Revisione scaduta, multe a rischio illegittimità: il caso delle telecamere a Montaquila

La segnalazione di un nostro lettore: il ministero dei Trasporti non ha mai certificato, per nessuna forza di polizia, alcuna apparecchiatura per accertare automaticamente la violazione delle norme in materia


MONTAQUILA. Sicurezza spesso utilizzata anche per fare cassa, nei piccoli Comuni. La denuncia pubblica arriva da un nostro lettore, residente in provincia d’Isernia, che il mese scorso ha ricevuto una multa per mancata revisione della propria automobile transitando sulla Statale 158, in territorio di Montaquila, precisamente al Km 39,700 (ovvero nei  pressi del bivio di Roccaravindola).

Tutto nasce da un controllo sulla viabilità eseguito mediante una semplice apparecchiatura di videocontrollo, ovvero una normale telecamera fissa di quelle che spesso sono presenti nei comuni con la dicitura ‘Area videosorvegliata-La registrazione è effettuata per motivi di sicurezza’.

Particolare del cartello presente sulla Statale 158

Sul cartello è scritto che le registrazioni avvengono per motivi di servizi di polizia stradale, con esplicito riferimento a tre articoli del Codice della Strada: l’art. 11 comma 1 lettera a, che stabilisce come siano servizi di tal genere “la prevenzione e l’accertamento delle violazioni in materia di circolazione stradale”; l’art. 12 comma 1 lettera e, che dispone come “l’espletamento dei servizi di polizia stradale previsti dal Codice spetta ai Corpi e ai servizi di polizia municipale, nell’ambito del territorio di competenza”; infine, l’articolo 201 comma 1 bis, lettera g-bis, che stabilisce i casi in cui la “contestazione immediata non e’ necessaria” – richiamandosi esplicitamente anche all’articolo 80, quello che prevede le norme sulla revisione dei veicoli – essendo la stessa accertabile “per mezzo di appositi dispositivi o apparecchiature di rilevamento”.

Ma andiamo con ordine. Fermo restando la colpa specifica del proprietario, la cui revisione era scaduta da una settimana, il nostro lettore segnala la presunta irregolarità del  provvedimento, dettata dal fatto che il ministero dei Trasporti non ha mai certificato, per nessuna forza di polizia, alcuna apparecchiatura per accertare automaticamente la violazione delle norme sulla revisione dei veicoli, disciplinate dal succitato articolo 80 del Codice della Strada.

Nel verbale ricevuto dall’automobilista, viene inoltre giustificata la mancata contestazione immediata con la seguente dicitura: “’L’accertamento è stato effettuato dall’organo di polizia stradale (in questo caso la polizia municipale di Montaquila, ndr) direttamente su strada. Il fermo immediato del veicolo, date le condizioni di traffico e di pericolosità del tratto stradale, avrebbe potuto arrecare pregiudizio alla           circolazione nonché all’incolumità sia del veicolo sottoposto a fermo, sia all’agente di polizia municipale”.

Quattruote di marzo 2022 si occupa di un caso analogo a Montaquila

Ma proprio qui nasce il problema: leggendo su ‘Quattroruote’ del marzo scorso, rivista specializzata di settore, si trova un quesito relativo a un caso analogo a quello del nostro lettore. Nell’articolo, dal titolo ‘Quando si abusa delle telecamere’, si legge testualmente: “È vero che la norma sulla revisione è tra quelle per le quali il Codice della strada ritiene non necessaria la contestazione immediata ai sensi dell’articolo 201, comma 1 bis, lettera g-bis (richiamato proprio sul cartello presente in territorio di Montaquila, ndr), ma il successivo comma 1 ter stabilisce che la presenza degli agenti di polizia è necessaria in tutti i casi in cui l’accertamento avviene con apparecchiature non omologate per il funzionamento automatico. E siccome non esistono ancora strumenti approvati per l’articolo 80 (relativo alla revisione), la violazione deve essere contestata immediatamente o, comunque, gli agenti devono essere presenti in loco. Insomma, la procedura adottata dal Comune di Pecetto Torinese (cui faceva riferimento il quesito del lettore di ‘Quattroruote’) è illegittima. Purtroppo, il pagamento della sanzione non consente  di fare ricorso, ma l’anomalia può essere comunque segnalata al prefetto di Torino con uno specifico esposto”.

In sostanza, fermo restando l’obbligo di regolarizzate la revisione del veicolo come previsto dal Codice della strada, il nostro automobilista multato (per 173 euro) ha provveduta alla richiesta di revisione del verbale  al  prefetto di Isernia e al momento è in attesa della notifica.  Da quanto appreso, sono tanti i malcapitati che hanno ricevuto verbali del genere e pagato le relative sanzioni, preferendo la formula ridotta entro i 60 giorni perché non a conoscenza della questione e per mancanza  di tempo nel preparare il ricorso.

Ma la multa in questione sembrerebbe proprio illegittima.

Source: Isernia News