Intervento agli Stati generali della Lotta alla Contraffazione

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Antonio Tajani (Vicepresidente della Commissione europea, responsabile per l'Industria e l'Imprenditoria)

Milano, lunedì 19 novembre 2012

Signore e Signori,

Introduzione
Vi ringrazio per l’invito a questo incontro di alto livello dedicato alle diverse tematiche della contraffazione.
Oltre a danneggiare l'industria e le imprese, questo fenomeno ha causato - e continua a causare - la perdita di decine di migliaia di posti di lavoro in Europa.
E' una vera piaga per la nostra economia, perché compromette gli sforzi per l'innovazione e per il rilancio della crescita e della competitività.
La lotta alla contraffazione riguarda tutti: UE, Stati membri, forze dell'ordine, dogane, aziende, lavoratori e consumatori.
Come già detto negli interventi che mi hanno preceduto, oltre a saccheggiare il know-how e il potenziale commerciale dei prodotti autentici e originali, le merci contraffatte comportano anche - di frequente - gravi rischi per  la salute e la sicurezza.
Contraffazione significa, infatti, scarsa qualità e pericolosità. Ecco perché è essenziale riconoscere un ruolo centrale alla vigilanza di mercato anche a tutela dei consumatori, oltre che delle imprese produttrici.
Secondo dati recenti, a livello mondiale sono già in circolazione beni contraffatti per 600 miliardi di dollari. E si stima che questo dato raddoppierà nel 2015.
Un altro dato allarmante riguarda il gran numero di settori interessati: farmaci, alimenti, bevande, componentistica auto, cosmetici, articoli di moda, musica, giocattoli … e molti altri.

Fenomeno internazionale… ma anche "interno"
Questo fenomeno è divenuto un problema di natura "sistemica". Le violazioni della proprietà intellettuale e industriale portano una concreta e seria minaccia alla crescita e alla stabilità economica di tutti gli Stati membri.
Secondo i dati delle dogane UE, nel 2011 si è registrato:
– un aumento del 15% dei casi;
– un incremento dell'11% delle confische di articoli contraffatti;
– e del 14% del valore al dettaglio degli articoli.

Il mercato interno europeo - questa grande conquista di cui quest'anno celebriamo il ventennale - continua tuttavia ad esporre troppo il proprio "fianco" ai contraffattori.
I falsari approfittano, infatti, delle nostre tutele diseguali - non armonizzate tra un Paese e l'altro – in materia di protezione dei diritti di proprietà intellettuale.
Farò ricorso a una metafora calcistica. Abbiamo 27 portieri (e ogni portiere rappresenta la dogana di ogni singolo Stato membro). Con il sistema attuale: basta prendere GOL in una qualsiasi delle 27 porte… per prendere GOL dappertutto nel mercato interno.
E' inutile avere 20 campioni in porta come Buffon, se poi gli affianchiamo altri 7 "titolari" di livello dilettantistico.
Colgo l'occasione per felicitarmi con la Guardia di Finanza che – anche nel 2011, come ci ha illustrato il Comandante Generale e i suoi collaboratori – ha realizzato oltre il 90% delle confische a livello UE.
Oltre all'eccellente lavoro della Guardia di Finanza, l'Italia è all'avanguardia anche negli strumenti normativi, rispetto a gran parte degli altri Paesi membri.
Infatti, va sottolineato che la maggior parte delle merci contraffatte vengono immesse o prodotte nei Paesi meno efficienti nella lotta alla contraffazione e alla pirateria, e solo quelli dotati dei migliori strumenti investigativi sono in grado di scoprire e perseguire efficacemente tali fattispecie criminose.
A maggior ragione occorre, quindi, unire le forze per raggiungere un livello uniforme di controllo e di repressione. Elevare, ovunque, qualità e quantità dei controlli e delle azioni investigative.
Le normative europee ci sono. E' dalla fine degli anni '90 che la Commissione si occupa di questo problema in maniera approfondita. L'Europa si è dotata nel 2008 di un nuovo quadro legislativo per la sorveglianza del mercato, della cui attuazione sono responsabile. Questo quadro di sorveglianza si articola in 3 punti:
1. L'obbligo per gli Stati Membri di organizzare una sorveglianza efficace;
2. L'obbligo di effettuare i controlli necessari, sia sul territorio che alle frontiere esterne;
3. L'obbligo di ritirare, o far modificare, i prodotti insicuri.
E' un sistema che si applica anche ai controlli effettuati dalle dogane sui prodotti provenienti da paesi Terzi. E parte integrante di questo sistema è la tracciabilità, con regole chiare per i fabbricanti, compresi quelli dei paesi Terzi.
I miei servizi stanno attualmente lavorando affinché il quadro di sorveglianza sia reso più semplice ed efficiente. Entro la fine dell'anno [ check timing ] la Commissione proporrà la creazione di uno strumento legislativo unico per la sorveglianza dei mercati, accompagnato da un piano d’azione per il periodo 2013-2015.
In questi ultimi anni abbiamo anche rafforzato la sorveglianza delle frontiere dell'Unione e la cooperazione con il resto del mondo. Siamo al lavoro su regole comuni per agevolare la collaborazione fra tutti i soggetti interessati.
Un quadro legislativo comune facilita la vita delle aziende e delle pubbliche amministrazioni. A cominciare dal brevetto europeo, che entrerà in vigore all’inizio del 2014 [ in 25 Stati membri – NON in Italia e Spagna, che hanno deciso di non aderirvi ] e ridurrà i costi di registro di un brevetto dell’80%.
La Commissione sta anche valutando l'esigenza di migliorare la tutela del segreto industriale. Regole comuni per controllare l’applicazione della legge sono uno sviluppo logico, che consentirebbe di portare avanti con maggiore efficacia la lotta contro gli abusi.
Parlamento europeo e Consiglio dovrebbero giungere rapidamente a un accordo sulla proposta di rafforzamento delle regole sui controlli doganali delle merci sospettate di violare i diritti di proprietà intellettuale.
Nei primi mesi del 2013 proporremo un aggiornamento della direttiva (2004/48/CE) per il rispetto dei diritti di proprietà intellettuale; in particolare per avvicinare le diverse normative nazionali ancora troppo diverse fra loro.

L'Osservatorio europeo sulla proprietà intellettuale
La Commissione ha adottato di recente un’ulteriore iniziativa nella lotta contro la contraffazione. L'anno scorso l'Osservatorio europeo sulle violazioni dei diritti di proprietà intellettuale è stato attribuito all'Ufficio per l'armonizzazione del mercato interno di Alicante. E' una piattaforma di strumenti comuni, creata per:
- migliorare la qualità delle informazioni sulla contraffazione e sulla pirateria;
- individuare e diffondere le migliori strategie e tecniche di controllo nazionali del settore pubblico e privato;
- contribuire alla sensibilizzazione dei cittadini.
L’amministrazione italiana è stata pioniera nella cooperazione contro la contraffazione. L’azione dell’Italia deve essere riconosciuta e valorizzata. Dobbiamo usare l’Osservatorio come strumento comune di tutte le parti interessate. Le autorità italiane sono, quindi, invitate a condividere la loro vasta esperienza nelle riunioni e nelle attività di formazione realizzate dall’Osservatorio.

Rischi per salute e sicurezza 
Come detto in avvio, la contraffazione è all’origine di prodotti scadenti e pericolosi. Oltre a frenare la crescita, costituisce un rischio in termini di salute e sicurezza.
Un chiaro esempio sono i farmaci contraffatti che certamente non guariscono, oppure i ricambi auto e addirittura di aromobili non conformi che possono causare disastri.
Bisogna tutelare meglio i consumatori. La vigilanza di mercato è lo strumento giusto. La normativa esiste già. Dobbiamo rendere i controlli più efficaci per tutelare meglio l’interesse di tutti. In questo modo, le aziende oneste e in regola potranno operare in condizioni eque in tutta l’Unione europea.
La Commissione sta ultimando il “Pacchetto sicurezza dei prodotti e vigilanza di mercato”, che dovrà produrre miglioramenti effettivi e visibili nell’applicazione della normativa europea sui prodotti.
Mira a prevenire la circolazione nel mercato interno di prodotti fuori norma o pericolosi e a creare un ambiente commerciale in cui falsari e disonesti non avranno vita facile.
Tuttavia, per una corretta sorveglianza dei mercati serve, innanzitutto, una responsabilità delle autorità degli Stati membri.
E' per questo che lo scorso giugno [ check timing ] ho inviato una lettera a tutti i Ministri europei, competenti in materia, per attirare la loro attenzione sull'importanza di effettuare controlli doganali severi.

I giocattoli
Vorrei soffermarmi brevemente sul settore dei giocattoli, poiché le vittime sono i consumatori più indifesi e inermi per definizione: i bambini.
Pensate alle tonnellate di giocattoli contraffatti che rischiano di finire nelle mani dei nostri figli e nipoti.
Lo scorso Natale ho lanciato un'apposita campagna di sensibilizzazione per invitare i consumatori a comprare solo giocattoli sicuri, quelli marcati CE, che il produttore garantisce essere conformi alle norme europee di tutela della salute, ma anche tale marchio risulta a volte contraffatto.
Una nuova campagna sui giocattoli è stata lanciata lo scorso 30 luglio. Altre campagne seguiranno per altri prodotti (ad esempio, i pneumatici).
Sto inoltre lavorando alla corretta applicazione della Direttiva 48 del 2009 sulla sicurezza dei giocattoli, in virtù della quale le autorità doganali operano controlli su tutti i giocattoli importati, prima che siano immessi sul mercato europeo.
Con questo scopo ho visitato il Porto di Rotterdam, maggiore punto di ingresso delle merci in Europa, e pertanto maggiormente esposto all'afflusso di merci contraffatte.

Vigilanza di mercato nel settore auto
La vigilanza di mercato si può migliorare, quindi, anche in settori specifici. Il piano d’azione per l’industria dell'auto "CARS 2020" prevede controlli per determinare dove occorre rafforzare la vigilanza di mercato per garantire la sicurezza dei veicoli e della componentistica.

Ruolo e responsabilità delle aziende
La contraffazione, quando non coinvolge rischi per la salute e la sicurezza pubblica, è una violazione prevalentemente di diritto privato. Come tale, esige una reazione da parte dei detentori del diritto che è stato violato. Oggi le aziende devono affrontare molte sfide, non da ultimo quella dell’accesso ai finanziamenti.
Ma le imprese non possono ignorare il problema, solo perché affrontano difficoltà temporanee di liquidità. La concorrenza dei prodotti contraffatti se non è contrastata può distruggere i guadagni, i posti di lavoro e in ultima analisi le imprese stesse.
Le imprese devono dedicare a questo problema risorse sufficienti, per evitare poi cattive sorprese. E devono lavorare in sintonia con le autorità pubbliche per garantire che la lotta contro la contraffazione sia efficace. Così i consumatori saranno più tutelati. E le aziende, facendo fronte alle proprie responsabilità, potranno anche migliorare la propria reputazione.
La Commissione sa bene che la contraffazione, pur riguardando tutte le imprese, colpisce le PMI in particolare. 
Per questo, abbiamo creato un apposito sportello PMI per le PMI a Pechino per aiutare le piccole e medie imprese europee a svolgere le loro attività in Cina, in modo più sicuro.
Inoltre, collaboriamo con gli Uffici nazionali della proprietà intellettuale. Ad esempio, abbiamo elaborato una guida in italiano per il settore del design.
Nel 2008 e nel 2012 la Commissione ha organizzato con gli Stati membri progetti per migliorare il sostegno alle PMI nell’utilizzo e tutela dei diritti di proprietà intellettuale.
Dopo una serie di miglioramenti, occorre oggi valutare meglio la domanda di servizi di sostegno e affrontare il problema dei costi dei controlli.

Il dibattito sul Made-In
Anche l'attuale dibattito sul "MADE-IN" rientra nelle discussioni anti-contraffazione. E' un tema sul quale sono stato molto attivo - anche nella mia precedente veste di eurodeputato - e che vede la Commissione europea impegnata su un duplice fronte.
Da un lato, la proposta della Commissione per la revisione della legislazione relativa alle denominazioni del settore tessile è stata adottata, e il Consiglio e il Parlamento europeo hanno chiesto alla Commissione di approfondire il tema della marchiatura d'origine entro il 2013, presentando, ove necessario, una nuova proposta legislativa.
Dall'altro lato, ritengo fondamentale difendere il Made in. Non significa solamente difendere l'alta qualità dei prodotti, ma rendere più difficile il mestiere di contraffattore.
Per un paese come l'Italia, che da sola rappresenta il 40% della produzione europea del tessile, è chiaro l'interesse della posta in gioco. Questo è ancora più vero per i prodotti della moda e di alta gamma, che rappresentano il 60% dei casi di contraffazione registrati dagli organi di controllo.
Per questo, due mesi fa (lo scorso 26 settembre) ho presentato due documenti di lavoro sulle industrie della moda e di alta gamma, che contengono alcune misure nel quadro della lotta alla contraffazione. Tra le quali:
- strumenti d'informazione rivolti agli operatori delle dogane, degli organismi giudiziari e altre autorità;
- campagne di  sensibilizzazione rivolte i consumatori, in stretta collaborazione con l'industria.
Tengo a sottolineare che, anche, nel corso delle mie recenti "missioni per la crescita" (l'ultima compiuta la scorsa settimana in Egitto) ribadisco agli interlocutori dei Paesi terzi un principio fermo e saldo: marchi, brevetti e diritti di proprietà intellettuale e industriale delle imprese europee "NON sono negoziabili", nel quadro di qualsiasi negoziato commerciale o accordi di cooperazione.

Conclusioni
Come visto oggi, l’Italia vanta risultati d'eccellenza ed è un modello per l'Europa nel campo dell'anti-contraffazione.
Invito, pertanto, la Guardia di Finanza e gli altri organi di controllo a condividere le sue buone pratiche, anche attraverso l'organizzazione di appositi seminari e riunioni d'informazione presso i miei servizi della Direzione Generale Industria e Imprese e presso i suoi organi collaterali a livello internazionale.
Stiamo proponendo nuovi atti legislativi per rafforzare ulteriormente la vigilanza. Dovremo impegnarci, insieme, per perfezionare e realizzare queste iniziative.
Le imprese si vedono rubare le proprie "carte vincenti" da biscazzieri dotati di un'unica professionalità: la falsificazione. E' inaccettabile.
La Commissione resta in prima linea, assieme a voi, nella difesa dell'elevata qualità e sicurezza dei prodotti europei. E' anche questo il miglior modo per salvare decine di migliaia di posti di lavoro.

Grazie per la vostra attenzione!