OLAF - Scoperte frodi comunitarie negli aiuti allo sviluppo

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di Carlo Felice Corsetti
"Le frodi a danno di fondi europei per lo sviluppo danneggiano i più poveri e sfortunati. Sono atti esecrabili che devono essere fermati. Questo caso mostra come efficacemente l’OLAF, la Commissione Europea e i servizi investigativi degli Stati Membri possono lavorare insieme per scoprire e perseguire i responsabili. Io sono anche fiducioso che questo avrà un effetto deterrente ". 
Lo ha detto il Direttore Generale dell'OLAF, Giovanni Kessler commentando altra importante operazione nata nel quadro delle attività di cooperazione internazionale sviluppate tra l'OLAF e i Nuclei Antifrodi Carabinieri del Comando Carabinieri Politiche Agricole e Alimentari, che hanno individuato i responsabili di una complessa e articolata frode all'Unione Europea nel sistema degli aiuti ai Paesi in via di sviluppo.
L’inchiesta amministrativa dell’Olaf nei confronti di una società italiana beneficiaria di fondi EU e  FED, Fondo Europeo di Sviluppo,  ha evidenziato violazioni delle clausole contrattuali; non conformità dei beni forniti con quelli indicati nei contratti e apposizione sui beni di etichette dei produttori con indicazioni differenti della realtà. 
La successiva attività investigativa del NAC di Roma si è conclusa con l'esecuzione di ordinanze di custodia domiciliare nei confronti di un imprenditore e di un operatore commerciale, con la segnalazione alla Corte dei Conti per gli ulteriori accertamenti sul danno erariale. 
Un comunicato dell’Arma sull’operazione sottolinea che “Il rafforzamento della collaborazione dei Nuclei Antifrodi Carabinieri con l'OLAF costituisce uno degli obiettivi prioritari che il Comando Carabinieri Politiche Agricole e Alimentari da tempo ha inteso perseguire rafforzando le attività di cooperazione internazionale nell'azione di contrasto alle Frodi Comunitarie” e così conclude “Nel solo 2010, grazie anche alla collaborazione con l'OLAF, i NAC hanno potuto intercettare oltre 17 milioni di euro di illeciti finanziamenti comunitari che altrimenti sarebbero stati destinati a soggetti economici disonesti che con false documentazioni su attività ed operazioni inesistenti hanno tentato di truffare l'Unione Europea, danneggiando peraltro gravemente gli altri operatori che nel comparto agroalimentare lavorano rispettando le regole.”