Unione Europea: il Terrorismo Internazionale e le attività di contrasto

Stampa

 

di Pier Vittorio Romano    
Ad oggi non esiste una definizione di “terrorismo”. Il termine “terrorismo internazionale” si riflette negli atti dell’Unione Europea (UE) che, pur contenendo frequenti riferimenti a tale fenomeno, si sono sempre astenuti dall’offrirne una definizione giuridica che trova nella Decisione Quadro 2002/475/GAI del Consiglio dell’Unione Europea, in data 13 giugno 2002, il fondamento per fornire impulso agli Stati membri ad uniformare i propri ordinamenti alla nozione di “reati terroristici” quali“ atti intenzionali” che possono arrecare grave danno ad un paese o a un’organizzazione internazionale. Gli strumenti di lotta al terrorismo furono formalmente inquadrati nel III Pilastro dell’UE contenuto nel Trattato di Maastricht, in particolare nella Giustizia e Affari Interni (GAI) trovando fondamento giuridico negli strumenti offerti dal I e dal II Pilastro, dando luogo ad un’azione che può essere definita cross-pillar (interpilastro). L’impostazione comunitaria in materia di lotta al terrore venne sostanzialmente confermata nel Trattato di Amsterdam del 1997. Dopo un sostanziale stallo delle politiche comunitarie in materia di sicurezza e di contrasto al terrorismo, quale conseguenza degli eventi legati alle vicende dell´11 settembre 2001, l´Unione Europea realizzò di un Piano d’azione per la lotta al terrorismo (2001) e di un Piano d’azione rinnovato del 2004, per il perseguimento di obiettivi strategici di alto livello tra cui lo sforzo comune tra gli organi dell’UE e degli Stati membri in materia di individuazione, indagine e perseguimento dei terroristi e di prevenzione degli attentati per combattere il fenomeno nonché limitare l’accesso dei terroristi alle risorse finanziarie ed economiche. Sempre in materia di terrorismo, l’Unione Europea si dette un approccio strategico: il 12 dicembre 2003, a Bruxelles, il Consiglio Europeo ha formalizzò la Strategia Europea in Materia di Sicurezza (European Security Strategy) che identifica ed elenca cinque tipologie di minaccia, tra cui il terrorismo ed i possibili scenari di sviluppo, la proliferazione delle armi di distruzione di massa, i conflitti regionali, gli stati falliti e la criminalità organizzata. Nel dicembre 2005, a seguito degli attentati terroristici di Madrid e Londra, il Consiglio Europeo innalzò il livello d’azione e adottò la Counter – Terrorist Strategy che si prefisse di contrastare il terrorismo, tenendo conto del rispetto dei diritti umani, rendendo sicura l’Europa e consentendo ai cittadini di vivere liberamente. La strategia, che evidentemente identifica il terrorismo come una priorità, si basa su quattro pilastri di azione ritenuti di fondamentale importanza: Prevenire (internet, reclutamento, media); Proteggere (passaporti bio, FRONTEX, infrastrutture critiche); Perseguire (EUROPOL, EUROJUST, finanziamento); Rispondere (spirito di solidarietà, coordinamento crisi). L’ultimo aggiornamento della European Security Strategy risiede nella Internal Security Strategy del 2010, ulteriormente sviluppata nel novembre 2010, che definisce cinque obiettivi strategici, tra cui ancora una volta il terrorismo internazionale e le azioni in materia per il periodo 2011 - 2014.
Per il contrasto al terrorismo esistono degli organi tecnici ed agenzie dell’UE quali l’EUROPOL, l’EUROJUST, la Rete Giudiziaria Europea, l’Accademia Europea di Polizia (CEPOL), le Squadre Investigative Comuni, la Task Force dei Capi di Polizia, la Gendarmeria Europea (EUROGENFOR), il Joint Situation Center (SITCEN) e l’Agenzia Europea per le Frontiere (FRONTEX).

L’Ufficio Europeo di Polizia - EUROPOL
Con la cosiddetta Convenzione EUROPOL del 26 luglio 1995, le competenze di tipo informativo del vecchio Edu-Europol (istituito nel 1994 a seguito del trattato di Maastricht) sono state trasferite ad EUROPOL (divenuto operativo il 1 luglio 1999) ed ampliate sino a comprendere i reati contro la vita, l’integrità fisica e la libertà. EUROPOL è competente per la criminalità organizzata, il terrorismo ed altre forme gravi di criminalità tali da richiedere un’azione comune degli Stati membri. I compiti principali di EUROPOL includono:

L’Unita’ di Cooperazione Giudiziaria dell’UE - EUROJUST
Nel corso del Consiglio Europeo di Tampere, del 15 e 16 ottobre 1999, è stato deciso di istituire un’unità europea per la collaborazione giudiziaria denominata EUROJUST, operativa dal 6 marzo 2002, composta da pubblici ministeri, giudici e/o funzionari di polizia distaccati dagli Stati membri. EUROJUST è competente in materia di indagini e di azioni penali (che interessino due o più Stati membri) sulle forme di criminalità gravi allo scopo di promuovere il coordinamento fra le autorità competenti dei vari Stati membri e di agevolare l’esecuzione delle richieste e delle decisioni in materia di cooperazione giudiziaria. L’ambito di competenza di EUROJUST comprende le forme di criminalità e i reati per i quali è competente ad agire EUROPOL. Ogni Stato membro deve inoltre istituire un sistema di coordinamento nazionale EUROJUST per assicurare tra l’altro il coordinamento del lavoro svolto dai corrispondenti nazionali dell’EUROJUST in materia di terrorismo.

Le Squadre Investigative Comuni – JOINT INVESTIGATION TEAMS
Gli Stati membri riuniti a Tampere nel 1999, si sono impegnati a costituire Squadre Investigative Comuni allo scopo di combattere il traffico di stupefacenti, la tratta di esseri umani e il terrorismo, caratterizzate da uno scopo preciso e da una durata limitata.

La Rete Giudiziaria Europea
La Rete Giudiziaria Europea, istituita il 28 giugno 1998 e modificata il 16 dicembre 2008, è composta dalle autorità centrali e da altre autorità responsabili della cooperazione giudiziaria internazionale degli Stati membri. Per ciascuno Stato membro vengono istituiti uno o più punti di contatto, fra i quali viene designato un corrispondente nazionale per la Rete giudiziaria europea. Il compito principale della Rete è agevolare la cooperazione giudiziaria tra gli Stati membri in materia penale, migliorando la comunicazione fra i punti di contatto, soprattutto nelle azioni contro le forme di criminalità grave.

L’Accademia Europea di Polizia - CEPOL
A Tampere inoltre, il Consiglio Europeo ha stabilito l’istituzione di un’ Accademia Europea di Polizia per la formazione degli alti funzionari. In data 22 dicembre 2000, è stata istituita l’Accademia Europea di Polizia (CEPOL), le cui materie di studio comprendono le attività anti-terrorismo. E’ stata inoltre costituita una Task Force dei Capi delle Polizie europee, la Police Chiefs Task Force, con lo scopo di incrementare lo scambio di esperienze, metodiche ed informazioni in ordine alle tendenze della criminalità organizzata transnazionale e predisporre adeguate misure operative di contrasto.

Il Centro Di Situazione dell’UE - SITCEN
Nei giorni 7-9 dicembre 2000, a Nizza, il Consiglio Europeo ha disposto l’integrazione delle capacità operative dell’Unione Europea Occidentale (Western European Union – WEU) nella UE. A seguito di tale decisione, è stato istituito, presso il Segretariato Generale della UE, il Joint Situation Center (SITCEN). Il SITCEN è situato a Bruxelles e costituisce un importante strumento di raccordo tra l’intelligence civile e militare della UE conducendo il monitoraggio e l’analisi di potenziali situazioni di crisi in oltre 20 aree geopolitiche e fornendo rapporti di analisi strategica. Nell’aprile 2004, a seguito degli attentati di Madrid dell’11 marzo, é stata prevista l’istituzione, all’interno del SITCEN, di una cellula di intelligence non operativa con lo specifico compito di analizzare le minacce terroristiche.

La Forza di Gendarmeria Europea - EUROGENFOR
Il 17 settembre 2004 è stata annunciata a Bruxelles la decisione di istituire una Forza di Gendarmeria Europea (EUROGENFOR – EGF) avente le finalità di fornire all’Europa la piena capacità di svolgere tutte le funzioni di polizia nelle operazioni di gestione delle crisi, di offrire una struttura operativa multinazionale agli Stati che intendono partecipare alle operazioni della UE nonché di partecipare alle iniziative delle organizzazioni internazionali nella gestione delle crisi. Alle operazioni della EGF possono partecipare Paesi terzi muniti di adeguate capacità di polizia. La EGF ha il proprio quartier generale in Italia, a Vicenza, e ad essa partecipano Francia, Italia, Olanda, Portogallo e Spagna.

L’Agenzia Europea alle Frontiere Esterne - FRONTEX
Nel giugno 2005 è stata formalmente inaugurata l’Agenzia Europea per il Controllo delle Frontiere Esterne (External Border Agency) detta FRONTEX. Essa ha il compito di sviluppare la cooperazione operativa tra gli Stati membri in materia di gestione delle frontiere esterne, con particolare riguardo all’evoluzione delle ricerche in materia di controllo e sorveglianza delle frontiere esterne. L’Agenzia è un organismo della Comunità dotato di personalità giuridica, indipendente per quanto attiene alle questioni tecniche ed è rappresentata dal suo direttore esecutivo. L'Agenzia ha la sua sede generale in Polonia, a Varsavia.