Un governo vicino a cittadini e imprese

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di Mario Abbruzzese (Presidente del Consiglio regionale del Lazio)
Sappiamo che la crisi economica e finanziaria che ha colpito tutto il Paese ha reso necessario adottare una serie di misure per contrastarne gli effetti negativi più immediati. A livello nazionale il ministro Tremonti, in accordo anche con quanto fatto dagli altri Paesi europei, ha lavorato su manovre finanziarie di tutto rispetto che hanno messo in campo strumenti utili per rassicurare migliaia di lavoratori, attraverso gli ammortizzatori sociali, e per non perdere il treno dello sviluppo. Anche la Regione Lazio ha lavorato e sta lavorando nella stessa direzione. Il Piano Casa, il Piano triennale sul Turismo, il Patto di stabilità regionalizzato, la riprogrammazione dei Fondi Ue (sono i dati a dirci chiaramente che nel primo semestre del 2010, in riferimento al settore dell’agricoltura, la Regione ha utilizzato solo 13milioni di euro, a fronte dei quasi 71milioni di euro del secondo semestre utilizzati con l’attuale Governo Polverini), la rimodulazione dei Fesr a sostegno delle Pmi, sono solo alcuni esempi. Sempre per il comparto agricolo regionale, il Consiglio regionale ha approvato due leggi che, tramite uno stanziamento di 4milioni di euro, serviranno a sostenere il vasto panorama delle aziende agricole laziali.
Abbiamo chiesto alle imprese di darci fiducia. La conferma delle agenzie di rating è un segnale importante, tanto più oggi che la crisi non risparmia il privato, né tantomeno il pubblico. Le proposte fatte pochi giorni fa da Unindustria sono giuste e rappresentano un contributo importante dal quale non ci possiamo esimere. Ma è comprensibile anche che la concertazione, in una fase in cui l’economia ci chiede di prendere decisioni rapide per non rischiare il tracollo, sia piuttosto difficile da fare. 
Puntiamo molto sul settore dell’edilizia che dovrà essere rapidamente messo in moto. Il Consiglio regionale del Lazio e la Commissione competente sta lavorando al nuovo Piano Casa che permetterà di rimettere in moto un settore strategico per la nostra economia, quello dell’edilizia e di tutto il suo indotto. Parallelamente stanno per partire i bandi per i 105milioni destinati al dissesto idrogeologico e apriranno i cantieri nei 40 comuni per i quali è stata dichiarata la necessità di intervento. Inizieranno i lavori per il porto di Anzio, fermo da 12 anni. La Roma-Latina è stata inserita tra le opere strategiche nazionali e usufruirà di un impegno pubblico di 711 milioni di euro. Unindustria Lazio, nel corso della prima assemblea annuale, ha sollecitato la necessità di altre opere infrastrutturali in tutte le Province. L’organizzazione ha perfettamente ragione e siamo i primi a dire che sono necessarie, quanto urgenti per rilanciare tutti i territori e il mercato. Lo faremo. La presidente Polverini e tutta la maggioranza ha preso degli impegni in campagna elettorale, e nessuno può smentire il fatto che li stia rispettando.
Tanto più perché sappiamo molto bene che queste azioni di governo potranno contribuire a rilanciare anche il settore occupazionale. La disoccupazione infatti, tanto più quella giovanile è un’altra piaga della nostra Regione. In Italia è al 25,4%, e nel Lazio al 30,6%. Per porre rimedio abbiamo stanziato 15 milioni di euro per la stabilizzazione dei precari e l’auto-imprenditorialità. L’altra faccia della medaglia è invece la carenza di figure professionali di tipo tecnico: mancano all’appello 10mila operai specializzati che servirebbero alle aziende del Lazio. Per questo motivo, in ordine alla formazione professionale, sono stati stanziati 57 milioni. Un altro obiettivo? Quello di portare entro 10 anni l’occupazione al 75%, come chiede l’Unione Europea. 
La presidente Polverini e la Giunta hanno predisposto una manovra che vale complessivamente 25,2 miliardi di euro: in parte corrente risultano 700 milioni di rimodulazione fondi, di cui 500 milioni di fondi svincolati grazie al Patto regionalizzato. In conto capitale sono previsti, tra l’altro, 200 milioni di rimodulazione investimenti e 800 milioni di dismissioni patrimoniali. Gli investimenti ammontano a 1,5 miliardi, di cui 850 milioni di fondi ‘nuovi’. Abbiamo il miliardo in 10 anni per l’edilizia sociale, i tre milioni per le residenze universitarie, i 100 milioni per il lavoro e altri 300 per il Piano di sviluppo rurale e gli stanziamenti per la patrimonializzazione delle imprese. Ci sono poi 60 milioni per il Fondo Unico della ricerca, ma soprattutto 100 milioni per il welfare che siamo riusciti a coprire nonostante siano venuti meno con il decreto Tremonti. Rimane aperta la partita sul trasporto pubblico locale per il quale è in corso un dibattito con il Governo. Se i fondi arriveranno, se ne discuterà in corso d’Aula. Tutto questo, comunque, nonostante ci sia un disavanzo sanitario sempre significativo (1,108 miliardi) che, come ha detto anche l’assessore al Bilancio Cetica, potrà scendere a 1,050 entro fine anno. E nonostante 200 milioni di gettito fiscale in meno per il periodo 2009/2011. 
Ritengo che in soli nove mesi sia stato fatto un lavoro enorme e mi auguro che l’opposizione continui ad avere un atteggiamento costruttivo, condividendo le tante misure intraprese per rilanciare l’economia regionale nell’interesse e per il bene di imprese, famiglie e di tutti i cittadini del Lazio.