Un setup da podcast senza svenarsi grazie a ZOOM

Questo articolo nasce principalmente da una sfida che mi ero autoimposto, unendo l’occasione di poter intervistare una leggenda della chitarra come Paul Gilbert, a quella di creare un setup che potesse  effettuare una ripresa sia audio che video da dover consegnare a un videomaker esterno, senza dover incorrere in alcuna post produzione o sincronizzazione da parte del suddetto.

Paul Gilbert

Vediamo cosa ci offre il catalogo

Spulciando sul catalogo di ZOOOM, e contattando i ragazzi di Mover, ho selezionato l’opzione che ho reputato più interessante dal punto di vista di ingombri, costi e successivamente di reperibilità in termini di mercato (perché è inutile avere la migliore strumentazione del mondo se per averla devi fartela inviare da altri continenti).

La scelta è caduta su due device principalmente, uno è lo ZOOOM H1 XLR, versione che gestisce segnali provenienti da sorgenti con attacco di tipo XLR – ma come vedremo anche da segnali line in formato Jack da 3,5 mm – e l’amplificatore per cuffia a quattro canali ZOOOM ZHA4, poiché volevo avere la possibilità di poter non solo registrare i dialoghi, ma anche la possibilità di avere un monitoraggio diretto per poter controllare se non ci fossero problemi durante la registrazione.

ZOOOM H1 XLR

Lo ZOOOM H1 XLR è interessante perché permette di essere utilizzato come interfaccia audio anche su un device mobile. In questo caso mi ha permesso di utilizzare il mio iPhone 15 Pro, senza dover utilizzare ulteriori sistemi esterni e senza dover poi sincronizzare successivamente le tracce audio che vengono registrate a quelle del video, così il videomaker ha già un file praticamente pronto e sincronizzato su cui poi dovrà effettuare il minimo della lavorazione possibile, con qualche taglio solamente per la sigla e per l’ending.

Piccolo ma funzionale

Il registratore si presenta estremamente compatto e anche estremamente leggero data la sua costruzione in plastica ABS. Permette di essere inserito facilmente in qualsiasi zaino (ma anche in tasca!) ed ha alimentazione duplice, ovvero sia tramite due batterie di tipo AA classiche ma anche attraverso USB C. Nel caso lo si usi come interfaccia audio bisognerà scegliere l’opzione di alimentazione che si vuole utilizzare, poiché la modalità audio interface ha una banda limitata e quindi diventa complesso gestire sia la parte di alimentazione che la parte di passaggio dati.

Per quanto riguarda la semplice registrazione, posso dire che è quasi impossibile far clippare dato l’utilizzo di un bitrate di 32 bit, che permette quindi di avere una headroom letteralmente infinita.

Non è possibile effettuare alcuna regolazione di gain da parte dei preamplificatori, è possibile solamente decidere il volume; non comprendo questa scelta da parte degli ingegneri di ZOOOM, probabilmente essendo un prodotto creato in maniera decisamente palese per videomaker e podcaster che vogliono effettuare recording immediati e senza fronzoli, forse non si è ritenuto necessario inserire un ulteriore controllo che potesse solamente rendere il workflow più complesso.

ZOOOM ZHA4

Il consumo di energia è veramente risibile e permette di portare a casa quasi un’intera giornata di lavoro senza dover effettuare alcun cambio batterie, a meno che non si decida di utilizzare la phantom Power, che chiaramente incide in maniera abbastanza pesante.

Un difetto? La navigazione dei menù è decisamente ostica, non è assolutamente un’esperienza “di prima mano”, ma non penso sia stato possibile ottenere altro da uno schermo così piccolo, quindi mettiamo in conto di doverci abituare.

Come si comporta quindi?

Come esperienza d’uso, abbiamo avuto (sia io che poi il mio fonico di presa diretta in sede di allestimento) un buon risultato nonostante fossimo in delle condizioni abbastanza critiche dal punto di vista del caldo (fare delle interviste in esterna nel Cilento a fine Giugno in pieno pomeriggio, direi che come stress test basta e avanza per chiunque) 

Ho provato anche a collegare il registratore direttamente dal suo line out alla mia camera Lumix G9, ma ottengo un rumore di fondo in registrazione che risulta decisamente fastidioso e ne compromette un utilizzo.

ZOOOM H1 XLR

Abbiamo pensato che probabilmente non vi è un match di impedenze tale da permettere un collegamento pulito, e quindi l’uscita è tarata fissa come se fosse per delle cuffie e il tutto non è bene accetto dall’ingresso della mia camera. Abbiamo anche seguito la guida dedicata di ZOOOM, ma la G9 non riesce ad abbassare abbastanza il volume in modo tale da poter avere un buon audio, un vero peccato.

Tolti i problemi di questa configurazione, nell’uso normale l’audio è molto pulito, i 32 bit in virgola mobile permettono hanno “spalle larghe” e il risultato è ottimo.

Anche l’amplificatore cuffie si comporta molto bene, suona in maniera lineare e non sento particolari problemi in termini di frequenze. La batteria possiamo dire che arriva alle 6-8 ore di utilizzo senza troppi problemi, inoltre non pesa assolutamente nulla data la sua costruzione in ABS.

Quanto mi costa il tutto?

Tra i 156 euro dello ZOOOM H1 e i 64 dello ZHA4 (a seconda del venditore), abbiamo un kit completo per il podcasting a circa 220 euro, non è un prezzo molto alto e potete così avere due canali (Line o XLR) e dare quattro ascolti (voi, un paio di ospiti che condividono il microfono (come è successo intervistando i Musica Muta) e un altro al tecnico di ripresa (come è stato nel mio caso) .

Francamente come soluzione entry level, nonostante lo schermo che lo renda difficile da utilizzare, almeno agli inizi, è il miglior punto dal quale si può iniziare per gestire l’audio di situazioni come queste.

ZOOOM è un marchio distribuito in Italia da Mogar Music

The post Un setup da podcast senza svenarsi grazie a ZOOM appeared first on Musicoff Community.

Source: Musicoff