AGI – Il corpo di Aurora Maniscalco è stato riportato oggi a Palermo, all’istituto di Medicina legale del Policlinico, dove in settimana dovrebbe essere eseguita l’autopsia. La ragazza è morta a Vienna nella notte tra il 21 e il 22 giugno scorsi, precipitando dal balcone dell’appartamento di Universumstrasse, in cui la hostess ventiquattrenne, originaria del capoluogo siciliano ed ex dipendente della Lauda Europe, si trovava col fidanzato Elio Bargione, anche lui assistente di volo e palermitano. Bargione è oggi indagato per istigazione al suicidio dalla procura di Palermo, che procede su istanza dell’avvocato Alberto Raffadale, legale della famiglia.
I genitori, il fratello e i parenti di Aurora non sono per niente convinti delle conclusioni a cui sono giunte la polizia e la magistratura viennese, che dopo avere svolto i primi accertamenti hanno ritenuto che la morte della giovane sia stata provocata da un incidente o da un gesto volontario.
Il padre di Aurora, Francesco Paolo Maniscalco, afferma che in Austria non sono state svolte indagini di alcun genere: “Il telefonino di mia figlia – dice – è stato in mano per ore al fidanzato e non è stato sequestrato, cosi’ come l’appartamento in cui è avvenuta la tragedia, dove non sono state compiute verifiche di alcun genere”. I pm di Palermo, svolti gli accertamenti irripetibili, trasmetteranno gli atti a Roma, dove c’è la procura competente per i reati commessi all’estero da italiani o contro cittadini italiani.
Source: Agi