di padre Gianfranco Grieco
Dalla spianata dell’area ex Insud di Sibari Papa Francesco tuonava ancora una volta contro le persone che amano il malaffare e percorrono sentieri di morte. Era sabato 21 giugno. Sembrava la sua voce il grido di un profeta e tuonava così legando l’adorazione che si deve solo a Dio e non al diavolo, al denaro: “Quando all’adorazione del Signore si sostituisce l’adorazione del denaro, si apre la strada al peccato, all’interesse personale e alla sopraffazione; quando non si adora Dio, il Signore, si diventa adoratori del male, come lo sono coloro i quali vivono di malaffare e di violenza”. E continuava: “La vostra terra, tanto bella, conosce i segni e le conseguenze di questo peccato. La ’ndrangheta è questo: adorazione del male e disprezzo del bene comune. Questo male va combattuto, va allontanato! Bisogna dirgli di no! La Chiesa che so tanto impegnata nell’educare le coscienze, deve sempre di più spendersi perché il bene possa prevalere. Ce lo chiedono i nostri ragazzi, ce lo domandano i nostri giovani bisognosi di speranza. Per poter rispondere a queste esigenze, la fede ci può aiutare. Coloro che nella loro vita seguono questa strada di male, come sono i mafiosi, non sono in comunione con Dio: sono scomunicati!”.
Ritornava sul tema Papa Francesco. Pochi mesi prima, a Roma, nell’incontrare nella chiesa francescana di san Gregorio VII le vittime della mafia accompagnate da don Luigi Ciotti fondatore di Libera, tuonava con forza contro questo male che miete vittime, paure, morti. Gli episodi dell’Expo Milano 2015 e del Mose di Venezia e i pizzini delle tangenti non erano ancora noti, ma nel tunnel della morte, camminano ogni giorno gli interessi personali e di parte . E tutti si proclamano innocenti, puliti, persone per bene. Alla menzogna si aggiunge altra menzogna.
Prima san Giovanni Paolo II ad Agrigento, poi Benedetto XVI a Palermo. Continuano gli appelli dei Papi ai mafiosi: cambiate vita. Non si può continuare ad essere sepolcri imbiancati: puliti fuori e sporchi dentro. I Papi chiedono di pentirsi, di percorrere la strada dell’onestà e della sincerità. Cambiamo il volto di questo mondo inquieto e violento con uno stile di vita seguendo il Vangelo di Gesù di Nazareth. Proviamo a cambiar vita e così daremo un volto nuovo al mondo!
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