
Uno scrigno di storia, archeologia e architettura nel cuore di Aquileia torna a nuova vita per essere riconsegnato alla collettività. Al termine di un intervento di restauro conservativo Palazzo Brunner-Segré, acquisito nel 1996 dal Demanio (Ministero della Cultura) e trasferito alla Fondazione Aquileia nel 2019, è stato inaugurato in occasione delle Giornate europee dell’archeologia.L’edificio storico di via Roma sarà la nuova sede della direzione e degli uffici della Fondazione Aquileia. Al secondo piano ospiterà una sala conferenze, mentre una seconda fase dell’intervento prevede la valorizzazione dell’area esterna, sotto la quale è racchiusa una porzione dell’antico anfiteatro romano, e la creazione di un percorso di visita che collegherà l’edificio a via XXIV Maggio. I lavori hanno permesso il recupero dell’edificio che, disabitato da quasi ottant’anni, versava in uno stato di degrado. Torna quindi a splendere la bella facciata, con il suo portale carraio, la porta ad arco con terrazzino al primo piano e l’apertura circolare al secondo piano, tutte decorate da teste in pietra. “L’intervento conservativo di Palazzo Brunner-Segré – commenta il presidente della Fondazione Aquileia, Roberto Corciulo – riveste un significato particolare, perché si tratta di un pregevole edificio storico riconsegnato all’ammirazione dei visitatori. Il recupero del patrimonio edilizio del centro storico, costituito da notevoli esempi di architettura spontanea, e un suo utilizzo a servizio dei nostri ospiti è uno degli obiettivi della Fondazione che in questi ultimi anni ha proceduto all’acquisizione di alcune proprietà private ormai non più abitate nella zona della basilica. Il costo complessivo dell’opera, pari a 3.068.000 euro, è stato finanziato per 3 milioni di euro grazie ai Fondi per lo Sviluppo e la Coesione del Ministero della Cultura, che, grazie al sollecito interessamento della Direzione Cultura della Regione Friuli Venezia Giulia, siamo riusciti a dirottare verso il restauro di palazzo Brunner-Segré”. Sono stati necessari due anni di lavori per portare a compimento l’intervento di rigenerazione urbana dell’edificio, posto lungo uno degli assi viari principali di età medievale, la contrada di Sant’Andrea o dei calzolai.Inaugurazione di Palazzo Brunner-Segré | © B.Bilkic | Courtesy Fondazione Aquileia “Un intervento complesso – spiega il direttore della Fondazione Aquileia, Cristiano Tiussi – perché attuato su un edificio storico molto degradato, che ha richiesto un’attenzione particolare, per ovviare a problematiche emerse in corso d’opera. Nella fase iniziale sono state condotte indagini archeologiche che hanno rivelato la ricchezza del deposito stratigrafico, ininterrotto dalle fasi moderne a quelle tardo-antiche. Le fasi di lavorazione si sono poi susseguite con regolarità. Ora proseguiremo con la sistemazione dell’area esterna, che terrà necessariamente conto anche della presenza di circa un quarto dell’anfiteatro: l’obiettivo è quello di rimetterne in luce almeno un tratto conservatosi delle fondazioni, per dare l’idea dell’imponenza dell’edificio”. È il 1812 quando il complesso Brunner compare per la prima volta nel catasto napoleonico. La sua costruzione dovrebbe risalire al XVII o al XVIII secolo. L’edificio principale è stato tuttavia preceduto da un altro fabbricato, del XIV-XVI secolo, di cui sono state rinvenute le fondazioni nel corso dei saggi di scavo condotti sotto la direzione della Soprintendenza nel 2023 e anche due “butti”, cioè due immondezzai, uno dei quali ricco di belle ceramiche, vetri e stoviglie di uso quotidiano. Era stato acquistato nel 1923 da Gina Segré, futura moglie di Rodolfo Brunner. I coniugi Brunner si affermarono ben presto come una delle grandi famiglie triestine ottocentesche, impegnata in attività commerciali e industriali, dalla navigazione, alle assicurazioni, alla raffinazione del petrolio. Il palazzo costituiva una delle residenze di campagna di Gina Segré fino al 1947, quando fu venduto e, ormai disabitato, passò di mano in mano fino all’acquisizione da parte del Demanio. Sotto palazzo Brunner-Segré si cela, per circa un quarto della sua estensione complessiva, l’anfiteatro di Aquileia, conservatosi solo a livello di fondazioni: l’alzato fu smantellato nel corso dei secoli per ricavarne materiale da costruzione. Rimangono le imponenti strutture di fondazione e i larghi canali di deflusso delle acque, sufficienti a ricostruire la grandiosità del monumento. Accanto all’edificio, intorno al 300 d.C, furono realizzate le nuove mura di cinta, un tratto delle quali furono scavate nel 2018-2020 dalla Soprintendenza.
Source: Arte