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Viaggio sul lago Ladoga

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di Lorenzo Pisoni
Siamo in un  bacino lacustre (18.400 km²) della Russia, nella Repubblica di Carelia, a 4 m sul livello del mare, presso il confine con la Finlandia. Il maggiore d'Europa per superficie, lungo 210 km e largo 130, ha una profondità media di 51 m, con una sacca di escavazione glaciale (a N) che raggiunge i -225 m. Caratterizzato da coste alte e frastagliate a nord, con fiordi e foreste e basse e paludose a sud, ricoperte di salici ed ontani, è alimentato da numerosi fiumi, tra cui il Vuoksi, emissario del lago Saimaa in Finlandia, il Volhov (che lo collega al lago Ilmen), il Sjas, il Paša e lo Svir (che, da nord-est, gli reca le acque del lago Onega). Suo emissario è il fiume Neva, tramite il quale comunica, dopo un breve corso di circa 70 km, con il golfo di Finlandia (mar Baltico).. 
Il clima dell’arcipelago è influenzato dal lago: per lunghi periodi le isole rimangono coperte dalla neve e dal ghiaccio, la nebbia è frequente e anche in estate l’aria è fresca.  La presenza di bassi fondali, di ghiacci e di frequenti nebbie rende difficoltosa, anche se non proibitiva, la navigazione. Nel lago si trovano ca. 660 isole, situate per lo più lungo la costa nordoccidentale, fra cui, principale, è l'isola di Valaam. Vicine a Valaam ci sono le isole Skitskii, Predtechenskii e Emelyanovskii. Su questa, e su altre isole vicine, sono insediati antichi monasteri. 
Sulle sue rive si affacciano i centri di Sortavala, Priozersk e Pitkjaranta. Le regioni costiere e le insenature gelano nei primi giorni di dicembre, la parte centrale del lago in gennaio e febbraio. Lo spessore medio del ghiaccio è di 50-60 cm, quello massimo è di 90-100 cm. Nella parte centrale il ghiaccio si rompe in marzo o all’inizio del mese di aprile, nella parte settentrionale solo in maggio.
Storia, natura, spiritualità ed arte rendono questi luoghi unici al mondo.
Oggi, per quanto concerne la qualità dell’acqua, la concimazione eccessiva, l’erosione del suolo e soprattutto i rifiuti industriali hanno inquinato tantissimo il lago Ladoga. Tra le strutture di allevamento nella regione, solo il 25% è dotato di impianti di trattamento dell’acqua. L’inquinamento presenta effetti negativi anche per la salute degli abitanti della città di San Pietroburgo e per l’industria della pesca del Golfo di Finlandia, oltre a rappresentare una minaccia anche per l’industria turistica. Nel novembre 2013 Vladimir Putin ha sottolineato l’urgenza di risolvere il grave problema dell’inquinamento delle acque dei laghi Ladoga e Onega.
 La principale attrazione turistica resta il Monastero, che si trova nell’isola di Valaam, con sacri edifici che hanno un grande pregio artistico e architettonico. Nel XIX secolo l’isola di Valaam ospitava una Scuola di pittura del paesaggio, tutti coloro che si erano diplomati all’Accademia d’Arte di San Pietroburgo, approfondivano lì la loro attività di studio. A Valaam soggiornò anche il pittore Ivan Shishkin.
Il Monastero risale ad epoche antiche. Per diffondere il messaggio cristiano Sant’Andrea andò verso le regioni del Nord-est. Si dice che giunse al lago Ladoga, allora denominato  Nevo, ed edificò una Croce in pietra, ponendola sulle alture di Valaam. Molti secoli più tardi, in quella zona venne fondato un Chiostro dai monaci Sergio e Germano. Il nome “Valaam” significa “montagna alta” nella lingua finnica. All’inizio del XVI secolo addirittura 600 monaci vivevano lì. Purtroppo quando gli Svedesi entrarono nelle baie di Valaam ci furono dei terribili massacri, Monasteri devastati, monaci uccisi. Il luogo divenne pressoché deserto e desolato per parecchi decenni. Nel 1715 Pietro I diede ordine di ricostruire il Monastero di Valaam e qualche anno dopo venne edificata la Chiesa dell’Assunzione, ma nel 1754 un incendio distrusse buona parte degli edifici.
Il XIX secolo fu molto favorevole al luogo di culto. L’Abate Nazario fece costruire parecchie strutture in pietra e iniziarono anche delle attività missionarie. Nel 1839 Padre Damasceno divenne il Superiore del Monastero di Valaam e ne rimase alla guida per 35 anni ottenendo buoni risultati. Padre Damasceno fece arrivare sull’isola vari architetti, tra cui l’architetto Gornostaev, che progettò e realizzò magnifici edifici. A Damasceno succedette Ionofan II e si iniziò a riorganizzare la biblioteca del Monastero, ricchissima di preziosi volumi. Verso la metà del XIX secolo il Monastero sembrava un piccolo Stato e all’inizio del XX secolo vivevano sull’isola ben mille persone. 
Dopo gli eventi rivoluzionari, l’occupazione sovietica e le guerre, nel 1992, con un decreto del Presidente della Federazione Russa, il Monastero è diventato patrimonio del popolo russo, che è sempre stato autenticamente e profondamente religioso anche negli anni più difficili.
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