Respinto in Appello il ricorso dell’azienda: tornano al lavoro e saranno risarcite. La soddisfazione di Flai Cgil e Fai Cisl
TERAMO – La Corte d’Appello dell’Aquila, sezione Lavoro e Previdenza, ha respinto il ricorso presentato dalla società Richetti Spa e confermato la decisione di primo grado in favore di 8 ex lavoratrici, 2 assistite dalla Fai Cisl e dall’ufficio vertenze della Cisl di Teramo (con l’avvocato Rosa Matassa), 6 dalla Flai Cgil e dallo studio legale Scarpantoni di Teramo.
Le dipendenti, impiegate per anni con contratti di somministrazione a tempo determinato, avevano ottenuto nel 2023 dal Tribunale del lavoro il riconoscimento del contratto a tempo indeterminato, la reintegrazione nel posto di lavoro e un risarcimento economico. Per tutti è stato riconosciuta l’illegittimità del prolungato utilizzo dei contratti di somministrazione, oltre i limiti previsti dalla normativa vigente e dagli accordi di prossimità, in particolare l’accordo che fissava al 30 giugno 2020 il termine ultimo per la prestazione.
“I percorsi di stabilizzazione proposti all’Azienda si sono rivelati coerenti con la normativa vigente e pienamente attuabili – ha dichiarato Alessandro Collevecchio della Fai Cisl – e miravano a favorire occupazione stabile e regolare, come previsto dalle intese di settore“. La Cisl di Teramo esprime dunque “piena soddisfazione” per la sentenza, ritenendola un importante precedente a tutela dei lavoratori e un monito contro l’abuso delle forme contrattuali flessibili. “La somministrazione è l’unica forma di flessibilità garantita – sottolinea il sindacato – ma il suo uso improprio, come in questo caso, non può giustificare una precarietà prolungata negli anni“.
Soddisfazione sul fronte Cgil anche per la sentenza che riguarda le 6 ex lavoratrici di Richetti che vedono riconosciuto il diritto alla costituzione di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato in Richetti con la reintegrazione nel posto di lavoro dopo che, pur avendo lavorato in quell’azienda con contratti in somministrazione oltre i limiti previsti dalla normativa vigente e da un accordo sindacale, non erano state assunte.
“La gioia delle lavoratrici, che dopo anni di lavoro in somministrazione hanno visto sancire in Tribunale il proprio diritto alla stabilizzazione – dichiara Cristiana Bianucci, segretaria della Flai Cgil – è frutto di un lavoro impostato con rigore e determinazione dalla Cgil per mettere un freno ad un uso dei contratti in somministrazione oltre i limiti consentiti dalla legge in un’azienda dove, in nome della flessibilità, si sono costruite sacche di precariato storico. Oggi, anche grazie a questi risultati, il confronto sindacale in quell’azienda poggia su basi più solide. Al collega Franco Di Ventura, che ha avviato la vertenza e allo Studio Legale Scarpantoni che l’ha portata a conclusione con la nota professionalità, va il ringraziamento non solo delle lavoratrici che hanno vinto la propria battaglia, ma anche di tutti quei lavoratori e quelle lavoratrici che anche fuori dalla Richetti vivono condizioni analoghe e che possono
attingere da questa vicenda il coraggio per non rassegnarsi al precariato”.
Source: Emmelle Notizie