Sale ancora il rendimento del Btp a dieci anni che raggiunge il 3,2% rivedendo i livelli di novembre 2018. Un incremento di 7 punti base (lo 0,07%) che porta il rialzo dei rendimenti italiani dell’ultimo mese a 0,79% (+2,2% in un anno) Il movimento al rialzo dei rendimenti coinvolge tutti i bond europei ma, di nuovo, è più accentuato per quelli italiani. Un bund decennale tedesco paga l’1,14% (lo 0,01% di venerdì). Questo fa si che lo spread, il differenziali tra i due rendimenti, si allarghi fino a 206 punti. Un equivalente titolo francese rende l’1.66%, uno spagnolo il 2,25%, un decennale greco paga il 3,6%.
A spingere verso l’alto i rendimenti sono soprattutto le azioni restrittive delle banche centrali che stanno alzando i tassi o si accingono a farlo. Le ricadute sono però poi più o meno intense a seconda delle condizioni finanziarie dei singoli paesi. Nazioni con debiti elevati come l’Italia soffrono di più perché l’effetto del rialzo dei tassi sulle loro finanze pubbliche (attraverso gli interessi da pagare) sono maggiori. In questa situazione un aiuto alle casse dello stato arriva dalla ripresa dell’inflazione che riduce più velocemente il valore reale delle some da restituire ai creditori.
Più in generale la settimana dei mercati è cominciata come era finita la scorsa: male. Londra perde l’ 1,1% così come Francoforte mentre Parigi arretra dell’1,4%. Milano lascia sul terreno l’1% con perdite marcate per Diasorin, Amplifon e Iveco. Bene invece Leonardo, Tenaris ed Italgas. Brutta chiusura per le borse asiatiche. Tokyo si è fermata a – 2,5%, Hong Kong a – 3,8%, Shanghai sulla parità. Anche in questo caso pesano le banche centrali e i timori per il rallentamento dell’economia globale e quindi, verosimilmente, dei profitti aziendali. Dollaro in rafforzamento sull’euro dello 0.4%
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Source: Il Fatto Quotidiano