F35: riattivato al 32° stormo di Amendola il 101° gruppo volo con gli F-35B

Martedì 1° luglio, presso la base aerea di Amendola (Fg), sede del 32° stormo dell’Aeronautica Militare, è stato riattivato il 101° gruppo volo dotato dei velivoli di 5ª generazione F-35B STOVL (Short Take Off and Vertical Landing), i caccia in grado di decollare in spazi più ridotti e di atterrare verticalmente.

Il 101° gruppo volo si affianca così al 13° gruppo volo, dotato dei velivoli F-35A CTOL (Conventional Take Off and Landing) che si caratterizzano per decollo e atterraggio convenzionale e che, insieme agli F-35B, rappresentano i caccia militari più tecnologicamente avanzati.

Nell’occasione il capo di stato maggiore dell’Aeronautica Militare, generale di squadra aerea Antonio Conserva, ha condotto, nella mattinata del 30 giugno, una visita al 32° stormo. Durante la sua permanenza, ha presenziato alla cerimonia dell’alzabandiera e ha incontrato una rappresentanza del personale, inclusi il presidente dei sottufficiali, graduati e militari di truppa con il presidente capo, i rappresentanti della rappresentanza sindacale unitaria locale e delle associazioni professionali a carattere sindacale tra militari. In quest’occasione, il generale Conserva ha delineato le linee guida e le prospettive future dell’Aeronautica Militare.

Il giorno seguente, la cerimonia di ricostituzione del 101° gruppo volo, presieduta dal comandante del 32° stormo, colonnello Antonio Vivolo, e svolta alla presenza di numerosi “radunisti” del 101° gruppo volo, familiari e invitati, ha sancito l’assunzione del comando del 101° gruppo volo da parte del maggiore Davide B.

Il colonnello Antonio Vivolo, durante il suo intervento, in riferimento al vessillo del gruppo custodito con cura in questi anni, ha sottolineato:
“Quel gesto di custodia non è stato un semplice atto formale, ma un impegno morale: prendersi cura della nostra storia, dei nostri simboli e, con essi, della nostra identità più profonda. Perché l’identità di un gruppo volo non è fatta solo di mezzi, stemmi o documenti d’archivio, ma soprattutto di persone, di esperienze condivise, di valori tramandati. […] La custodia di questo vessillo in questi anni è stata dunque una promessa: che nulla di ciò che conta davvero vada perduto. Che la memoria resti viva. Che il senso di appartenenza non si dissolva mai.”

Dopo aver recitato la formula di riconoscimento, seguita dal passaggio simbolico del vessillo del gruppo, il neo comandante, nel suo discorso, ha espresso gratitudine alle superiori autorità per la fiducia riposta e a tutti coloro che hanno contribuito alla rinascita del gruppo:
“Il prestigioso incarico di comandante che mi appresto oggi ad assumere, suscita in me una forte emozione, consapevole della grande eredità storica che mi sto accingendo a ricevere e per la quale farò di tutto per esserne all’altezza. Non sarebbe mai stato possibile far rinascere questo gruppo senza l’aiuto di tanti voi oggi presenti.”

Il 101° gruppo, costituito a Lonate Pozzolo il 5 marzo 1941 con gli Ju.87 “Stuka” e posto in posizione quadro il 1° dicembre 1994 con la radiazione dei G.91Y, era stato ricostituito il 31 luglio 1995 presso la base di Amendola. Equipaggiato con velivoli AM-X e AM-XT (biposto), il gruppo aveva assunto un duplice ruolo: unità di conversione operativa (O.C.U. – Operational Conversion Unit) e unità “attack”, avviando un’importante attività di standardizzazione delle procedure d’impiego della linea AM-X.

Il 101° gruppo volo ha operato in Capitanata fino al 22 luglio 2013, quando, nell’ambito di un continuo e profondo processo di riorganizzazione della Forza Armata e di ammodernamento dello strumento militare, è stato trasferito alle dipendenze del 51° stormo di Istrana.

Presso la base veneta, il gruppo ha continuato a svolgere le proprie missioni fino al 3 novembre 2016, data in cui l’allora maggiore Anastasi ha deposto il vessillo in un’apposita cassa, sancendone la chiusura e il collocamento in posizione quadro. A corredo del vessillo, fu deposto un biglietto con un auspicio: “In custodia al 51° stormo, nella speranza che questa bandiera possa un giorno tornare in una nuova sede del 101° gruppo”.

Il 1° luglio si è rivelato inoltre una data cardine per Amendola, segnando un nuovo inizio e una significativa trasformazione. Trentadue anni fa, proprio il 1° luglio 1993, il 32° stormo di Brindisi era stato rilocato presso la base foggiana, determinando la sua prima grande trasformazione da reparto addestrativo a reparto operativo.

Il 32° stormo è posto alle dipendenze del comando delle forze da combattimento (CFC) di Milano. La sua missione è acquisire e mantenere la prontezza operativa di tutti gli organismi della difesa aerea e di attacco e di ricognizione, provvedendo all’efficienza operativa dei sistemi d’arma, dei mezzi e dei materiali, nonché all’addestramento del personale e al costante aggiornamento e ottimizzazione delle procedure operative, nel rispetto delle linee guida delle superiori autorità. Il CFC è alle dipendenze del comando squadra aerea di Milano, che ha competenza in materia di addestramento, predisposizione e approntamento operativo dei propri reparti, affinché gli stessi acquisiscano e mantengano i previsti livelli di prontezza operativa.

Dopo il raggiungimento della Initial Operational Capability (IOC), avvenuta nel 2018, dal 2019 il 32° stormo partecipa alle operazioni NATO di Air Policing fuori i confini nazionali. Da febbraio 2020 è l’unico reparto nel panorama europeo che impiega congiuntamente sia l’F-35A (CTOL) sia l’F-35B (STOVL), contribuendo alla capacità air expeditionary della Forza Armata. Oltre a ciò, da gennaio 2022 il 32° stormo, con il velivolo di 5ª generazione, assolve anche il servizio di NATO QRA (Quick Reaction Alert) a difesa dello spazio aereo della coalizione atlantica.

Impiegando, inoltre, gli aeromobili a pilotaggio remoto (APR) MQ-9A Predator B, il reparto effettua operazioni di intelligence, surveillance, target acquisition & reconnaissance (I.S.T.A.R.), sia nazionali che di coalizione. Con i jet MB-339, infine, il 32° stormo completa l’addestramento dei piloti di APR per mantenere un adeguato livello operativo sui velivoli a pilotaggio tradizionale.

Source: difesaonline.it