I giornalisti in difesa del primato della cronaca

Stampa
 
di Romano Bartoloni (Presidente del SCR) (foto)
In epoca di comunicazione marketing, nell’era del gossip e del chiacchiericcio politico a pesci in faccia, i fatti di cronaca, la cronaca dei fatti suscitano ancora interesse nell’opinione pubblica, fanno ancora notizia oppure subiscono il dominio della manipolazione della realtà al servizio degli interessi di parte?

Intorno a questo interrogativo di palpitante attualità hanno discusso nella mattinata del 25 gennaio 2011, il questore di Roma, Francesco Tagliente, il generale dei carabinieri, Carlo Felice Corsetti, il segretario della FNSI, Franco Siddi, il segretario dell’Associazione stampa romana, Paolo Butturini, il presidente dell’Unione nazionale cronisti, Guido Columba, i cronisti Luca Lippera de “Il Messaggero”, Massimo Lugli di “La Repubblica” e Lucia Visca autrice del libro sulla morte violenta di Pasolini.

Dall’inchiesta della Visca ha preso spunto il dibattito su cronaca fra ieri e oggi, coordinato dal presidente del Sindacato cronisti romani, Romano Bartoloni, al Museo di Roma in Trastevere nell’ambito della “Mostra un secolo di clic in cronaca di Roma, i cento anni del Sindacato cronisti con dedica ai fotoreporter”.

Tagliente e Corsetti hanno documentato i vantaggi prodotti dalla rivoluzione informatica nei rapporti con la stampa. In particolare, il questore ha rilevato di colloquiare con i cronisti attraverso i messaggini via sms. I giornalisti hanno sostenuto che oggi come ieri chiave di volta della libera e corretta informazione rimangono la centralità dei fatti, il primato dell’informazione di prima mano sulla comunicazione, e il riscatto dei valori di professionalità e di autonomia dei cronisti.