Il 29 aprile la presentazione all’Auditorium Gil
CAMPOBASSO. Un periodo difficile e drammatico, segnato profondamente da paure e privazioni, rivive nelle pagine del volume ‘Campobasso occupata. Razzie e requisizioni tedesche e alleate 1943-1944’.
La pubblicazione è frutto di una rigorosa ricerca storica, condotta per anni dagli storici Fabrizio Nocera e Antonio Salvatore, dell’Osservatorio Culturale Enzo Nocera, sulla documentazione presente presso l’Archivio di Stato di Campobasso e testimonia la ricostruzione capillare, famiglia per famiglia, delle razzie compiute dai tedeschi e delle requisizioni effettuate dagli alleati durante il Secondo conflitto mondiale.
Attraverso storie personali e familiari, il libro restituisce dignità e voce alle vittime di un’epoca segnata da sofferenze e ingiustizie, mostrando il volto autentico di una città che seppe resistere e reagire di fronte alle difficoltà della guerra e dell’occupazione.
La presentazione, organizzata per martedì 29 aprile 2025, alle ore 18, presso l’Auditorium Giovannitti dell’ex GIL di Campobasso, offrirà alla comunità un’occasione speciale per riflettere insieme su un capitolo tanto doloroso quanto importante della sua storia.
La memoria storica diventa ponte indispensabile tra passato e futuro. L’appuntamento è dunque rivolto non solo a studiosi e appassionati di storia, ma a tutti i campobassani, per sensibilizzare le diverse generazioni all’importanza della conoscenza e del ricordo, a ottant’anni dalla Liberazione dall’oppressione nazifascista.
Un’occasione unica per coloro che vogliano scoprire pagine ad oggi inedite della storia del capoluogo e magari di quella della propria famiglia.

Presenterà l’incontro la giornalista Cristina Niro. L’eminente storico Costantino Di Sante dialogherà con gli autori evidenziando gli aspetti peculiari della ricerca. L’ingresso è libero e aperto a tutta la cittadinanza.
L’articolo Campobasso occupata, il dramma della Seconda guerra mondiale nel libro di Fabrizio Nocera e Antonio Salvatore proviene da isNews – Molise.
Source: Isernia News