Franz Hermann Bruener, Un «GRAND MONSIEUR» dell'Europa e della legalità

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di Alessandro Butticé

A MARIO MAURO


La sezione « Comunicare  l’Europa-Franz-Hermann Bruener » del premio giornalistico internazionale « argil: uomo europeo » 2013

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MOTIVAZIONE

Comunicare l'Unione Europea è stata una costante che ha accompagnato l'attività politica di Mario Mauro, prima quale membro, e Vicepresidente, del Parlamento europeo, poi come Ministro della Difesa e sostenitore di una politica di difesa europea.
Smentendo alcuni luoghi comuni sulla scarsa partecipazione dei parlamentari italiani ai lavori dell'Europarlamento, il Senatore Mauro, caratterizzato da grandi qualità umane e notevole attivismo, pur sempre improntato ad equilibrio e rispetto del prossimo, si è dimostrato, nei fatti, un vero professionista dell'informazione e della comunicazione, nell'avvicinare i cittadini all'Unione Europea e ai suoi più nobili ideali fondatori.
Quale membro del Parlamento Europeo, ha offerto il suo personale supporto di idee al premio Argil e, con lo stesso spirito di trasparenza e di sostegno alle attività di comunicazione istituzionale e di informazione come servizio per i cittadini, fornito da Franz-Herman Bruener all’OAFCN (la Rete dei Comunicatori Anti-Frode dell'OLAF), ha dato un fondamentale incoraggiamento, da Bruxelles, alla nascita dell'European Association of the Press Office & Institutional Communication (EAPO&IC), che proprio dall'OAFCN ha tratto la sua principale ispirazione, per consolidare, sul piano dell'associazionismo europeo, un nuovo rapporto, basato su trasparenza, legalità, rispetto dei diritti fondamentali, etica e deontologia.
Ha svolto la sua non sempre agevole - poiché il consenso è una componente da non sottovalutare -  attività di europarlamentare, dando prova di notevoli capacità di comunicatore dello spirito e degli ideali europei, sostenendo peraltro sempre l’immagine e il prestigio del suo Paese, e soprattutto del suo ruolo di Stato Membro fondatore dell’Unione stessa.
Roma 13 dicembre 2013

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Franz Hermann Bruener, Un «GRAND MONSIEUR» dell'Europa e della legalità nel ricordo di Alessandro Butticé


Anche quest'anno mi è stato chiesto dal Presidente del. Premio Argil, Gino Falleri, di ricordare chi era Franz-Hermann Bruener, alla cui memoria è dedicata la sezione "Comunicare l'Europa" del Premio "Argil: uomo europeo", che quest'anno va al Ministro della Difesa, Senatore Mario Mauro.
Lo faccio utilizzando parole già in occasione della Prima edizione del Premio Argil, la cui sezione « Comunicare l’Unione Europea » é stata dedicata alla sua memoria.
Franz Hermann Bruener, era un magistrato tedesco che, prima di lasciarci a seguito di una improvvisa malattia il 9 gennaio del 2010, è stato per quasi dieci anni, esattamente dal 1° marzo 2000, il primo direttore generale dell'OLAF, l'Ufficio Europeo per la lotta alla Frode.
In buona parte di questi dieci anni, esattamente fino al 16 novembre 2009, ho avuto il privilegio e l'onore di esserne stato il Portavoce ed il Capo dell'Unità Comunicazione.
È quindi sempre con una certa emozione che ogni anno, in occasione del Premio, ricordo il mio compianto Direttore Generale. Commozione nel ricordare un uomo che, chi ha avuto la fortuna di conoscere veramente, penetrando la coltre di riservatezza e di discrezione che spesso lo avvolgeva, e dalla quale pensava di difendersi, non poteva che stimare da vivo e rimpiangere da morto.  
Il fatto che alla sua memoria sia stata dedicata, dagli ideatori del Premio Argil, questa sezione del premio, può spiegare facilmente, a chi non ha avuto il privilegio di conoscerlo personalmente, chi era davvero Franz Hermann Bruener.
Franz-Hermann era, innanzitutto, un uomo europeo, proprio come Argil, cui è dedicato questo premio.
Era poi un tedesco nato nel 1944, e quindi cresciuto e formatosi in piena rinascita della Germania, uscita distrutta dalla Seconda Guerra Mondiale e oggi locomotica economica dell’Unione Europea. Diplomatosi presso una delle più prestigiose scuole tedesche, ha prestato il suo servizio militare in un reggimento di artiglieria da montagna. Servizio militare che gli é stato allungato a seguito dell'invasione sovietica della Cecoslovacchia.
Nel 1968 ha iniziato una carriere nel campo commerciale, prima di completare i suoi studi universitari in Diritto, Economia e Scienze Politiche nel 1976, presso l'Università di Monaco di Baviera.
Da lì l'inizio della sua carriera giudiziaria, prima come giudice istruttore e poi giudice, successivamente come pubblico ministero, prima di divenire procuratore capo a Berlino, dove, dopo la caduta del Muro, svolse anche la funzione di Pubblico Ministero nei processi contro figure di primo piano dell'ex DDR, tra i quali lo stesso leader della Germania Est,  Erich Honecker.
Franz-Hermann Bruener dimostrò sempre una spiccata attitudine per le indagini contro la criminalità finanziaria ed economica, e nel 1998 assunse l'incarico di Capo dell'Unità Antifrode dell'Alta Rappresentanza delle Nazioni Unite per la Bosnia and Erzegovina.
Nel marzo del 2000 giunse a Bruxelles, quale primo direttore generale dell'OLAF. Con la sua nomina, la stampa europea non mancò di sottolineare la sua indipendenza di magistrato equilibrato, dai modi sempre affabili egentili, ma irremovibile, quando necessario, di uomo della legalità.
Avviando l'attività dell'OLAF in un delicatissimo periodo istituzionale, che seguiva le prime dimissioni della Commissione Europea, per sospette frodi e irregolarità, dispensò ogni sua energia nella definizione della struttura organizzativa e della strategia investigativa dell'OLAF. Non fu immune anche da difficoltà, che affrontò sempre con grande determinazione, ma con la forza della calma e del rigore della sua indipendenza e della sua grande onestà e integrità.
A seguito dei successi ottenuti nel suo primo mandato quinquennale ottenne, nel febbraio del 2006, la conferma per un secondo mandato da parte della Commissione, del Parlamento e del Consiglio. Mandato che non riuscì però a terminare, perché stroncato da un'incurabile malattia, che non gli evitò però di dedicarsi sino alle ultime ore della sua vita, e chi vi parla ne é stato testimone diretto, al mandato che aveva ricevuto.
I principali risultati che sono unanimemente riconosciuti a Franz Hermann Bruener sono quelli di avere reso l'OLAF, seppure giovane servizio investigativo europeo, conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo. Non è un caso che la sala magna dell'Accademia Anticorruzione Europea di Vienna sia dedicata alla sua memoria. Come non è un caso che Franz Hermann Bruener sia considerato e ancora ricordato come un "grand Monsieur" e non solo a Bruxelles, ma anche a New York e Washington, sedi delle Nazioni Unite e della Banca Mondiale, e nelle maggiori capitali del mondo.
Dalla Cina al Sud Africa, dall'Atlantico al Mediterraneo, il suo nome è stato sinonimo di Europa della legalità contro l'internazionale del crimine.
Franz Hermann Bruener è stato anche un maestro della trasparenza e dei rapporti con i media nel rispetto della legalità. I rapporti con la stampa dell'OLAF, sotto la sua guida, sono stati di grande apertura, sempre limitati però dall'assoluto rispetto della legge, compreso quello del segreto investigativo e dei diritti di tutti: tra i primi quelli delle persone soggette a indagini.
La sua politica di comunicazione e dei rapporti con la stampa, della quale chi vi parla, quale suo portavoce, è stato il principale esecutore, era quella della trasparenza ma nella legalità assoluta. Per un uomo di legge ed un Magistrato con la M maiuscola come Franz Hermann Bruener, il fine non giustificava mai i mezzi. I mezzi dovevano sempre essere quelli consentiti dalla legge e nel rispetto dei diritti fondamentali di tutti i cittadini. In questa politica non c'era spazio per le fughe di notizie, che Bruener ha combattuto duramente, e per un rapporto di complicità tra investigatori e giornalisti. C'era invece lo spazio per la creazione di una nuova politica di mutuo rispetto tra giornalisti e investigatori. Con Franz Hermann Bruener l'OLAF ha inaugurato un'inedita politica di comunicazione e informazione come strumenti di lotta alla frode, coinvolgendo i servizi investigativi di tutti gli Stati Membri dell'Unione Europea e le associazioni nazionali della stampa, oltre la Federazione Internazionale dei Giornalisti. Da questa nuova politica è nata una tavola di discussione, prima al mondo, tra giornalisti e investigatori europei, che è spesso stata presa ad esempio dalle Nazioni Unite e da diversi Paesi oltre Europa, dagli Emirati Arabi ad Honk Kong, dall'Algeria al Qatar.
L'esperienza dell'OAFCN ha ispirato non solo la creazione dell'EAPO&IC ma anche la strategia #EUgolocal che stiamo introducendo presso la Direzione Generale dell'Industria e delle Imprese con risultati che, grazie al grande supporto del mio attuale Direttore Generale, Daniel Calleja, e del Vicepresidente della Commissione Europea, Antonio Tajani, ci saranno testimoniati tra poco da Reneta Nikolova, Presidentessa del Club dei Giornalisti. Bulgari anti-corruzione, membro dell'OAFCN ed oggi qui con noi.
Concludo ricordando che Franz-Hermann Bruener è stato anche un grande estimatore del nostro Paese, sostenendo più volte pubblicamente che la reputazione di capitale della frode che l'Italia ha avuto per anni non rende giustizia né alla realtà delle cose né agli sforzi, davvero esemplari, che l'Italia ha compiuto e continua a compiere nella lotta alle frodi ai danni degli interessi finanziari dell'Unione Europea.
In un'intervista ad un organo di stampa italiano, qualche mese prima della sua scomparsa, ha ricordato come l'Italia sia uno dei Paesi in cui si scopre annualmente un numero molto elevato di frodi e irregolarità. "Non bisogna però dimenticare - sottolineava all'intervistatore - che é anche il Paese che dispone degli arsenali di protezione penale e investigativa tra i più avanzati a livello europeo. E per noi é molto più facile indagare in Italia che in altri Paesi. Gli strumenti di indagine utilizzati in Italia sono tra i più avanzati al mondo. Nella lotta alle frodi comunitarie si usano strumenti di indagine avanzatissimi: si pensi alle intercettazioni telefoniche e ambientali. Strumenti raramente utilizzati nella maggiora parte degli altri Paesi per tali tipi di illeciti. Le forze di polizia e la magistratura italiane dispongono di strumenti che spesso vengono invidiati dai colleghi di altri Paesi. È quindi abbastanza naturale che i casi scoperti siano superiori".
È anche per questo che Franz-Hermann Bruener, un gentiluomo dai tratti affabili e dai modi sempre gentili e rispettosi del prossimo, é rimpianto da molti e verrà ricordato, nella storia della costruzione europea, come un « grand Monsieur » dell'Europa della legalità.

(*) Il contenuto di questo discorso non riflette necessariamente la posizione della Commissione Europea o dell’OLAF. Le informazioni e le opinioni qui esposte impegnano esclusivamente l’Oratore.