Beethoven

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di M. B. 
A Torino il 24 giugno si tiene la Festa di San Giovanni, patrono della città. Un avvenimento che ha tutte le premesse per segnare una data, se non storica, almeno  un giorno da ricordare. Nasce infatti proprio in quel giorno il Festival di Beethoven,  manifestazione di respiro musical turistico anche internazionale sponsorizzata da Iren e San Paolo, ma nobilitata dall’intervento di due  grandi Orchestre: la Sinfonica Nazionale della Rai e la Filamonica di Torino. 
Una manifestazione che minaccia anche di “oscurare”, si fa per dire, la Festa del patrono a Torino, tradizionalmente illuminata a giorno da un grande spettacolo pirotecnico finale, che richiama migliaia di spettatori sulle rive e sui ponti sul Po a godersi lo scoppiettio di chiusura dei fuochi artificiali. E’ stato lo stesso Assessore alla Cultura Braccialarghe a dare la grande notizia, incontrando i giornalisti convenuti nel Museo della Radio della Rai, in via Verdi: Torino, città “musicale” ha detto,  ospiterà per sette  giorni, dal 24 al 30 giugno le due grandi Orchestre,  cantanti e solisti famosi nel proprio salotto (piazza San Carlo) al fine di diffondere, ogni sera, per una settimana, le note della serie sinfonica più conosciuta al mondo: le nove Sinfonie di Beethoven, primo autore a scrivere la propria musica “tenendo conto di quel che oggi si definirebbe il mercato e quindi, non solo per il principe, come si usava ai suoi tempi” (Mozart docet).  
A partire dalle 21 di lunedi 24, giornata in cui si festeggia il  Patrono, verrà eseguita per prima l’ultima (e più nota) delle sinfonie, ossia la Nona,  al termine della quale vi sarà tripudio di festeggiamenti, col tradizionale spettacolo pirotecnico e musica, sotto la guida del giovane Direttore slovacco Jurai Valcuha, di ritorno da trionfali  tournèe in varie parti del mondo. Nei giorni successivi, sulla stessa piazza S.Carlo verranno eseguite, via via, le altre sinfonie più amate: la 3° (il 26),  la 7° (definita altrimenti, un’orgia di note, il 28)  e per chiudere in bellezza, domenica 30 pomeriggio, la famosa  6° e la Quinta, dall’attacco talmente conosciuto da diventare quasi noioso. Durante la settimana verranno eseguiti da solisti giovani ma già di fama e dalla Filarmonica di Torino diretta da Christian Benda, anche i non meno celebri 5 concerti per pianoforte ed orchestra (tra cui  “l’Imperatore”, leitmotiv del film “Amata immortale” dedicato a Beethoven, mentre al Conservatorio, a Palazzo di Città e alla Tesoriera, i suoi Quartetti si alterneranno alle Sonate o alle Variazioni sul tema. 
La notizia più eclatante, è tuttavia, che il Festival a Torino non sarà più l’“una tantum” di una città vivace per le sue molteplici iniziative, ma la prima e gloriosa (step) iniziativa, da ripetersi ogni anno in concomitanza con la Festa. Altri Grandi quindi seguiranno Beethoven, rubandogli la scena e facendo di Torino, come ha detto Braccialarghe, una città “ancor più musicale”. “Tutto per avvicinare il pubblico alla grande musica – dice – facendoli catturare dalla bellezza e assoggettandoli quindi a probabili emozioni artistiche”. “Perché – ha concluso  l’Assessore - la cultura è il cemento che fa stare bene assieme la gente, orientandone i gusti".