Governo sotto, maggioranza spaccata. Su due temi caldi come i finanziamenti all’ex Ilva di Taranto, ora partecipata da Invitalia, e il tetto all’uso del contante. L’esame notturno delle modifiche al decreto Milleproroghe nelle commissioni Bilancio e Affari costituzionali alla Camera si è trasformato in una debacle: contro il parere dell’esecutivo sono passati due emendamenti che prevedono il dietrofront sull’utilizzo per la decarbonizzazione dei soldi per le bonifiche dell’acciaieria – norma che era stata contestata da Pd e M5s – e riportano a 2mila euro fino al prossimo anno il tetto al contante, che dall’1 gennaio era sceso a mille. La seconda modifica, passata per un solo voto, è stata approvata con un blitz di Lega e Forza Italia, che hanno votato con Fratelli d’Italia. Il partito di Giorgia Meloni, che è all’opposizione, già durante l’esame della legge di bilancio aveva fatto pressioni per modificare al rialzo la soglia ma il governo aveva fatto muro e in quel momento – prima del voto per il Colle – gli alleati di centrodestra avevano evitato di fare asse per garantire gli equilibri della maggioranza.
Non è finita: il governo è stato battuto e la maggioranza si è spaccata anche su un emendamento che riguarda la sperimentazione sugli animali. Sulle graduatorie per l’Istruzione il governo ha dato parere favorevole a una riformulazione che però è stata bocciata dalle commissioni.
I lavori delle commissioni sono durati tutta la notte e sono stati turbolenti, secondo quanto viene raccontato, registrando scontri anche all’interno della maggioranza e più volte anche le relatrici (una della Lega e una del M5s) hanno dato pareri contrastanti sugli emendamenti.
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Camera, il governo va sotto per quattro volte in commissione. Lega e Fi votano con FdI e il tetto al contante risale a 2mila euro
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