province liberate e per ostacolare le azioni di devastazione dei tedeschi in ritirata, mediante l'opera dei comandi territoriali e anche con puntate offensive in forze, come quella effettuata da un battaglione allievi carabinieri fino a Cerignola, con diretta presa di contatto con il nemico.
Al ”Comando Carabinieri Italia Meridionale”, che cessò di esistere il 15 novembre 1943, seguì il “Comando Carabinieri Italia Liberata” con giurisdizione anche sulla Sicilia e la Sardegna.
A  reggere il nuovo comando venne chiamato il generale di divisione Giuseppe Piéche.
L'E.I.A.R. (Ente Italiano Audizioni Radiofoniche - sede di Bari), trasmise il seguente radiomessaggio del ten. colonnello Marco Bianco:
‘’Carabinieri! Chi vi parla, e' un vostro ufficiale che, dopo di aver fatto il suo dovere attraverso drammatiche vicende è riuscito a raggiungere le nostre linee e ricongiungersi ai nostri fratelli dell'Italia liberata.
Non vi so descrivere la mia contentezza nel constatare - come del resto non avevo mai dubitato - che nell’Italia meridionale l'Arma e' in efficienza, salda al suo posto di dovere, come sempre.
E intorno a questo saldo pilastro che la furia degli eventi non ha potuto distruggere, intorno a questo albero maestro che ha resistito all'urto della tempesta, si ricostituisce la nuova Arma, agile e snella, salda e vigorosa. 
Dalle sponde dell'Adriatico, dalle rive del Tirreno, nelle caserme vibranti di operosa fede e di inesausta passione, l'Arma chiama  a raccolta tutti i suoi figli migliori. Chiama ed invoca e fiduciosa attende che dall'opposta sponda, dalle nevi delle Alpi e dalle balze degli Appennini, i suoi brandelli di carne viva si ricongiungano al suo cuore di madre.
Chi vi ha detto che l'Arma non esiste, ha mentito. Chi ha insinuato che l'Arma non e' più all'altezza delle sue tradizioni  non e' nel vero. Chi ha affermato che nelle giornate di settembre l'Arma non e' stata capace di un solo gesto di menzione onorevole, ha bestemmiato. 
Domandatelo all'ufficiale dell'Arma che nella notte dell'armistizio difese la capitale e con i suoi carabinieri cadde  a  San Paolo, dopo aver combattuto contro i tedeschi.
Domandatelo ai militari della stazione porto di Napoli che nelle oscure e fulgenti fosse di fertilia vennero trucidati dal piombo germanico, rei di aver resistito a fianco dei patrioti napoletani.
Ricordate! Di questi sublimi episodi che spesso restano oscuri e ignorati, e' intessuta la storia dei carabinieri; e’ tutta una tradizione  ininterrotta di fedeltà e onore.
Ricordate le parole del duca d'Aosta all'Arma”tanto più gloriosa quanto più le è avara la gloria”.
Le sue fondamenta, cementate dal sangue di mille e mille eroi, hanno il crisma incorruttibile del tempo; la vecchia nave fedele non ammaina nella tempesta le immacolate sue vele.
Apolitica per tradizione e convinzione, essa rimane fedele alla missione che il sovrano e il popolo le hanno commessa per corrispondere sempre più e sempre meglio all'aspettativa delle popolazioni e delle autorità.
Carabinieri! Ovunque voi siate Iddio vi assista, la buona stella vi guidi! Noi vi seguiamo col pensiero e con il cuore. Se un dubbio vi coglie, pensate a tutti coloro che vi precedettero sulla via del sacrificio e dell'onore: essi vi guardano e vi additano la via che col  loro sangue, nei secoli, hanno tracciata.
Questa e' la grande ora, l'ora in cui si forgiano i destini della Patria; l'ora che dimostrerà al mondo il nostro coraggio e la nostra fede.
Le avversità vagliano i caratteri come il crogiuolo prova la tempra dei metalli.
A voi che fate e che, ne sono certo, farete il vostro dovere, a voi che tornerete con gli alamari lucenti, non infangati dell'onta del tradimento, l'Arma schiuderà le braccia e vi stringerà al suo seno.
Non importa se la vostra divisa è logora oppure ne siete momentaneamente privi, purché la fronte sia  alta e intatta vi  arda nel cuore la passione dell'Arma e l'amore alla nostra patria immortale.
A coloro  che hanno tentennato nell'ora della prova, che hanno titubato nel momento del pericolo o peggio ancora hanno trescato col nemico, l'Arma rivolgerà sdegnosa un solo motto: “non vi conosco!”

Bari, novembre 1943

Ho ritenuto opportuno ricordare questa pagina della storia dell'Arma e dell'Italia, perché ai più sconosciuta, ma di grande emozione e importanza, soprattutto oggi che ricorrono i 200 anni della fondazione dell'Arma dei carabinieri.