Conference on "Fighting fraud in the field of European Union Direct Expenditure"

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12-14 October 2011 Ostia, Italy

di Alessando Butticè (Head of Unit OLAF.A3 - Direct expenditure and External Aid)
Concluding remarks and close of meeting (1)
Da questi due giorni di lavori sul tema delle frodi alle Spese Dirette dell'Unione Europea possiamo trarre i seguenti insegnamenti:

- Iona Degan, della DG BUDG, ci ha spiegato con estrema chiarezza cosa sono, dove si trovano nel bilancio comunitario e quali sono i meccanismi di finanziamento e di recupero delle sovvenzioni a gestione diretta dell'Unione Europea.

 - Freddy Dezeure, della DG INFSO, ha introdotto l'ormai noto caso "Cocoon", caratterizzato sa una rete di presunti frodatori internazionali che, beneficiando nel passato di controlli solo superficiali, e della mancanza di una collaborazione effettiva e efficace tra i servizi d'inchiesta e di audit della Commissione, e senza l'intervento di indagini giudiziarie nazionali, per deiversi anni ha indebitamente beneficiato di fondi destinate alla ricerca.

- Il quadro di presentazione generale di questa nuova - per molti di noi - frontiera della lotta alle frodi, é stato completato dall'esperienza e dal punto di vista della Corte dei conti Europea. Nel suo intervento, Bernard François, ha messo in evidenza le caratteristiche principali dei tipî di frode e irregolarità constatati dalla Corte.

- Il Ten. Col. Menegazzo, con Mattia Ferrara, i Pubblici Ministeri milanesi Tiziana Siciliano e Pradella, e i Prosecutori della Corte dei Conti italiana Gaetano Berretta e Paolo Evangelisti, ci hanno permesso di esplorare l'universo "Cocoon" dai diversi punti di vista delle autorità investigative comunitarie, giudiziarie e contabili nazionali italiane.

- Barry Collins, ha messo in evidenza i problemi che il SFO britannico ha dovuto affrontare in tale indagine, ma anche l'impegno a superare gli ostacoli che di volta in volta a volta si sono frapposti ad un approccio effettivamente comunitario nelle lotta a tali fenomeni fraudolenti.

- Tom Willems, facendoci transitare dalla galassia "Cocoon" alla tela del regno "Spyder", ha dato conferma, a chi avesse potuto avere ancora dei dubbi, che sarebbe errato pensare a Cocoon come un caso unico, e circoscritto a pochi Stati Membri. La frode alle spese dirette, e con particolare riferimento a quella nel campo della ricerca, è un problema serio, che esiste da tempo e che riguarda, almeno potenzialmente, tutti gli Stati Membri.

- Ascoltando Andrei Chendi e Borislav Hlebarov abbiamo dato il giusto riconoscimento a due nuovi Stati Membri, Romania e Bulgaria, degli sforzi che hanno messo in atto, sotto lo stimolo attivo, ma anche con il sostegno, della Commissione Europea e dell'OLAF, nell'organizzare strutture multidisciplinari nel contrasto alle frodi ai danni degli interessi finanzieri dell'UE. Come abbiamo visto, questi due nuovi stati membri, dispongono ora di servizi investigativi che a mio modesto e personale avviso rispondono adeguatamente, almeno sul piano organizzativo, a quanto richiesto agli Stati Membri, dall'art. 325 del Trattato.

- Il collega Rosario Massimo, illustrandoci l'organizzazione antifrode italiana in generale, e della Guardia di Finanza in particolare, ci ha spiegato perché in Italia si scoprano tanti casi di frode: perché la frode esiste, senza ombra di dubbio; ma anche perché l'Italia si è voluta dotare di un sistema articolato e dotato di strumenti investigativi all'avanguardia a livello mondiale per individuarle e combatterle.  

Dagli interventi, e dal dibattito che ne è seguito, possiamo trarre le seguenti conclusioni:

1) La frode alle Spese Dirette dell'U.E. è una frode pericolosa, perché ancora poco conosciuta, o sottovalutata, dai servizi investigativi nazionali.

2) Tutti gli stati Membri hanno l'obbligo, ai sensi dell'art. 325 del Trattato, di combatterla con ogni mezzo a loro disposizione, e di fornire la necessaria assistenza, amministrativa e investigativa, alla Commissione Europea e all'OLAF.

3) La Commissione e l'OLAF sono in prima linea in questa azione di contrasto, e devono quindi aiutare gli Stati membri nel compito di comprendere l'assistenza che essi devono fornire all'OLAF in tale campo.

4) I recenti successi investigativi sono stati il frutto di quello che è stato definito il "virtuosismo triangolare" di un nuovo modo di lavorare e collaborare degli auditori e investigatori della Commissione e dell'OLAF, da un lato, e dei servizi investigativi nazionali dall'altro. Senza questa collaborazione triangolare, da esportare dall'Italia e dalla Commissione in tutti gli altri Stati membri dell'U.E., la guerra a questo tipo di frode é una guerra persa in partenza.

5) Questo seminario è solo l'inizio della condivisione di questo nuovo metodo vincente. La presenza di 26 Stati Membri al seminario e l'attiva partecipazione ai dibattiti di tutti i partecipanti sono la conferma della condivisione di queste nostre conclusioni e dei nostri obiettivi comuni.
L'interesse dimostrato nei dibattiti e nelle discussioni fatte durante le pause, il pranzo e la cena di lavoro, sono state anche la principale testimonianza del successo di questo seminario.

Un seminario che, voglio ricordarlo e sottolinearlo, è stato finanziato con fondi che sono anch'essi spese dirette dell'U.E. Abbiamo quindi voluto, e ne sono particolarmente orgoglioso, che fosse uno dei seminari meno costosi tra quelli organizzati dall'OLAF. Costo che è, comunque, un grande investimento che sono certo sarà ricompensato dal rafforzamento della collaborazione tra Commissione, OLAF e Stati Membri.
La cena di lavoro nell'atmosfera di Ostia antica ci ha allietato tutti. L'ottimo cibo e persino lo spettacolo dei gladiatori ci ha reso più piacevole quello che era e resta una cena sì, ma di lavoro. L'obiettivo era quello di approfittare di tutto il tempo a nostra disposizione per continuare a parlare del nostro lavoro comune, anche se in un contesto gradevole. E siamo riusciti nell'intento. Siamo infatti riusciti a non disperderci per Roma, e ad avere l'occasione per continuare a conoscerci meglio reciprocamente. Collaborazione investigativa, significa anche fiducia reciproca. E la fiducia nasce dalla conoscenza reciproca, che la cena di lavoro di ieri ha sicuramente rafforzato.

Il principale risultato di questo seminario, però, è molto semplice, e all'apparenza persino banale. È la lista dei partecipanti che, assieme alla brochure sull'unità A3 che vi è stata distribuita, consentirà ai colleghi degli stati membri di sapere su chi contare in caso di necessità operative o richieste di informazioni all'Unità spese dirette dell'OLAF, e ai miei investigatori di avere un primo contatto in tutti gli Stati membri.

Sono liste che dovranno essere aggiornate e alimentate costantemente, ma che sono il punto di partenza per un nuovo modo di lavorare assieme. Contattiamoci reciprocamente e alimentiamo questa nostra collaborazione.

Dal 2 febbraio lascerò l'incarico di capo dell'Unità A3 per assumere altra funzione, e quindi lascerò in eredità al mio successore questa lista e la vostra entusiasta partecipazione e questa nuova piattaforma di collaborazione investigativa nel campo delle spese dirette. Sono certo che la utilizzerà al meglio e saprà rafforzarla nell'interesse di tutti, e soprattutto dei contribuenti europei.

La dottoressa Siciliano, con l'oratoria trascinante e suggestiva da Pubblico Ministero, ci ha ricordato ieri come, per avere successo nelle indagini, bisogna avere a volte, non solo una certa dose di coraggio, ma anche un pizzico di "follia".
"Siate affamati e siate folli", era l'invito lanciato da Steve Jobs ai neo laureati dell'Università di Stanford con un discorso che è oggi un po' un cult del modo di pensare innovativo.

Un po' di follia aiuta certamente la creatività. E bisogna essere anche creativi, per combattere frodi che a volte proprio della creatività, seppure criminale, sono il frutto.

Ma dobbiamo essere anche affamati di giustizia e di legalità, se vogliamo dare un nostro, seppur modesto, contributo all'Unione Europea in uno dei momenti più difficili della sua storia recente.




Note

(1) Il contenuto di questo articolo non riflette necessariamente la posizione dell’OLAF o della Commissione Europea. Le informazioni e le opinioni qui esposte impegnano esclusivamente l’Autore.