Nel 2019 lui e l’immobiliarista Di Francesco si azzuffarono: quest’ultimo fini in ospedale con il rischio di perdere un occhio. Modificata l’imputazione: da lesioni gravi a gravissime, cambiano giudici ed eventuale pena
TERAMO – Si aggrava sul piano penale la vicenda giudiziaria che coinvolge due noti imprenditori teramani, protagonisti di un drammatico ‘duello’ a colpi di acido che nel gennaio 2019 fece finire uno dei due in ospedale. Carlo Cerino, costruttore teramano di 58 anni e Aldo Di Francesco, 63enne immobiliarista ex editore dell’emittente televisiva Teleponte (difeso dagli avvocati Gianni Falconi e Giuseppina di Massimo), sono entrambi a processo dall’ottobre del 2021 per lesioni gravi. La vicenda fece scalpore all’epoca dei fatti: i due, per un dissidio legato alla gestione di una maneggio a Piano d’Accio (tra l’altro irregolare e sul quale pesano nel tempo due diverse sentenze e una ordinanza di demolizione), si affrontarono senza esclusione di colpi in un parcheggio in contrada Fiumicino: il litigio culminò con il lancio di una sostanza corrosiva che ferì al volto, ad un occhio e sulle guance, Di Francesco, il quale subì una lunga convalescenza dopo una degenza ospedaliera durante la quale si temette anche la perdita dell’organo della vista.
lo scambio di querele ha prodotto un procedimento giudiziario in cui entrambi sono finiti davanti al giudice monocratico per rispondere di lesioni personali aggravate dall’uso di un’arma impropria: a differenziarle, la gravità delle lesioni, maggiori quelle procurate da Cerino a Di Francesco. Il colpo di scena è legato proprio a questo aspetto, ed è venuto fuori questa mattina nel corso dell’udienza dedicata alle prove testimoniali in cui il pubblico ministero Monica Speca ha modificato l’originaria imputazione per Cerino (assistito dall’avvocato Francesco Ulbar) da lesioni gravi a lesioni gravissime: il che comporta non solo un passaggio delle competenze, dal giudice monocratico al tribunale in composizione collegiale, ma anche un rischio di eventuale condanna più pesante: da 6 a 12 anni di reclusione. I processi dunque diventano due: uno per lesioni gravi a carico di Di Francesco (che resta davanti al monocratico) e quello per lesioni gravissime a carico di Cerino (davanti al collegio giudicante).
Source: Emmelle Notizie