Beirut, la capitale che cresce a macchia d’olio

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di Lorenzo Pisoni
Beirut, questa città lascia un grande segno nell’inconscio di ciascun viandante. Il suo sguardo cosmopolita accoglie tutti  con grande slancio.
I grandi alberghi che la costellano fanno comprendere come Beirut e la sua gente guardino al futuro  senza cancellare il passato dolce e burrascoso.
La città è ancora un cantiere a cielo aperto. Molto è stato fatto, ma molto deve essere ancora fatto.
Molti sono i grattacieli, specialmente lungo la costa, che accomunano Beirut con New York. Qui gli affitti sono di stampo europeo e può capitare di dover pagare per 80mq di casa cifre come 2000 euro. A Beirut Marina oltre a locali trendy  e a ristoranti italiani è bello ammirare  yacht di gran lusso che stazionano.
E sulle strade di Beirut  sfilano  Suv e Ferrari quasi a voler sottolineare il grande sfarzo di questa città.
Chiese cristiane si alternano a moschee. Il suk di Beirut non è altro che il luogo dove si può trovare di tutto: derrate alimentari, abbigliamento, bar  e ristoranti disposti in maniera molto ordinata ed europeizzata.
E tra un locale e l’altro  è possibile trovare delle panetterie, aperte da poco e per la maggior parte dei casi dai profughi provenienti dalla Siria. I Siriani  in Libano sono un  milione e probabilmente anche alla fine della guerra rimarranno qui e non se  ne andranno.
Le banche crescono a dismisura. Qui vengono depositati molti capitali esteri, dati i bassi tassi d’interesse da pagare.
Il porto di Beirut rappresenta uno scalo importante  nel panorama mediorientale, anche se ha perso molti dei traffici che avevano come destinazione finale la Siria.
A 15 Km da Beirut è possibile anche sciare, durante l’inverno.  Nel paese ci sono in tutto tre località sciistiche e i libanesi sono anche dei buoni sciatori.
Durante l’estate Beirut pullula di feste musicali in ogni angolo della città. E mentre al nord, a Tripoli, al confine con la Siria prosegue la guerra e il sud rimane zona calda, la città cerca di estendere la sua tranquillità a tutto il paese, ma in questo caso deve lottare con le scelte politiche non sempre a lungo raggio che rendono il medio oriente spesso una polveriera.
Ma il fascino di Beirut  permane ed è quello di raccontare con la sua modernità la sua storia travagliata, che porta a spasso per le vie della città fiera ed orgogliosa.
Tra storia  e futuro, tra vie strette e grandi arterie  è possibile scoprire i segreti di un mondo, quello di Beirut, dove l’evoluzione fa da padrona e dove la vulnerabilità non frena la maestosità dell’atmosfera incomparabile di una città araba, ma anche europea.